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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
In coro, tra classico e contemporaneità
Dal 20 settembre, un mese di spettacoli e di appuntamenti, per il 77° Ciclo di Spettacoli Classici all'Olimpico di Vicenza
Pubblicato il 15-09-2024
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Inaugurazione il 20 e 21 settembre, al Teatro Olimpico di Vicenza, per il 77° Ciclo di Spettacoli Classici.
Tra i festival teatrali più longevi e prestigiosi, quello vicentino è collocato in un contesto che genera una fusione tra passato e presente, in cui miti antichi vengono rivisitati attraverso una sensibilità contemporanea. Il progetto del Comune di Vicenza, Accademia Olimpica e Biblioteca civica Bertoliana ha il sostegno della Regione del Veneto e il coordinamento firmato Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia e Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza.
Quest’anno il cartellone avrà un allestimento diffuso e coinvolgerà anche le sedi del Teatro Astra e della Basilica Palladiana.
Alessandro Serra in Il canto di Edipo
Il tema scelto e sviluppato dai curatori artistici, Ermanna Montanari e Marco Martinelli, è quello del coro, figura cardine del teatro greco rievocata come metafora di una collettività che si interroga sul proprio ruolo e la propria identità.
Dopo il prologo dello scorso maggio, che ha visto protagonista Meredith Monk, il primo appuntamento in cartellone è fissato dunque per la sera di venerdì 20 settembre, quando sul palco, prenderà vita l’Oresteia firmata da Theodoros Terzopoulos (fondatore nel 1985 dell’Attis Theatre e alla guida da oltre trent’anni dell’International Committee of Theatre Olympics), in arrivo nel capoluogo berico dopo la prima assoluta al festival di Atene ed Epidauro.
Dopo averne affrontato in passato i singoli capitoli, per la prima volta il regista rilegge l’intera trilogia di Eschilo, primo dei poeti tragici di cui ci siano pervenute opere integrali di tutto il teatro classico.
Seguirà il 26 settembre, al Teatro Astra, Purgatorio dei poeti, una creazione di Montanari e Martinelli che interseca poesia, teatro e riflessione civile. Frutto di un laboratorio che ha coinvolto 50 cittadini, lo spettacolo fonde la struttura dantesca del Purgatorio con testi di poeti visionari come Emily Dickinson, Vladimir Majakovskij, Walt Whitman e altri, creando un affascinante dialogo con le loro opere tese alla ricerca della bellezza, alla profonda meditazione sull’arte e la vita.
Il Canto di Edipo, in programma dal 27 al 29 settembre al Teatro Olimpico, è la versione in adattamento site-specific di Tragùdia, opera del regista e artista visivo Alessandro Serra che fonde le suggestioni della tragedia classica con un approccio sperimentale combinante teatro, danza e canto.
La sera del 5 ottobre, sempre all’Olimpico, è attesa la messa in scena di sdisOrè, riscrittura dell’Orestea di Giovanni Testori, interpretata da Evelina Rosselli, a firma del Gruppo Uror. Testori, con il suo linguaggio viscerale e teatrale, scompone e ricostruisce il mito antico immergendo i personaggi in un universo sonoro inquietante e grottesco. Le maschere deformate indossate dalla Rosselli, che dà vita a figure come Elettra, Oreste e Clitemnestra, rendono visibile la dimensione oscura e tormentata dei protagonisti, in una rappresentazione che unisce il tragico all’assurdo.
Il 6 ottobre, il festival si sposterà alla Basilica Palladiana con la seconda delle chiamate pubbliche, titolata: Festa Silenzio. Il progetto è curato da Francesco Giomi, si assisterà alla restituzione del laboratorio performativo.
Venerdì 11 ottobre, in Pluto. God of gold, ispirato all'ultima commedia rinvenuta di Aristofane, i giovani di Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Vicenza daranno voce alla critica sociale e politica, in un dialogo tra passato e presente che riflette sul potere di corruzione del denaro.
Il 15 e 16 ottobre, il palco dell’Olimpico accoglierà Elettra, spettacolo diretto da Serena Sinigaglia. Figura ispiratrice di tante opere letterarie, Elettra è qui collocata tra le origini del mito in Eschilo e il vivace contesto culturale della Vienna fra Ottocento e Novecento, passando per le riscritture di Sofocle, Euripide e Marguerite Yourcenar. Lo spettacolo è presentato in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto.
La sera del 18 ottobre, all’Olimpico, attesa e mistero per la prima assoluta di moltitudine in cadenza, percuotendo, di e con Giovanni Lindo Ferretti.
A chiudere il ciclo, il 19 ottobre al Teatro Astra, sarà la Notte delle voci: in scena un inno corale che celebra la dimensione della verticalità della notte, uno spazio-tempo sospeso in cui si intrecciano suoni, parole e riflessioni poetiche. In questa ode alla notte, artisti come Mariangela Gualtieri, Danio Manfredini e Mara Redeghieri, insieme a voci emergenti e sperimentali, tra gli altri Abdullah Miniawy, Francesca Morello (aka R.Y.F.) e il collettivo Ndox Èlectrique, guideranno il pubblico tra meandri sonori in una profonda esplorazione dell’animo umano. La performance non sarà solo un momento di chiusura del festival, ma anche un’occasione per riflettere sulla natura effimera e al contempo eterna della condizione umana, rappresentata simbolicamente dal tempo del buio.
Il ciclo di eventi è arricchito da due progetti seminariali, ospitati a Palazzo Cordellina: Parlamenti d’Autunno, curato da Marco Sciotto, e Illusioni perdute?, cinque tavole rotonde dedicate alla critica teatrale e all'arte scenica contemporanea, momenti che offriranno uno spazio di discussione e riflessione su come i classici continuino a influenzare e a ispirare la scena teatrale odierna.
Per informazioni sull’acquisto dei biglietti e ulteriori dettagli: www.tcvi.it.
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