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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Te la do io la Tares

Parte da Bassano la protesta anti-Tares, il nuovo tributo comunale succeduto alla Tarsu. L'albergatore Roberto Astuni riceve una bolletta di oltre 15mila euro, raddoppiata dal 2012, e posta la sua rabbia su facebook: scattano reazioni da tutta Italia

Pubblicato il 20-09-2013
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15mila euro e rotti. E' l'importo contenuto nell'avviso di pagamento recapitato all'albergatore Roberto Astuni, presidente della categoria Albergatori di Bassano del Grappa, e relativo alla Tares: la nuova tassa comunale (“Tassa Rifiuti e Servizi” ovvero “Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi”), in vigore da quest'anno - a seguito del Decreto Salva-Italia del governo Monti - in sostituzione della vecchia Tarsu (Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani).
Una bella scoppola per il titolare di albergo: non solo perché l'importo è pari quasi al doppio di quanto pagato con la Tarsu l'anno scorso, ma anche perché la metà del tributo va pagata già entro la prossima settimana.
In preda alla rabbia - come riferisce lui stesso - per il gravoso balzello, Astuni ha postato la sua ira sulla sua pagina facebook, scatenando immediate reazioni di solidarietà da tutto lo Stivale.

I titolari dell'hotel "Alla Corte" Federico Agostinelli e Roberto Astuni, sorridenti all'epoca, con la bandiera della Città. Ora dal Comune di Bassano è arrivata la mazzata (foto: archivio Bassanonet)

Ne dà notizia il diretto interessato, tramite un comunicato trasmesso in redazione che riportiamo di seguito:

COMUNICATO

Oggi ricevo dal Comune di Bassano del Grappa un avviso di pagamento: la famigerata TARES.
Come ben sappiamo la Tares sostituisce la Tarsu ma, mentre il numero delle lettere che compongono il nome è sempre lo stesso, gli importi sono quasi raddoppiati. Assieme a mio cognato Federico, gestisco l’hotel Alla Corte dal 2010 e mai ci era capitato di ricevere una notizia più DEVASTANTE! L’importo di oltre 15.000,00 euro è da pagare per la metà la prossima settimana, l’altra a fine anno.
Preso dalla rabbia posto la notizia, assieme alle bollette, sulla mia pagina facebook e scrivo: “Benvenuta Tares! 90.51% in più dell’anno scorso. Questo è l’impegno che avete per ridurre le tasse? La cosa ridicola è che è arrivata oggi 19/09/13 e la prima rata del 50% è da versare tra 10 giorni!! Grazie ai politici a Roma, grazie alle associazioni di categoria che UNITE hanno difeso i nostri interessi, grazie ai politici locali che si sono battuti fino all’ultimo respiro per non chiudere le aziende, grazie a tutti: state dando il meglio di voi! TUTTI !”.
In pochissimi minuti il post viene condiviso da numerose associazioni (anche politiche) perfino dalla Puglia e iniziano i commenti e gli insulti ai politici.
Scrivo questo perché purtroppo è la vera fotografia del nostro Paese.
Noi in queste zone pensavamo di essere immuni da tutto quello che accadeva negli ultimi anni nel resto della nostra Italia, invece oggi è così anche da noi.
Ognuno di noi ormai conosce qualcuno che ha perso il lavoro, ognuno di noi conosce qualcuno che non riesce a pagare le bollette, ognuno di noi conosce qualcuno che ha chiuso l’azienda e tutti danno la colpa alla politica o meglio ai politici.
Ora però la situazione è davvero grave, la mia categoria soffre troppo, se pensiamo che agli albergatori è toccato il versamento più pesante dell’Imu che è costata quasi 11.500 euro. Se tutte le imprese, secondo la CGIA di Mestre, hanno subito un aumento medio fino al 150%, la nostra categoria ha toccato ogni limite!
Paghiamo l’acqua il 270% in più di un privato e quasi cinque volte tanto un agricoltore, i costi dell’energia elettrica sono aumentati del 50% negli ultimi anni, i costi di gestione sono raddoppiati e i nostri prezzi sono invariati da almeno 7/8 anni. Non so se tutti riusciranno a pagare anche quest’ultimo balzello, secondo me per alcuni sarà proprio l’ultimo, nel senso che dopo questo saranno costretti a chiudere. Purtroppo devo anche sottolineare che le nostre grida sono sempre troppo sterili, l’unica soluzione potrebbe essere quella di gridare UNITI con le altre associazioni di categoria, ma anche in questo caso non sempre il successo è assicurato: tribunale docet!

Roberto Astuni

Presidente Albergatori Bassano

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