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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Bassano-Roubaix

La ripavimentazione in porfido di via Marinali è ormai quasi cosa fatta. Un primo passo verso il suo rilancio d'immagine. E ora che abbiamo un bel pavé sotto i piedi si pone il problema della riconversione della funzione urbana della via

Pubblicato il 26-06-2017
Visto 3.306 volte

Signore e signori, benvenuti alla Bassano-Roubaix: la classica ciclistica del nord caratterizzata dai tratti in pavé lungo il percorso.
In questo caldo inizio estate, i cubetti di ghiaccio hanno lasciato spazio ai cubetti di porfido per i lavori di ripavimentazione di via Marinali, affidati all'impresa di costruzioni Toniazzo di Marostica. Oramai ci siamo quasi: mancano solo gli ultimi metri in corrispondenza della chiesa di San Giovanni all'imbocco della piazza, ma l'intera via fino all'incrocio con piazzetta Poste - dove ritorna, con tutte le sue buche, l'asfalto - si presenta nel suo nuovo aspetto, un po' vintage e un po' salottino urbano.
Questo era del resto lo scopo dell'intervento disposto dall'assessorato ai Lavori Pubblici del Comune. Ovvero ridare dignità alla principale via di serie B del centro storico per uniformarla alla pavimentazione delle aree circostanti (le due piazze, via Matteotti, via Roma, via Museo, via Da Ponte) e gettare le basi, sotto forma di quadrati di pietra, per il suo “rilancio d'immagine”.

Foto Alessandro Tich

È un problema che si presenterà molto presto. Per alcune settimane la via rimarrà ancora chiusa al traffico veicolare per consentire al porfido di stabilizzarsi sul terreno, poi si ritornerà al regime viabilistico consueto. E quindi, contestualmente, alla originaria situazione di una strada di passaggio per le macchine, ma non di effettiva frequentazione dei flussi pedonali del centro.
Rilanciare l'immagine di via Marinali, con il suo nuovo bel pavé sotto i piedi, comporta una vera e propria riconversione della sua funzione cittadina.
Un processo che può essere favorito dall'Amministrazione pubblica, nel momento in cui apporta migliorie alla fisionomia d'insieme della strada, ma che non può prescindere dall'iniziativa dei privati.
La funzione urbana della via, nel recente passato, è stata quella di una porzione di città a servizio dell'istituzione che ne garantiva in gran parte la sussistenza economica: quel Tribunale di Bassano che è stato soppresso e che oggi è relegato al ruolo di ufficio distaccato, con limitate mansioni, del Tribunale di Vicenza.
E oggi è semplicemente ancora un'utopia - sotto il profilo della auspicata ripresa dell'attrazione economica della via - attendersi in tempi ragionevolmente brevi delle concrete novità sul futuro della attigua Cittadella della Giustizia, sede giudiziaria abortita che un apposito Comitato vede ancora come la futura sede del Tribunale della Pedemontana e che un'altra corrente di pensiero preferisce invece intravvedere nella sfera di cristallo come la futura Cittadella dei servizi comunali.
Una riconversione della funzione commerciale ma anche civica di via Marinali non può tenere conto di queste incognite. Se la si vuole fare, dando un effettivo “perché” alla ripavimentazione della strada, deve essere fatta a prescindere.
E qui entra in gioco il ruolo dei privati. Attualmente, lungo l'intera direttrice viaria che dalla piazza arriva fino al semaforo di via Brocchi e comprende anche l'appendice di vicolo del Bastion, sono presenti una ventina di attività commerciali.
Tutto il resto è Deserto dei Tartari: una sfilza di vetrine vuote e di locali sfitti coi cartelli “Affittasi” e “Vendesi” affissi alle entrate. Portare animazione e quindi opportunità di rilancio in via Marinali significa attirare nuovi investimenti.
Ma in quanto attuale zona depressa del centro storico, la politica di “ripopolamento” economico andrebbe incentivata e perseguita con le opportune facilitazioni: un mix tra affitti dei proprietari privati da calmierare da una parte e agevolazioni dell'ente pubblico dall'altra. Non se ne esce altrimenti: se l'intenzione è quella di curare una via del centro che non gode di buona salute, ciò deve essere fatto con una cura personalizzata.
“Adesso la via è diventata bella, non è più la via di prima.”
Chi lo afferma è Maurizio Costa, titolare della bottega di ortofrutta e generi alimentari ubicata di fronte al vecchio Tribunale, che in quanto “negozio di vicinato” è il principale collettore dei commenti e degli umori dei residenti.
“Speriamo adesso in qualche apertura di nuovi negozi - continua -. Sarebbe utile abbellirla ancora di più con fioriere, per richiamare la gente a fare una passeggiata lungo la via.”
“C'è poi il problema dell'illuminazione - conclude Costa -. Proprio davanti a noi ci sono tre lampade che funzionano bene, tutto il resto di sera è buio, è illuminato male. Bisogna cambiare illuminazione, è un aspetto molto importante.”
E se un commerciante si augura che aprano nuovi negozi vicino al suo significa che davvero, in questa ancora semi abbandonata parte di centro storico, siamo all'ortofrutta. Intanto abbiamo il porfido. E non è poca cosa. Via Marinali si è trasformata in un piacevole contenitore, ma alla ricerca di nuovi contenuti.
Dalla Bassano-Roubaix è tutto, a voi la linea.

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