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Quando una serie è più efficace della realtà
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Così mite
Mercoledì 30 novembre, al Caffè dei libri, il “Giardino Freudiano” propone l'ultimo incontro del ciclo “Appassionatamente: letture e scritture”
Pubblicato il 29-11-2016
Visto 2.047 volte
Mercoledì 30 novembre, al Caffè dei libri, le relatrici del gruppo “Giardino Freudiano” www.giardinofreudiano.it/, Maria Pia Marangon e Silvia Pilati, parleranno del racconto di Fëdor Dostoevskij La mite. L’incontro conclude il ciclo intitolato “Appassionatamente: letture e scritture”.
Si tratta di uno dei più interessanti monologhi scritti dal Maestro russo e pubblicato nel 1876 nella raccolta: Diario di uno scrittore.
Dostoevskij ne La mite, o La mansueta, narra una storia i cui protagonisti sono il proprietario di un banco di pegni e una ragazza, sua cliente, particolarmente buona e mite, che diventa sua moglie e che vive una parabola discendente, le cui direttrici sono la freddezza, la severità e i maltrattamenti, non solo psicologici, che dalla tristezza la porterà al suicidio. I pensieri e il tormento si svolgono nell’interiorità dell’uomo, intrisa di orgoglio e di ribellione nella tragica affermazione di un proprio io, di una personalità più che malata — ferita, inadeguata, chiusa in una profonda solitudine e in un grande sgomento che sfocia nell’incapacità di dare spazio all’altro.

Nei giorni che seguono le celebrazioni della giornata internazionale contro la violenza alle donne, l’occasione di conoscere e analizzare questo racconto che proviene dall’Ottocento, ma non per questo poco attuale, e le riflessioni che ne possono scaturire possono essere un ottimo viatico per indagare i meccanismi dei rapporti malati e del non-amore che contraddistinguono tante unioni infelici.
Le letture saranno a cura di Anna Branciforti.
L’appuntamento avrà inizio alle ore 20.30. L’ingresso è libero.
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