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Il Consorzio di Bonifica Brenta interviene, con un nota, sulla situazione di emergenza idrica che interessa il nostro territorio a seguito delle condizioni meteorologiche di questi giorni.
Riportiamo di seguito il comunicato trasmesso in redazione:
Foto: archivio Bassanonet
COMUNICATO
SITUAZIONE DI EMERGENZA IDRICA
In questi giorni è tornato il caldo e le campagne richiedono l’acqua per l’irrigazione attraverso un reticolo di canali realizzato ancora all’epoca della repubblica di Venezia e che oggi viene usato anche con molte altre funzioni.
Tuttavia, si sta manifestando una situazione di scarsità idrica, apparentemente inspiegabile, visto che i serbatoi montani sono pieni.
Cos’è successo? Facciamo un po’ di cronistoria.
A seguito del periodo di siccità dei mesi di gennaio, febbraio e marzo, con assenza di manto nevoso in montagna, la Regione Veneto ha opportunamente emanato un’ordinanza con cui ha imposto all’ENEL di limitare la produzione idroelettrica presso i bacini montani, in modo da invasarli il più possibile. La prima ordinanza di questo tipo è stata emessa il 3 aprile con scadenza 30 aprile, e fin qua tutto bene, visto che per quanto riguarda il bacino del Brenta il lago del Corlo (principale invaso per il territorio di interesse) a fine aprile ha recuperato un livello prossimo a quello massimo.
Poi, il 2 maggio è stata emanata dalla Regione una seconda ordinanza, con scadenza 31 maggio, pure accettabile anche se il periodo della criticità era sostanzialmente terminato. Una terza ordinanza del 31 maggio, con scadenza 30 giugno, costituisce invece ora un problema. Infatti, già da una decina di giorni le portate fluenti in Brenta sono inferiori rispetto alle esigenze del territorio e quindi sarebbe stato necessario iniziare a svasare il lago del Corlo, ma questo non è possibile a causa della suddetta ordinanza, che anzi ha addirittura imposto ai Consorzi di bonifica una riduzione delle derivazioni tra il 10 e il 5%.
Gli utenti del Consorzio Brenta cominciano a manifestare insofferenza, in quanto non sempre riescono a effettuare nel modo ideale le irrigazioni, anche a causa di cali notturni di portata nel fiume visto che il lago del Corlo viene utilizzato anche per la produzione di energia e di notte c’è meno richiesta energetica rispetto al giorno.
Venerdì 29 giugno doveva tenersi un’apposita riunione presso la regionale per trattare l’argomento, ma essa è stata rimandata a lunedì 2 luglio.
“Giova ricordare - riferisce il presidente del Consorzio, Danilo Cuman - che l’irrigazione si svolge con turni variabili dai 7 ai 15 giorni, per cui le conseguenze della situazione sui raccolti agricoli potrebbero essere fortemente impattanti. Altrettanto impattante potrà risultare la situazione dal punto di visto igienico-sanitario, visto che i canali consortili sono spesso recapito di depuratori e che le acque correnti consentono un benefico effetto di vivificazione. Già oggi pervengono segnalazioni di carenze che potrebbero causare problemi alla fauna ittica.”
“La conclamata situazione di grave deficit idrico non fa che confermare le proposte avanzate da molti anni dal nostro Consorzio - prosegue Cuman -, riguardanti la ricarica artificiale della falda, la realizzazione di impianti pluvirrigui ad alto risparmio d’acqua e la costruzione di nuovi invasi (serbatoio del Vanoi). In particolare, presso il Ministero delle Risorse Agricole giacciono cinque progetti di trasformazione pluvirrigua predisposti già da qualche anno dal nostro Consorzio, in attesa di finanziamento. Si ritiene che la Regione Veneto debba caldeggiare presso gli Organi Statali lo stanziamento dei suddetti fondi nell’ambito del Piano Irriguo Nazionale”.
“Il problema di oggi - conclude Cuman - è che con la collaborazione della Regione si lasci operare il Consorzio e l’ENEL come è proficuamente sempre avvenuto negli anni scorsi, utilizzando il lago del Corlo per lo scopo per il quale è stato costruito e ricordando che la legge stabilisce la priorità dell’uso irriguo, secondo solo all’uso potabile. Nel frattempo chiedo ai nostri utenti di pazientare, ma ci tengo a informarli sulla causa di eventuali disguidi.”
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