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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Bifrangi: lettera aperta del sindaco Chemello
Il sindaco di Mussolente scrive al titolare della fabbrica Francesco Biasion. “Penso sia giunto il momento di fare chiarezza definitiva”
Pubblicato il 02-03-2010
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Caso Bifrangi: dopo l'intervento diffuso alla stampa dal patron dell'industria di Mussolente comm. Francesco Biasion, che ha annunciato l'intenzione di chiudere lo stabilimento e di trasferirlo all'estero a causa - come lui sostiene - “dell’accanimento della precedente e di questa Amministrazione locale nei confronti della sua azienda e delle sue richieste in materia di edilizia”, interviene oggi il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello che ha trasmesso a Biasion, e per conoscenza anche alla stampa, la seguente lettera aperta che pubblichiamo integralmente:
“Egr. Comm. Biasion,
Il sindaco di Mussolente Maurizio Chemello: "Invito Biasion ad un pubblico dibattito aperto alla cittadinanza"
le Sue esternazioni comparse sui vari organi di informazione, mi impongono di intervenire su un argomento che speravo fosse superato dai fatti.
Già lo scorso anno, con un tempismo che ha lasciato qualche perplessità anche nelle menti più candide, Lei è intervenuto con le stesse modalità e considerazioni nel bel pieno della campagna elettorale delle elezioni amministrative, con il presagio di uno scenario molto pesante che si sarebbe ripercosso sulla comunità di Mussolente.
Il Sindaco uscente di allora, ha doverosamente risposto alle accuse mosse alla Amministrazione citando fatti e documenti ben precisi che smentivano in maniera clamorosa le Sue affermazioni, ne cito uno su tutti: il parere favorevole dato nell'agosto 2007 dall'Amministrazione al quale è seguita una convenzione che è stata perfezionata a novembre dello stesso anno che però non è stata più sottoscritta dalla Bifrangi spa.
A seguito di tale inspiegabile comportamento, vi è stata nel gennaio 2008 una lettera di sollecito da parte dell'Amministrazione che non ha avuto a tutt'oggi alcuna risposta.
Se tale convenzione fosse stata allora firmata, il famoso maglio di cui si parla sarebbe già stato installato e funzionante da tempo a Mussolente, non in altre parti del mondo.
Non voglio fare ipotesi sui motivi che l'hanno spinta a non firmare quella convenzione che immagino siano riconducibili ai legittimi interessi aziendali che Lei difende, ma non posso proprio avvalorare la Sua tesi che purtroppo non sta in piedi, da qualunque parte la si guardi.
All'indomani della mia elezione, Le ho inviato una lettera nella quale mi dichiaravo ben disponibile ad un incontro volto a ripianare eventuali incomprensioni con l'Amministrazione precedente, ma anche a quella lettera non è stata data alcuna risposta; come vede, i fatti continuano ancora oggi a smentire le Sue opinioni.
Se da un lato posso capire, anche se non certo apprezzare, la scelta aziendale di trasferire le attività in zone del mondo ove la manodopera costa meno della metà di quella italiana, ove la disponibilità di aree industriali è parificabile a quella dell'Italia degli anni '50, non posso accettare che tali decisioni vengano giustificate in maniera così assurda ed offensiva nei confronti di tutti i lavoratori ed i cittadini di Mussolente.
Penso sia giunto il momento di fare chiarezza definitiva, ed a tale proposito La invito ad un pubblico dibattito aperto alla cittadinanza, ove darLe modo di esporre adeguatamente le Sue opinioni in merito a questa delicata vicenda.
La ringrazio anticipatamente per la Sua disponibilità.
Cordialmente,
Il Sindaco di Mussolente
Maurizio Chemello”
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