Ultimora
18 Oct 2025 14:58
In Veneto il M5S con un 'vaffa' a Zaia
18 Oct 2025 12:37
Restaurata la scalinata monumentale di Venezia Santa Lucia
18 Oct 2025 12:20
Inquinamento nei lavori della Pedemontana veneta, 12 indagati
18 Oct 2025 10:59
Vaccino antinfluenzale, 6.261 dosi nelle farmacie del Veneto
18 Oct 2025 10:59
Cgia, crescono prestiti a imprese, in 9 mesi 5,5 miliardi in più
18 Oct 2025 15:21
Merz: "Ora serve un piano di pace per Kiev"
18 Oct 2025 13:30
A 81 anni torna a scuola e frequenta le Superiori
18 Oct 2025 14:50
Attentato a Ranucci, Ris al lavoro sui reperti dell'ordigno
18 Oct 2025 14:46
Serie A: in campo Lecce-Sassuolo LIVE
18 Oct 2025 14:48
Pamela già nel 2024 temeva che Soncin potesse ucciderla
18 Oct 2025 14:24
Banche, 1,7 miliardi dallo svincolo dei depositi al 27,5%
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Semaforo verde per le "Unioni Montane"
La Regione Veneto approva il disegno di legge per la loro istituzione. Sostituiranno le Comunità Montane e gestiranno in forma associata le funzioni dei Comuni aderenti. In Vallata si va verso l'Unione Montana del Brenta
Pubblicato il 08-02-2012
Visto 3.471 volte
La giunta regionale del Veneto, con voto unanime, ha dato il via libera al disegno di legge “Istituzione e disciplina delle Unioni Montane”.
Il provvedimento prevede l'istituzione, e la conseguente regolamentazione, di un nuovo soggetto giuridico: le Unioni Montane di Comuni (Unioni Montane) che si sostituiranno - in una logica di continuità istituzionale e di presidio territoriale - alle attuali Comunità Montane.
La novità interessa direttamente anche il nostro territorio, dove la Comunità Montana del Brenta e le due Unioni dei Comuni della Valbrenta confluiranno nell'Unione Montana del Brenta, dando vita a una nuova forma di gestione associata dei servizi comunali per tutto il territorio di riferimento.

Una veduta di Rivalta di San Nazario (foto Alessandro Tich). La novità delle Unioni Montane interessa anche la Valbrenta
Il nuovo ente, come tutte le Unioni Montane, sarà costituito da un'Assemblea dei sindaci, costituita dai primi cittadini dei Comuni appartenenti all'Unione, da un presidente eletto dall'Assemblea, da una giunta dell'Unione e da un revisore.
Secondo quanto già sostenuto dal presidente della Comunità Montana del Brenta Luca Ferazzoli, sindaco di Cismon del Grappa, la nuova Unione comporterà “un riordino dei servizi, oggi mal distribuiti e di difficile fruizione, che saranno riorganizzati rispetto alle esigenze dell'intera vallata.”
Polizia locale, viabilità e infrastrutture, scuola, sociale, gestione del territorio: sono diverse le funzioni che saranno accorpate dalla nuova entità amministrativa, secondo uno statuto che dovrà essere approvato all'unanimità dall'Assemblea.
La novità prevederà un difficile passaggio di riorganizzazione di tutti gli attuali uffici comunali: ma dopo il “semaforo verde” della Regione, la strada dell'aggregazione tra gli enti locali della Vallata sembra ormai definitivamente segnata.
Sul piano generale, come ha sottolineato oggi l'assessore regionale allo sviluppo montano Marino Finozzi, le nuove Unioni Montane “rappresentano una sfida importante per la modernizzazione della montagna veneta, in un periodo di forti trasformazioni e contrazioni economiche”.
Lo stesso assessore ha quindi replicato ad alcune osservazioni apparse sulla stampa, secondo le quali con l'istituzione dei nuovi enti si sarebbe provveduto solamente “a cambiare nome” alle Comunità Montane.
“Rispetto alla normativa vigente - ha rimarcato Finozzi - la nostra proposta marca una netta evoluzione del ruolo e delle funzioni di tali enti, quali erogatori di servizi a carattere collettivo. Abbiamo fortemente voluto un ruolo rafforzato per il governo e lo sviluppo del territorio montano basato su due pilastri portanti: le funzioni basilari di pubblico interesse per la tutela economico-sociale ed ambientale del territorio montano, e la gestione in forma associata delle principali funzioni e servizi fondamentali dei Comuni che ne fanno parte”.
“La prossima e urgente tappa nel processo di creazione delle sinergie istituzionali per la migliore gestione dei servizi a favore degli abitanti delle aree di montagna - ha ancora affermato l'assessore regionale - sarà il coordinamento di questa nuova proposta normativa con quella già presentata sulle aggregazioni dei Comuni, in modo che non vi siano sfasamenti di alcun tipo. Di certo l’obiettivo è ben chiaro: individuare modalità di realizzazione di servizi comuni che siano più rispondenti alle esigenze delle comunità locali, ottimizzando la spesa.”
Il 18 ottobre
- 18-10-2024Martini Shaker
- 18-10-2023Giaronji
- 18-10-2022La sindrome del Pi greco
- 18-10-2022Porta a Porta
- 18-10-2021Una storia di Frecce e di Orsi
- 18-10-2021Cari Alpini
- 18-10-2019Il Caffè allungato
- 18-10-2019Bronxite acuta
- 18-10-2019W la squola
- 18-10-2017Forza Italia a secco
- 18-10-2015Associazione Polìtes: “Polo Museale e Teatro, confronto aperto e trasparente”
- 18-10-2014Un Terraglio di scoasse
- 18-10-2013Niente letto a una piazza
- 18-10-2013Bassano, ladri nella notte in cinque scuole
- 18-10-2013Il gioco delle carte
- 18-10-2012I tesori nascosti
- 18-10-2012Mara McBizzotto
- 18-10-2011Sentanza ex Tricom: una mano alle famiglie
- 18-10-2010E Morena chiama Mariastella
- 18-10-2008"Scuole non statali: favorire le famiglie meno abbienti"