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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

L'Arma spezzata

Spending review: il Cocer dei Carabinieri annuncia la soppressione della Compagnia CC di Bassano. Il provvedimento è nell'agenda del Tavolo Tecnico Carabinieri/Polizia per evitare i doppioni nelle città “sede di duplicazione Arma/PS”

Pubblicato il 20-03-2014
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Un nuovo fulmine si abbatte sulla nostra città. E - dopo i ricorrenti timori di un depotenziamento delle Forze di Sicurezza a seguito della cancellazione del Tribunale - non è un fulmine a ciel sereno: la Compagnia dei Carabinieri di Bassano del Grappa risulta nell'elenco delle 6 Compagnie dell'Arma, sparse sul territorio nazionale, per le quali è prevista la soppressione.
L'annunciato taglio è stato comunicato nel documento diffuso ieri dal Cocer (Consiglio Centrale di Rappresentanza) della Benemerita, la quale - come si legge nel documento medesimo - “sta perseguendo, da tempo, un rigoroso progetto di razionalizzazione delle diverse linee organizzative e di riduzione delle spese, in linea con gli indirizzi di “spending review” indicati dal Governo.”
Va specificato che l'eliminazione del Comando dell'Arma di Bassano non è ancora un provvedimento definitivo, non essendo inserito - nell'elenco degli interventi di “Accorpamento, Rimodulazione e Soppressione” finiti sul tavolo dei vertici nazionali dell'Arma - sotto le voci “Interventi già attuati” e “Provvedimenti in corso di attuazione”.

Un automezzo del NORM (Nucleo Operativo e Radiomobile) dei CC di Bassano davanti alla caserma di via Emiliani. Foto: Carabinieri Bassano del Grappa - archivio Bassanonet

La soppressione della Compagnia di via Emiliani - assieme alle Compagnie di Voghera (PV), Cividale del Friuli (UD), Lugo (RA), Carrara (MS) e Ozieri (SS) - è comunque contenuta nell'agenda del Tavolo Tecnico attivato presso il Dipartimento della Polizia di Stato “per approntare interventi mirati sulla fattibilità e convenienza di una razionalizzazione e duplicazione dei Comandi dell’Arma e della Polizia di Stato”.
Il Tavolo Tecnico congiunto Carabinieri/Polizia ha posto l'attenzione su 228 Comuni del territorio nazionale “sede di duplicazione Arma/PS”, e cioè Comuni nei quali sono presenti contemporaneamente il Comando Compagnia dei Carabinieri e il Commissariato di P.S. Da questa prima lista di Comuni sono stati quindi evidenziati 45 centri “su cui fondare le basi di una riorganizzazione della sicurezza” evitando doppioni con la Polizia di Stato.
E tra questi c'è anche Bassano del Grappa, inserita tra le 6 città le cui caserme dei Carabinieri sono da sopprimere tout court. Soppressione che - come afferma la nota del Cocer - “viene anche stabilità per l’onerosità delle infrastrutture anche in evidente deterioramento strutturale”.
Per le sedi dell'Arma degli altri Comuni interessati dai previsti tagli, vengono invece stabiliti il trasferimento di 3 Comandi presso altre Compagnie, l'accorpamento di 17 Stazioni dei CC e la “retrocessione” di una Compagnia riconfigurata in Tenenza.
Una drastica cura dimagrante che, dopo la soppressione del Tribunale di Bassano, fa spuntare all'orizzonte anche la perdita di uno dei due presìdi di sicurezza della nostra città.
Va anche sottolineato che la ristrutturazione della “geografia militare” in corso d'opera (numerosi provvedimenti di “accorpamento” e “rimodulazione” delle sedi operative dei CC sono già stati compiuti lungo lo Stivale) non viene perseguita dai vertici dell'Arma a cuor leggero.
“Il personale dell’Arma dei Carabinieri - lamenta infatti il Cocer - nonostante gli straordinari successi ottenuti di anno in anno sul fronte della criminalità di basso e alto livello, vive questi anni di spending review con grande sofferenza. Demotivato dai tanti Decreti inconcepibili e dalle tante Leggi restrittive, da un lato esegue sempre con grande disciplina il suo operato di Militare addetto alla Sicurezza ma dall’altro vede la sua specificità calpestata oltremodo.”
“Tali restrizioni - sottolineano ancora i delegati Cocer -, hanno posto l’essere Carabiniere in uno stato di "abbandono" da parte dello Stato che con una mano gli toglie quello che gli spetta e con l’altra mano lo spinge a dover fare ancor più energicamente il suo dovere. Solo il fatto di far parte di una grande famiglia, accompagnato da una disciplina Militare e aggiunta alla professionalità di Operatore della Sicurezza, non ha fatto demordere dal compiere il proprio dovere tanti Carabinieri, che oggi stringendo i denti e accantonando i problemi familiari, versano la propria vita in favore della sicurezza pubblica.”
Morale della favola: “Obbedisco”. Lo Stato impone i tagli e l'Arma, obtorto collo, li esegue.
“Oggi un “Uomo Carabiniere” - sottolinea la nota del Consiglio Centrale di Rappresentanza dell'Arma - vede sfumare molti aspetti della sua specificità”, tra i quali “quello di finire la propria carriera, proprio in quell’Ufficio/Comando, ove da tempo ha prestato servizio, contribuendo a farlo crescere nel tempo e che adesso viene smantellato”.
“Ogni chiusura o soppressione - leggiamo ancora nel testo - veniva e viene sentita dai vari Comandanti Generali e dai vari Collaboratori presenti ai vari tavoli tecnici, come una pugnalata nel cuore.”
“D’altro canto - conclude il Cocer - i Carabinieri sono e saranno sempre attori di un film, il cui copione è talvolta scritto da interlocutori che poco o nulla hanno cognizione del tema “sicurezza”. Registi e scrittori impresentabili alla società.”
Un durissimo sfogo dei rappresentanti della Benemerita - che non dispone di un proprio sindacato, diversamente dalla Polizia - nei confronti di uno Stato (e della classe politica che lo amministra) che dà sempre di meno, e anzi toglie e “razionalizza” l'esistente, e chiede sempre di più.
Ma è lo Stato, nel nome della cosiddetta spending review, ad avere la carabina da parte del manico. Per il Comando Compagnia Carabinieri di Bassano del Grappa, inserito tra i “6 da sopprimere” (pazzesca analogia con i “6 da salvare” in tema di Tribunali) il destino appare segnato: vittima sacrificale di una decisione di apparato che sarà molto difficile da sovvertire. E che della soppressione del Tribunale e della Procura di Bassano - venuti a mancare i presìdi di giustizia, coi relativi servizi di supporto delle Forze dell'Ordine - è comunque una diretta conseguenza.

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