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Alessandro Tich
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Valsugana Hot Road
Comuni chiamati ad esprimersi in 60 giorni sul progetto della superstrada. I Comitati consegneranno domani una lettera aperta all'Unione Montana Valbrenta. “Un progetto scellerato di speculazione sulle vite di chi abita e difende il territorio”
Pubblicato il 17-12-2014
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Era rimasta per mesi in letargo, messa in secondo piano dall'attualità della questione Valdastico Nord e rimasta sospesa di fatto, per opportunità politica, a seguito del maremoto giudiziario dell'inchiesta veneziana sul Mose e gli appalti pubblici nel Veneto.
Ma ora la variante viaria burocraticamente indicata come “Itinerario della Valsugana, Valbrenta, Bassano - Superstrada a pedaggio” - ovvero la discussa nuova superstrada a pagamento da realizzare in project financing dalla Valbrenta (Pian dei Zocchi), via Bassano del Grappa, fino all'area della Castellana - ritorna improvvisamente in auge.
Alle Amministrazioni interessate dal tracciato martedì scorso è pervenuto infatti dalla Regione il progetto aggiornato dell'opera viaria e le stesse sono ora tenute ad esprimersi al riguardo entro il termine di 60 giorni.

Foto: archivio Bassanonet
La novità ha rinfocolato gli animi, in realtà mai sopiti, dei vari Comitati “No Valsugana” che domani, in occasione della riunione del consiglio dell'Unione Montana Valbrenta convocata alle 18 a Palazzo Guarnieri a Carpanè, consegneranno una lettera aperta - sottoscritta da Gruppo Spontaneo Solagna, No Autostrada Valsugana Romano d'Ezzelino, Gruppo Informazione San Nazario, Assemblea No Nuova Valsugana e da cittadini e cittadine di Bassano, Romano, Pove, Solagna, San Nazario, Valstagna e Mussolente - rivolta alle Amministrazioni e ai cittadini dei Comuni coinvolti nel progetto.
“Ai sindaci - ammoniscono i Comitati - chiediamo se vogliono davvero avvallare la realizzazione di una grande opera come questa, pur sapendo che andrà a modificare irrimediabilmente il territorio e sarà uno spreco e un saccheggio delle risorse pubbliche (in quanto progetto di finanza).”
“Come cittadini informati sull'opera - continua la lettera - riteniamo reale il problema del semaforo a Carpanè ma pensiamo altresì che esso sia strumentalizzato assieme al millantata necessità di una nuova migliore via di trasporto, riteniamo quindi che questo intervento non sia finalizzato a risolvere i problemi della valle bensì a favorire speculazioni ed interessi privati. Come cittadini e comitati riteniamo inoltre che non sia stata fatta una seria valutazione dell'impatto ambientale dell'opera sul piano idrogeologico, dell'inquinamento, e della sottrazione del verde. Per finire ci sembra lecito avanzare dubbi sulla credibilità delle ditte proponenti, anche considerato l'elevato rischio di infiltrazioni mafiose a cui sono esposti progetti di questa entità.”
“Per tutti questi e altri motivi - prosegue il testo - pretendiamo che i sindaci non si comportino come in passato, ma che abbiano il coraggio di unirsi e prendere una posizione chiara, esprimendo un giudizio sull'opera nella sua complessità lasciandosi alle spalle la logica “del proprio orticello”: riteniamo sia necessaria una presa di posizione politica univoca per il bene di tutta la valle e non solo. Alle amministrazioni spetta l'onere di rispondere ai cittadini in merito alle loro scelte e alle conseguenze delle stesse. Ai cittadini spetta, di contro, alzare la voce nel momento in cui le scelte delle amministrazioni favoriscono interessi privati calpestando necessità pubbliche.”
“Pensiamo che avvallare un'opera di questo tipo, anche attraverso il silenzio/assenso - conclude la lettera aperta -, equivalga a rendersi complici di un progetto scellerato di speculazione sulle vite di chi realmente abita, difende e difenderà il territorio.”
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