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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

RedazioneRedazione
Bassanonet.it

Life & Style

Brasash

Dove la t-shirt incontra il design

Pubblicato il 30-07-2010
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Brasash è un nuovissimo (è stato fondato alla fine di aprile del 2010) brand/no-brand che sta facendo furore nei fashion blog più visitati della rete. Ma soprattutto Brasash è un marchio che affonda le sue radici e trae la sua linfa vitale, pulsante nel nostro territorio: le t-shirt Brasash nascono infatti grazie alla collaborazione di designer e grafici locali, sono stampate a Romano d'Ezzelino, sono vendute al "caffè dei Libri" e le foto scelte per presentare la collezione sono state scattate nella storica macelleria di Vittorio, bassanese doc. Per questo motivo abbiamo deciso di invitare nel salotto di bassanonet Marco Zenere, che assieme al suo amico Enrico “Teno” Cappozzo, è il fondatore e ideatore che sta dietro a questo progetto.

Che cos'è Brasash?

Più che un marchio è un laboratorio creativo, in cui designers e artisti possono incontrarsi per creare un bel prodotto di qualità.

Che tipo di prodotto?
Produciamo t-shirt, ognuna con un disegno particolare, creato da un artista diverso. In questo modo è centrale il disegno, l'idea, l'opera rappresentata sulla t-shirt e non il marchio. Il mio obiettivo è che il pubblico riconosca gli artisti che creano i soggetti, non il brand! I designer che collaborano con Brasash hanno completa libertà di espressione, non devono sottostare al marchio, piegandosi a una filosofia aziendale, ma devono potersi esprimere liberamente. Le t-shirt Brasash sono la tavolozza in cui l'artista si può esprimere, per questo ogni maglietta è diversa e peculiare a suo modo.
Qui a Bassano il disegno che viene riconosciuto più facilmente è quello che decora la t-shirt "The Cloud", ideata da Koes. Ma anche "Requiem" di Knore piace un sacco. Quando gente che conosce i loro lavori le vede, riconosce la mano dell'artista e dà importanza solo a questo.

Koes e Knore… non sono i cofondatori di Infart?
Sì, li ho conosciuti proprio durante le manifestazioni di Infart, grazie a un amico in comune. I loro disegni sono molto conosciuti nel nostro territorio, oltre che facilmente riconoscibili: hanno uno stile molto ben definito. Questi sono gli artisti che mi piacciono: designer d'impatto, i cui lavori si riconoscono a colpo d'occhio. Il mio obiettivo è riuscire a creare un prodotto di design indossabile, alla portata di tutti. E in quest'ottica si inserisce anche il prezzo delle t-shirt, abbordabilissimo, alla portata di tutti (il costo è sempre inferiore ai 30 euro).

In genere però i prodotti di design costano parecchio. Con prezzi così bassi, non si rischia di creare un prodotto troppo commerciale, che "satura" il mercato?
In realtà questo rischio si evita grazie all'edizione limitata: ogni maglietta Brasah è prodotta in soli 199 esemplari, numerati uno a uno (il numero è scritto, rigorosamente a mano, sul lato interno della manica sinistra, dietro l'etichetta).

Tre aggettivi per descrivere la tua t-shirt ideale…
Innanzitutto dev'essere una design t-shirt! Ma se devo scegliere tre aggettivi direi: stilosa, originale e genuina.

Come si riesce a creare una t-shirt che corrisponda a questi aggettivi?
Lavorando con artisti davvero eccezionali e cercando di creare prodotti in cui credi davvero. Ad esempio nel mio caso è centrale la coscienza ambientale, il rispetto per il mondo nel quale viviamo e per questo tutte le t-shirt Brasash sono fatte interamente in cotone organico e dipinte solo con colori ad acqua, che non inquinano.

Dei tre aggettivi da te proposti "originale" è quello che mi sembra più adatto, soprattutto per via del packaging particolarissimo che hai scelto per le t-shirt, dal sapore vagamente "alimentare".
La cucina è una mia grande passione, per questo le foto di presentazione della collezione, scattate da Andrea Maino - un fotografo eccezionale, che adoro - le ho fatte in una macelleria. Le magliette invece sono impacchettate un po' rozzamente, quasi si trattasse di un prodotto da forno e l'etichetta che le accompagna nella confezione, in cui viene descritta la maglietta e consigliato il metodo di lavaggio migliore, è fatta con la carta delle tovagliette che trovi nelle osterie. Mi sembrava giusto inserire un pizzico della mia grande passione per il cibo in questo progetto in cui credo davvero tanto.

Progetti per il futuro?
Adoro queste prime 12 magliette ma mi piacerebbe crearne anche delle altre, magari con la collaborazione di artisti internazionali. Vedremo… per ora, mi godo questo splendido viaggio che ho appena iniziato.

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