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Attualità

Chiavari a Bassano: “Siamo sulla stessa barca”

Nella città ligure la situazione-fotocopia di Bassano: tribunale soppresso dal governo, un nuovo tribunale costato 14 milioni e 20mila firme raccolte. Il presidente del comitato locale avv. Gabriele Trossarello: “I tre fronti su cui ci muoviamo"

Pubblicato il 22-08-2012
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C'è un filo diretto, neanche tanto invisibile, che lega Bassano del Grappa a Chiavari, importante Comune in provincia di Genova e ottava città della Regione Liguria, proprio come Bassano è l'ottava città del Veneto. Entrambe spezzate dalle lame della tagliola-Severino col decreto legislativo sulla revisione della geografia giudiziaria, ovvero sulla soppressione dei tribunali, ed entrambe dotate di un palazzo di giustizia nuovo di zecca, costato alle casse pubbliche una paccata di milioni e a tutt'oggi destinato a trasformarsi in una cattedrale nel deserto.
Il nuovo tribunale di Chiavari, rinominato “Tribunale del Tigullio” e quasi terminato, di milioni di euro ne è costato circa 14: due in più, secondo le stime attuali, della nuova Cittadella della Giustizia che sta ultimando il suo cantiere nella città del Grappa.
Ma il confronto corre parallelo anche sul sistema-giustizia locale: se Bassano vanta l'efficienza della propria struttura, coi tempi delle cause dimezzati rispetto a Vicenza e un bilancio di gestione ampiamente in attivo, Chiavari è tra i primi dieci tribunali in Italia per tempi di risoluzione delle cause.

Il nuovo "Tribunale del Tigullio" di Chiavari, costato 14 milioni di euro

Importanti le analogie anche sugli effetti della soppressione: Chiavari (con un bacino di utenza di 150 mila persone) è stato accorpato al tribunale di Genova, che è assai meno efficiente della struttura di provincia e che a seguito della fusione dovrebbe trovare circa 8 mila metri quadrati di spazi disponibili in più per il solo trasferimento degli uffici. Una situazione similare ai problemi che dovrà affrontare Vicenza col passaggio di Bassano sotto Monte Berico.
E infine - come a Bassano del Grappa - è sorto da mesi nella città ligure un comitato a sostegno del mantenimento del tribunale locale, intitolato “Salva il tuo tribunale” (www.salvailtuotribunale.it), promosso e presieduto da Gabriele Trossarello, avvocato di professione e sindaco del Comune di Moconesi, nell'entroterra genovese.

Presidente Trossarello, Chiavari e Bassano stanno vivendo una situazione in fotocopia. Anche voi, a favore del mantenimento del tribunale, avete promosso una raccolta di firme...
“Sì, a favore del mantenimento del nostro tribunale abbiamo raccolto 20mila firme, ma le iniziative sono state diverse. Lo scorso maggio è venuta “Striscia la Notizia”, con l'inviato Luca Cassol ovvero Capitan Ventosa (www.ilsecoloxix.it/p/multimedia/levante/2012/04/21/APuO93LC-striscia_tribunale_chiavari.shtml?hpar=1), che ha realizzato un servizio sull'enorme spreco che deriverebbe dalla soppressione del nuovo tribunale. A Pasqua, assieme ai 32 sindaci e ai politici del territorio, abbiamo spedito una cartolina di auguri al ministro della Giustizia Severino con una foto di gruppo attorno a un grande uovo di cioccolato di 10 chili che conteneva, come sorpresa, un modellino in miniatura del nuovo tribunale. Abbiamo poi incontrato a Roma, come penso tutti i comitati interessati, il capo dipartimento dell'organizzazione giudiziaria Luigi Birritteri per esporre le nostre ragioni. A giugno abbiamo organizzato una maratona a staffetta di 84 chilometri, da Civitavecchia a Roma, con una maglietta realizzata per l'occasione, per consegnare al ministero della Giustizia il nostro testimone: uno studio economico commissionato all'Università di Genova sui parametri di efficienza ed efficacia del tribunale di Chiavari da cui sono emersi, tra le altre cose, i dati dello spreco in caso di soppressione del nuovo palazzo di giustizia, sia in conto capitale per l'investimento e sia per la partita corrente, che a fronte di un ipotetico risparmio di 600mila euro all'anno sarebbe gravata da un'aggiunta di costi di gestione di 900mila euro all'anno.”

Sono forme di protesta abbastanza spettacolari...
“E' il tipo di mobilitazione che abbiamo deciso di attuare. In altre parti d'Italia sono più organizzati, hanno forme di protesta più strutturate. Non è la strada che stiamo seguendo. Ci fanno muovere come i buoi al mercato.”

Come giudicate l'accorpamento a Genova dal punto di vista logistico?
“Non sappiamo che spazi ci siano a Genova per 120 persone.”

Attualmente quali iniziative state promuovendo?
“In questo momento stiamo agendo su tre fronti. Primo fronte: quello politico.
A livello normativo, chiediamo al Parlamento di emanare una legge che veda di salvare i tribunali secondo quanto già indicato dai pareri delle Commissioni Giustizia del Senato e della Camera. Non con una legge delega, che prevede un parere obbligatorio ma non vincolante, ma con una legge ad hoc. La si faccia, e il governo la dovrà eseguire. Secondo fronte: quello governativo. E' previsto lo strumento dei decreti correttivi, anche se non è pensabile che il governo approvi un decreto legislativo e al Consiglio dei Ministri successivo lo vada a correggere. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare, ma anche questa via va perseguita. La terza via su cui ci stiamo muovendo è quella giudiziale, che impugna il provvedimento del governo per eccesso di delega.”

A Bassano si nomina spesso il tribunale di Chiavari come esempio “gemello” con cui fare massa critica rispetto al governo affinché riveda le sue decisioni. Accade anche a Chiavari nei confronti del tribunale di Bassano?
“Certamente. Siamo sulla stessa barca. Siamo rimasti in due a dover fare i conti con un tribunale nuovo che rischia di restare vuoto. Prima eravamo in tre, c'era anche Castrovillari, che è stato salvato politicamente. Io faccio il sindaco e lo posso confermare: ogni scelta non è una scelta tecnica, ma è una scelta politica.”

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