Ultimora
3 Dec 2025 13:04
Un modello di embrione 3D per comprendere prime fasi della vita
3 Dec 2025 13:01
Gruppo Zucchetti sbarca in Veneto con sede da 450 persone
3 Dec 2025 12:54
Aeroporto Venezia verso certificazione per trasporto farmaci
3 Dec 2025 11:49
Aggredirono 27enne, cinque giovani fermati nel Trevigiano
3 Dec 2025 11:21
Travolto da terra in un cantiere, operaio muore per malore
3 Dec 2025 11:10
Fondazione Intesa Sanpaolo borse studio a tesi su disabilità
3 Dec 2025 15:16
Caso Ramy, i pm confermano l'omicidio stradale per il carabiniere
3 Dec 2025 14:59
Coppa Italia, in campo Atalanta-Genoa
3 Dec 2025 14:58
++ Femminicidio nelle Marche, donna picchiata a morte in casa ++
3 Dec 2025 15:04
Femminicidio nelle Marche, donna picchiata a morte in casa
3 Dec 2025 14:55
Garlasco, depositata la perizia sul Dna sulle unghie di Chiara Poggi
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Modalità lettura - n.12
Pastorale americana è il libro di Philip Roth protagonista questa settimana della nostra rubrica dedicata ai libri
Pubblicato il 07-05-2017
Visto 1.721 volte
“America First”? La rilettura di un mito attraverso le pagine di un romanzo che si colloca tra i classici della letteratura statunitense contemporanea. Quella che offre Roth in questo libro è un'analisi senza risposte del sogno americano e della sua caduta attualissima, spietata.
un'immagine del film American Pastoral, 2016
«Cosa c’è di meno riprovevole della vita dei Levov?». Si conclude così, con una domanda che cade nel vuoto, Pastorale americana, di Philip Roth, romanzo dal quale di recente è stato tratto un film omonimo, diretto da Ewan McGregor, ma che certo non aveva necessità di una trasposizione cinematografica per affermare la sua forza evocativa e narrativa. Il libro è suddiviso in tre parti, di tre capitoli ciascuna, intitolate «Paradiso ricordato», «La caduta», «Paradiso perduto»: tutto il romanzo, ripubblicato di recente nei tascabili Einaudi (pp. 458, 14 euro) è percorso da dubbi e domande che riguardano i perché dell’esistenza, che incalzano mentre si segue l’orbita discendente e folle, diretta più verso l’Inferno anziché verso il Paradiso, che intraprendono negli anni la vita del protagonista e il suo mondo perfetto.
Vi compare il celebre alter ego letterario di Roth, Nathan Zuckerman, che diviene il narratore della vita di Seymour Levov, una sorta di erede americano del russo Ivan Il'ic di Tolstoj. L’omaggio letterario è citato dall’autore: «La vita di Ivan Il'ic, scrive Tolstoj, (...) era stata molto semplice e molto comune, e perciò terribile. Forse. Forse nella Russia del 1886. Ma nel New Jersey, nel 1995, quando tutti gli Ivan Il'ic vanno a frotte a mangiare al club dopo le buche del golf mattutino e, esultanti, si mettono a cantare: “Non potrebbe andar meglio di così”, forse sono assai più vicini alla verità di quanto lo sia mai stato Lev Tolstoj. La vita di Levov lo Svedese, per quanto ne sapevo io, era stata molto semplice e molto comune, e perciò bellissima, perfettamente in linea con i valori dell'America». Ma l’apparenza inganna, e ferisce a morte il sogno che l’ha generata.
Seymour era un idolo per il giovane Nathan, che da ragazzino giocava a ping pong con Jerry, il fratello terribile di Seymour-lo Svedese. Quando Nathan e Seymour si rincontrano alcuni decenni più tardi, divenuto il primo uno scrittore affermato, lo Svedese gli affida, in vero negandogliela, la sua storia.
Alto, biondo, bello, ebreo, un abile e ricco post artigiano divenuto capitano d’industria − conosce ogni segreto della produzione dei guanti in pelle − con un passato di atleta integerrimo, glorioso, e sposato con Dawn (etichettata miss New Jersey nel 1949, una Venere piccolina che da sempre fa di tutto per dimenticare il suo passato di reginetta del ballo) Seymour rappresenta l’incarnazione dell’immigrato vincente, entrato per meriti a far parte del mito americano che promette una vita carica di possibilità, priva di incertezze, di cadute, o costellata di quei piccoli errori ai quali è sempre possibile porre rimedio. Ma nello specchio di questa nuova esistenza a stelle e strisce, c’è una macchia che si allarga, che orba ogni dettaglio di quella che sembrava l’immagine di una vita perfetta, fino a rivelare con furore l'abisso di insensatezza e di menzogna che nascondeva.
Questa macchia, che indosserà verso la fine del romanzo una vera e propria maschera funebre, ha il volto della figlia di Seymour e Dawn, Merry, che “lieta, felice” non è mai stata: «La figlia della quarta generazione per la quale l’America doveva essere il vero Paradiso» diventa la distruttrice di quel Paradiso stesso. Parte dalla famiglia e arriva alla famiglia, l'azione di guerra raccontata da Roth.
Il 03 dicembre
- 03-12-2024Union Pivo
- 03-12-2024Convento e con ghiaccio
- 03-12-2024Pattinaggio sul foliage
- 03-12-2021Ecce Ebe
- 03-12-2020L'assessore ai lavori...propri
- 03-12-2014Ayrton Forever
- 03-12-2014Torna a casa, Bloody
- 03-12-2014Distretto di Polizia
- 03-12-2013Il Tribunale “risorge” al Senato
- 03-12-2013Rossella Olivo: assoluzione definitiva
- 03-12-2013Odore di squalifica
- 03-12-2013Plastica, arrivano gli ispettori ecologici di Etra
- 03-12-2013Pausa Caffè
- 03-12-2013Mercatino natalizio pro famiglie in difficoltà
- 03-12-2013Commercianti: furti e taccheggi, istruzioni per l'uso
- 03-12-2012Rumori di Centro
- 03-12-2012Ballottaggio primarie: Bersani vince anche a Bassano
- 03-12-2012“Striscia”: salta il servizio sul Tribunale di Bassano
- 03-12-2011“Siamo prigionieri della speranza”
- 03-12-2011“In piazza a difesa delle piazze”
- 03-12-2011Inquinamento a Tezze: interviene la Regione
- 03-12-2011“Dall’Amministrazione di Bassano solo opere a spot”
- 03-12-2010Una serata per Milena
- 03-12-2009Imbrattato di scritte nazifasciste l'intero Volto di Via Pusterla
- 03-12-2009Giovanni Rana: “Io, Pavarotti e...Marylin”
- 03-12-2008Black out generale al "San Bassiano"
Più visti
Politica
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 20.228 volte
Politica
19-11-2025
Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”
Visto 19.342 volte



