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Galvanica PM: parte la sperimentazione per la bonifica
Lo ha deciso la Conferenza dei Servizi a Tezze sul Brenta. Perplessità sul progetto del "sarcofago" per ripulire l'inquinamento da cromo esavalente
Pubblicato il 18-02-2009
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“Ho forti dubbi sulla validità di questa soluzione”.
Luciano Lago, sindaco di Tezze sul Brenta, commenta così l'esito della Conferenza dei Servizi convocata questa mattina in Sala Consiliare per l'ennesimo confronto sulla futura bonifica del sito della Galvanica Pm, l'ex azienda di Via Tre Case nel cui sottosuolo è presente una forte concentrazione di inquinamento da cromo esavalente e altri metalli pesanti.
La soluzione in questione, presentata dallo studio “Colleselli & P:” è quella del cosiddetto “pentolone”: una sorta di sarcofago - realizzato mediante iniezioni di cemento lungo i lati del sito inquinato, in modo da isolare da ogni contatto esterno anche la falda - all'interno del quale effettuare il “lavaggio” delle sostanze inquinanti.
Nuovo incontro sulla PM Galvanica in Comune a Tezze sul Brenta
Costo preventivato: 5 milioni e mezzo di euro, di cui 4 per la realizzazione del sarcofago e 1 e mezzo per la bonifica vera e propria.
La soluzione è molto meno costosa del precedente progetto di bonifica avanzato dallo “Studio Tedesi” di Milano ( 11 milioni di euro nella fase iniziale ), che prevede invece la realizzazione di una serie di fori attraverso i quali neutralizzare gli effetti dei cromo 6 e degli altri metalli pesanti che hanno intaccato il terreno fino a 30 metri di profondità.
“All'incontro di oggi l'ing. Colleselli, che ha presentato il progetto del “pentolone”, era assente - puntualizza il sindaco Lago - e quindi la riunione è rimasta interlocutoria. Ho molte perplessità su questa tecnologia. Il rischio è quello di togliere l'attuale barriera idraulica per realizzare il sarcofago e poi lasciare il materiale inquinato per un periodo indefinito prima che si proceda alla bonifica vera e propria.”
La Conferenza dei Servizi ha quindi deciso di procedere alla fase di sperimentazione per entrambe le tecnologie “Colleselli” e “Telesi”, a spese della Provincia.
La barriera idraulica sarà quindi spostata all'esterno, una ventina di metri più a sud dell'attuale sito, per continuare l'opera di pompaggio ed evitare qualsiasi interruzione.
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