Pubblicità

UnipolMove

Pubblicità

UnipolMove

RedazioneRedazione
Bassanonet.it

Musica

Cavalcare l'era digitale

Incontro con Gino Pillon, fondatore di Up to You e Gino Tonico Production

Pubblicato il 16-05-2011
Visto 3.597 volte

Messaggi Elettorali

Elena Pavan

“Ho iniziato per passione tra feste e locali e non pensavo potesse diventare un lavoro.” Così attacca il discorso Gino Pillon, in arte GinoTonico, sorseggiando -non è ironia- un'acqua tonica. Gino getta le basi del suo percorso ad Asolo come music addicted teenager e poi come dj, per finire ad avere tra le mani ben due etichette discografiche digitali.

Cominciamo a chiacchierare dei primordi del suo cammino: non sempre si nasce nel luogo giusto che possa far lievitare le proprie passioni e il Veneto negli anni 90' non era il posto adatto. “Nel 1998 mi sono trasferito a Londra sia per studiare design sia per avvicinarmi ad un panorama musicale che sentivo più mio, quello della musica elettronica. Mi servivano i confronti e gli spunti che prima non potevo avere. Lì difatti è nata una catena di conoscenze e collaborazioni che mi sono servite molto nel futuro.”.

Gino Pillon

Passiamo agli anni zero, la parte ''scottante'' dell'intervista con Gino: la tecnologia è alle porte e contamina sempre di più la musica in ogni suo aspetto, nella produzione, nel suono, nella registrazione e in questo caso anche nella diffusione.
“Tornato in Italia, nel 2005, conobbi Scott Cohen, fondatore di “The Orchard”, azienda leader mondiale nella distribuzione digitale che distribuisce, appunto, la mia etichetta. Scott notò che avevo una forte passione e mi diede, vista la sua posizione, la sua disponibilità. Aprii quindi Gino Tonico Production per distribuire in totale libertà brani e album che stavo producendo o che avevo già prodotto ma non ancora pubblicati. Un esempio è il progetto CafeAudio, frutto della collaborazione con Sir Cornelius Bob Rifo, avvenuta tra Londra e Bassano.”.
In un etichetta di questo tipo non c'è nulla di fisico, addio al compact disc, il ruolo chiave qui lo gioca il web. “Il passaggio successivo è stato Up To You, venuta alla luce ragionando con Scott...GTP l'ho sempre vista e gestita come un estensione della mia passione: il djing e la musica elettronica. Produco soprattutto pezzi miei ma anche di stranieri, però sempre vicini alla mia filosofia. UTY invece si pone come agenzia che offre servizi specializzati a tutti i musicisti e le band indipendenti italiane, bacino entro il quale selezioniamo i prodotti migliori. Non ci fermiamo solo alla distribuzione, sfruttiamo appieno la tecnologia: diamo visibilità sul web, promuoviamo l'immagine, ci occupiamo di grafica...metto molto anche dei miei studi di design in questo.”.
Un passo in avanti innovativo per la discografia, ora come ora non sono molte le etichette di questo tipo in Italia, ma proporre i propri servizi sul mercato non è così scontato come può sembrare ad alcuni. “Mi scontro spesso con i retaggi culturali dovuti ai dogmi della tradizione discografica: molte band sono ancora legate al tipico percorso di registrare il cd, spedirlo a tante case discografiche, aspettare e vedere che poteva succedere. Non bisogna avere preconcetti di fronte alle innovazioni, prima dell'era Mp3 la situazione era statica mentre ora può cambiare. Il musicista gioca un ruolo attivo, non solo quando sta suonando. Noi ci basiamo sul Web...Ok, essere in rete non vuol dire risolvere il tutto, ma è un' opportunità imprescindibile: è un mercato libero e in crescita, e noi aiutiamo gli artisti italiani ad entrarci.”.
La differenza forse sta proprio che qui da noi si procede con passo rallentato e timoroso, una novità ci mette più tempo a prendere piede. “Siamo in ritardo rispetto ad altri paesi, non abbiamo la consapevolezza dei mezzi tecnologici a nostra disposizione e di come sfruttarli.”.

La domanda conclusiva che sorge spontanea è riguardo la situazione in cui versa il panorama musicale italiano oggigiorno, chi ho di fronte ha modo di vedere le cose dall' 'alto' e può fornire qualche suggerimento. “Se considero il cambiamento da quando sono andato a Londra ad ora posso dirti che è migliorata la quantità ma non so la qualità. Certo, da un lato c'è più interesse ma dall'altro anche tanta standardizzazione. Effettivamente le opportunità ci sono ma il difficile è monetizzare. Il consiglio che do alle band stare attenti a tutti gli aspetti che ruotano intorno alla musica (anche quello legale), di essere aggiornati con gli sviluppi della comunicazione e di cercare anche opportunità che li portino fuori dall' Italia. Tramite il Web si possono trovare ascoltatori che altrimenti sarebbero irraggiungibili.”.

Più visti

1

Attualità

21-10-2025

Antenna 5G sotto accusa

Visto 11.838 volte

3

Cronaca

20-10-2025

In Malo modo

Visto 10.572 volte

4

Attualità

23-10-2025

Radio Voice: la nuova stagione

Visto 10.516 volte

5

Attualità

20-10-2025

Livello 6

Visto 9.930 volte

6

Attualità

23-10-2025

Al riparo dal passato

Visto 9.420 volte

7

Industria

21-10-2025

ISCC+: La svolta green di Selle Royal

Visto 6.604 volte

8

Agricoltura e Food

20-10-2025

Ponti d’Oro

Visto 6.459 volte

9

Elezioni Regionali 2025

25-10-2025

Financial Times

Visto 5.787 volte

10
1

Elezioni Regionali 2025

01-10-2025

Global Chiara Flotilla

Visto 20.338 volte

2

Elezioni Regionali 2025

14-10-2025

Numeri civici

Visto 20.269 volte

3

Elezioni Regionali 2025

19-10-2025

Fratelli e Sorelle

Visto 20.249 volte

4

Elezioni Regionali 2025

09-10-2025

Santo Stefani

Visto 19.628 volte

5

Attualità

28-09-2025

Un sacco bello

Visto 18.038 volte

6

Politica

14-10-2025

Legati dal destino

Visto 17.616 volte

7

Attualità

21-10-2025

Antenna 5G sotto accusa

Visto 11.838 volte

9

Politica

16-10-2025

Fratelli d’Antenna

Visto 11.251 volte

10

Attualità

01-10-2025

Questa scuola non è un albergo

Visto 11.175 volte