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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Special report
Il grande black out
Si avvicina il 13 settembre, il “giorno della fine” del Tribunale di Bassano. E arriva la circolare del Ministero: da quella data ai computer degli uffici giudiziari sarà inibito il deposito telematico degli atti dei nuovi procedimenti civili
Pubblicato il 22-08-2013
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“Non sappiamo ancora niente”. Allarga le braccia sconsolato il funzionario della sezione Civile del Tribunale di Bassano del Grappa, alla nostra domanda su come stiano andando le cose in vista del D-Day.
Nel frattempo il conto alla rovescia è inesorabile: fra 22 giorni - e cioè venerdì 13 settembre, data dell'entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria - il Tribunale di Bassano del Grappa, salvo ipotetiche e alquanto improbabili proroghe dell'ultimo minuto, non esisterà più. Sarà accorpato a Vicenza e la sua nuova denominazione, in quanto ufficio soppresso, sarà “Tribunale di Vicenza ex Tribunale di Bassano del Grappa”.
Questo significa che - almeno in linea teorica - entro il 12 settembre i locali di via Marinali dovranno essere sgomberati da persone e cose. Dipendenti e magistrati da una parte e arredamenti, cancellerie, fascicoli e archivi giudiziari dall'altra.

Foto: archivio Bassanonet
Un esodo biblico di attrezzature e di carte nelle due sedi giudiziarie del capoluogo berico (Borgo Berga e Santa Corona) che il Tribunale di Vicenza - con una lettera del presidente facente funzioni Marcello Colasanto inviata lo scorso 8 agosto agli enti interessati, Comune di Vicenza e Comune di Bassano compresi - ha sollecitato ad effettuare entro il termine previsto, ovvero nei tempi “idonei al passaggio degli uffici giudiziari”.
Ma il “trasloco del personale dipendente” e dei rispettivi uffici, nonostante i tempi ristrettissimi, è ancora in alto mare. Anche perché - la qual cosa è in palese contraddizione con la necessità di sbaraccare il più presto possibile - fino a giovedì 12 settembre, al Tribunale di Bassano, tutto dovrà funzionare come sempre e come se nulla fosse.
Dopodiché, dal giorno successivo, tutto dovrà continuare a funzionare come sempre: ma a 40 chilometri di distanza, nei nuovi uffici in cui i dipendenti di via Marinali - ovvero quelli che hanno fatto richiesta di trasferimento a Vicenza - stanno ancora attendendo di essere assegnati.
Escludendo la fantascientifica ipotesi di una colonna di Tir di traslochi da Bassano a Vicenza nella notte tra il 12 e il 13, il passaggio fisico del personale e degli uffici avverrà molto probabilmente in modo graduale. Ma non si sa ancora come e quando.
“L'appalto di trasloco non è ancora stato fatto - ci dice il funzionario del Tribunale -. Si tratta di una cifra importante, si parla di un appalto tra gli 800mila e il milione di euro. Anche perché, oltre a Bassano, c'è anche il trasferimento a Vicenza della sede staccata di Schio.”
Ma non c'è solo il trasporto delle cose a tenere in sospeso la situazione.
“Nessuno di noi sa ancora niente dove sarà esattamente trasferito, zero assoluto - continua il nostro interlocutore -. Noi dipendenti di Bassano abbiamo fatto richiesta di trasferimento in varie sedi giudiziarie, dove lavoreremo dal 13 settembre: chi a Vicenza, chi a Venezia, chi a Padova e chi altrove. Ma a tutt'oggi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione.”
Dal 13 settembre inibita la funzione di deposito telematico dei nuovi atti introduttivi
Non pensiate, tuttavia, che l'allungamento dei tempi del trasloco degli uffici e della assegnazione del personale alle piante organiche dei Tribunali accorpanti siano dei segnali in qualche modo interpretabili come un “ritardo” del Sistema in vista di possibili proroghe dell'entrata in vigore della riforma.
Perché il Ministero della Giustizia - con una circolare per le sezioni Civili emessa sempre il 9 agosto dalla Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati del Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi - la riforma l'ha già messa in atto, stabilendo il “black out” - a partire dal prossimo 13 settembre - all'inserimento degli atti dei nuovi procedimenti giudiziari per i sistemi telematici dei Tribunali e delle sezioni distaccate soppresse.
In altre parole, dal 13 settembre sarà inibita ai computer del Tribunale di Bassano la funzione di deposito degli atti introduttivi (citazioni e ricorsi) dei procedimenti civili, il cui “deposito telematico” nei terminali degli uffici di via Marinali - a seguito dei decreti di revoca che saranno emessi prima del 13 settembre - non avrà più valore legale.
L'iscrizione a ruolo dei nuovi procedimenti, come impone la circolare ministeriale, “avverrà unicamente presso l'Ufficio accorpante” e cioè, nel nostro caso, nel sistema telematico del Tribunale di Vicenza.
Gli atti dei procedimenti pendenti - e cioè quelli già in corso - potranno essere invece ancora depositati telematicamente nel sistema informatico del Tribunale soppresso, la cui Posta Elettronica Certificata “non sarà dismessa immediatamente”.
Insomma: saranno i computer, per primi, a decretare ufficialmente lo “spegnimento” del Tribunale. Prima ancora dello sgombero degli armadi e dello svuotamento delle scrivanie.
“Vogliono sfasciare la giustizia - commenta il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bassano Francesco Savio, che incrociamo all'ingresso del "Palazzo" -. Anche se la riforma venisse prorogata di un anno, ormai sarebbe inutile. A Bassano sono rimasti solo 5 magistrati, che diventeranno 4 dal 1° settembre. Almeno per due anni, prima di integrarsi con gli organi di Vicenza, tutte le cause bassanesi, e tutti i diritti dei bassanesi di vedere applicata la giustizia, saranno completamente congelate.”
E questo per restare solo nel campo della giustizia Civile. Poi c'è la sezione Penale e c'è la Procura della Repubblica. Altri uffici, altri computer e altri traslochi: ma la storia è sempre la stessa.
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