Ultimora
11 Jul 2025 21:45
Maltrattamenti in un asilo, 3 maestre sospese nel Rodigino
11 Jul 2025 18:26
Un terzo striscione anarchico scoperto dalla Polizia a Padova
11 Jul 2025 18:23
Mit indica Gasparato presidente Adsp Adriatico Settentrionale
11 Jul 2025 16:03
Valorizzazione infrastrutture militari, accordo Iuav-Difesa
11 Jul 2025 15:51
Riciclare i tappi di sughero diventa un gesto solidale
11 Jul 2025 15:50
Il restauro di Roma Ore 11 di De Santis a Venezia Classici
12 Jul 2025 07:15
Bimbo di cinque anni disperso a Ventimiglia
12 Jul 2025 07:07
Massiccio attacco russo con droni e missili, inclusa la regione di Kiev
12 Jul 2025 04:07
Massiccio attacco russo con droni e missili sull'Ucraina
12 Jul 2025 00:08
Calcio: Eurodonne; Italia perde 3-1 con Spagna ma va ai quarti
11 Jul 2025 23:26
Entra in casa durante una festa e spara, una donna uccisa
11 Jul 2025 23:08
Calcio: Eurodonne; Italia perde 3-1 con Spagna ma va ai quarti
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Modalità lettura 2 - n.1
Sugli schermi e in libreria imperano i sogni di gloria di aspiranti perfetti padroni di casa. Su altri scaffali: una recensione di Cortesie per gli ospiti, romanzo di Ian McEwan
Pubblicato il 24-01-2021
Visto 1.727 volte
Hanno in copertina più o meno la stessa tonalità di celeste, Cortesie per gli ospiti di Ian McEwan e il libro omonimo uscito a fine 2020 firmato dal trio che impera su Dplay composto da Csaba Dalla Zorza, Diego Thomas e Roberto Valbuzzi, ma la trinità del galateo 2.0 a casa e in tavola, che preso il testimone da altre terzine governa i sogni di gloria di aspiranti perfetti padroni di casa, è ben lontana da esserne apparentata.
Il romanzo di McEwan, uscito nel 1981 e arrivato in Italia nel 1983, in questa riedizione (Einaudi Super ET, 2015, traduzione di Stefania Bertola, 134 pagine, 10 euro) è stato illustrato dall’artista Antonello Silverini, che ha scelto di presentare il libro con una gondola senza gondoliere navigante alla deriva con a bordo due passeggeri, un uomo e una donna. In realtà Venezia non è mai nominata e a dire il vero risulta riconoscibile ma straniante, mischiati i tratti con luoghi-cartolina di Spagna e Grecia; è descritta a scorci, col suo Lido, i leoni in pietra, i vicoli scuri. Venezia, ma forse più che la città l’atmosfera salmastra e incerta del luogo lagunare, fa da sfondo a una storia labirintica, dove protagonista è lo smarrimento di orizzonti di una coppia inglese che si perde e si ritrova e si riperde per sempre, in questa vacanza-incubo lontano da casa. Raccontare la trama di un romanzo in una recensione è sempre poco corretto, se il romanzo ha dei risvolti gialli, o noir, dovrebbe essere attività da proibire per statuto, quindi eccola in qualche scatto: Colin e Mary, una coppia di turisti britannici, stanno insieme da sette anni; lei ha lasciato a casa i figli con l’ex marito; i due nel loro vagabondare per la città hanno la ventura di incontrare Robert e Caroline, quest’ultimo un anfitrione che ricorda vagamente il Grande Gatsby, se non altro per l’amore per il lusso, l’indole da burattinaio e il segreto nero che custodisce. La mattina, nell’acquario della loro camera d’albergo, di rito Colin e Mary ascoltano un vicino cantare a squarciagola un brano celebre de “Il Flauto Magico”: sembra che anche loro, come i protagonisti dell’opera, restino a sonnecchiare o ad amoreggiare o escano come irretiti da qualcosa di vago e di non controllabile. Nello spostarsi in città, è frequente che scordino o perdano mappe e piantine; in camera parlano per ore e ore dei sogni che hanno fatto la notte o di ricordi lontanissimi, che appartengono all’infanzia e alla prima giovinezza, spesso entrambi storditi dal fumo o dall’alcool, o dal sonno, quasi a cercare una compenetrazione che renda indistinguibili l’una dall’altro. Che questa sorta di simbiosi in cui sembrano vivere voglia rappresentare il segno incontrovertibile di un grande amore McEwan non lo dice, anzi, nei suoi effetti pare tutt’altro. Che Colin sia bellissimo, efebico, si scopre curiosamente un po’ avanti, all’inizio ha i contorni un po’ sfocati del Sebastian del film Improvvisamente l’estate scorsa, e fa parte del gioco architettato dall’autore — riferimenti che chiamano in causa Thomas Mann e il suo Morte a Venezia, che appaiono in giro nelle recensioni di questo romanzo, sono del tutto fuori luogo.
Seconda opera letteraria di una lunga serie per lo scrittore britannico, da Cortesie per gli ospiti ormai trent’anni fa è stato tratto un film (omonimo anch’esso) sceneggiato nientemeno che da Harold Pinter e diretto da Paul Schrader, con Ruper Everett e Natasha Richardson a interpretare Colin e Mary. La cornice di Venezia nel prodotto per il grande schermo è finalmente resa in tutto il suo splendore e arriva ad aggiungere bellezza e raffinatezza a un racconto che vorrebbe riuscire a dire tante cose, molte collocate in sottotraccia e altre illuminate con una luce da iperrealismo, troppo per una buona messa a fuoco.

dal film Cortesie per gli ospiti (1990)
Per inviare le vostre recensioni l'indirizzo è il seguente: laura@bassanonet.it; i testi saranno vagliati a cura della Redazione e pubblicati nel canale “Cultura” con in chiaro il nome dell’autore.
Il 12 luglio
- 12-07-2024Quattro x Seven
- 12-07-2024Tesso e volentieri
- 12-07-2023Tomb Raider
- 12-07-2023Pay per Ulss
- 12-07-2023Coppia di fatto
- 12-07-2022Pedaggio a Nordest
- 12-07-2022Partiamo in quarta
- 12-07-2022Acqua, fuochino, fuoco
- 12-07-2020Polo can
- 12-07-2020Una rotonda sul Mar
- 12-07-2019Sgarbi Possagnesi
- 12-07-2019Eccezzziunale... veramente
- 12-07-2018Hellas Bassano
- 12-07-2014Officina Aumma Aumma
- 12-07-2013Bassano da bere
- 12-07-2013Donazzan scrive a presidente Corte Costituzionale: “Non chiudete il Tribunale di Bassano”
- 12-07-2013I miei primi 40 giorni
- 12-07-2013Popolare di Marostica, l'ora della verità
- 12-07-2010Quella bandiera lacerata
- 12-07-2009Il pizzaiolo più veloce del mondo