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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Il "Tich" nervoso

Per fortuna che era Natale

Altro che “Merry Christmas”! A Bassano, sotto l'albero, un sottobosco di polemiche e discussioni

Pubblicato il 12-01-2011
Visto 3.119 volte

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Rinascimento in bianco e nero

Per fortuna che era Natale, il momento dell'anno in cui ci sentiamo tutti più buoni.
Perché mai come quest'anno, in tempi recenti, il clima delle festività bassanesi è stato accompagnato - sotto l'albero - da un sottobosco di problemi e discussioni che ben poco ha avuto a che fare con le idilliache atmosfere in stile “Astro del Ciel”.
Si è cominciato subito con la giostra di cavalli in legno, immancabile attrazione per le famiglie, sfrattata dalla tradizionale location di Piazza Libertà e spostata dal Comune negli angusti spazi di Piazzotto Montevecchio.

Con un clamoroso “effetto pendenza” che impediva ai bambini di salire sulla giostra dal lato ovest - con un salto di oltre un metro dal piano della strada - e che ha costretto gli incolpevoli giostrai della ditta Corsini a nascondere il lato inaccessibile con una staccionata alla bell'e meglio ed un filare a semicerchio di alberi di Natale. Più che panettone, si è trattato di un minestrone. Provocato, come ci ha raccontato il gestore della giostra, dalle accuse di “recare disturbo” in Piazza lanciate l'anno precedente da alcuni bancarellari del mercato settimanale di Bassano. Queste sì, che sono cose che scaldano il cuore.
E' stata poi la volta del Mercatino di Natale, e delle lamentele dei commercianti nelle “casette” per l'avvenuto calo del giro di affari.
Ma in questo caso non c'è santo che tenga: i pochi schei a disposizione della gente e il maltempo incessante si sono messi perfettamente d'accordo. E per le casette di legno - che continuano tuttavia a vendere e a proporre sempre le solite cose - è stato un Natale di vacche, anzi pardon, di renne abbastanza magre. E' la dura legge del mercato. O, se preferite, del mercatino.
Ma la “chicca” finale, quella che non ti aspetti, è la guerra del vin brulé. Scoppiata dopo Epifania, dando fuoco alle ceneri che covavano da settimane. Baristi contro Pro Bassano per la “casetta” di Piazza Garibaldi. Accusata, da alcuni gestori di bar, di essere un pubblico esercizio a tutti gli effetti e di fare concorrenza sleale.
Quegli stessi bar che in occasione delle altre manifestazioni organizzate dalla Pro Loco - Carnevale e Concorso Pirotecnico in primis - si riempiono di gente e si fanno la barba d'oro. Ma la gratitudine, si sa, non è di questo mondo. E troppo spesso non è neanche di questa città. Scusate, ma il panettone quest'anno mi è rimasto un po' sullo stomaco.

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