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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Scrittori

Essere o non essere... Aemilia

Ieri sera, giovedì 18 agosto, al chiostro del Museo, Luca Scarlini ha tracciato un ritratto a tutto tondo di Aemilia Bassano Lanier, la presunta Dama in black di Shakespeare

Pubblicato il 19-08-2016
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Ieri sera, giovedì 18 agosto, al chiostro del Museo, nel primo dei tre appuntamenti dedicati da OperaEstate Festival Veneto al progetto Shakespeare Bassano, Luca Scarlini ha tracciato un ritratto a tutto tondo di Aemilia Bassano Lanier (1569-1645), da alcuni decenni indicata come la donna che incarna la bellezza in black cantata nell’ultima parte dei Sonetti di Shakespeare.
Scarlini, traduttore, saggista, drammaturgo e storyteller, è amico e collaboratore da anni del Festival, ed è autore tra l’altro anche di Shakespeare & Shakespeare: trascrizioni, adattamenti e tradimenti, 1965-2000, pubblicato nel 2001 per La Biennale di Venezia. Accompagnato dal Maestro Pierluigi Polato al liuto tedesco e arciliuto, che ha suonato musiche del Seicento composte da Bernardo Gianoncelli, Michelangelo Galilei e John Dowland, Luca Scarlini ha narrato vita e opere della discendente dei Bassano, una famiglia di musicisti originaria del nostro territorio che giunse a Londra da Venezia attorno al 1535 e che operò alla corte di Enrico VIII e di sua figlia, Elisabetta I. Aemilia stessa fu suonatrice di virginale, uno strumento, vista la rigida morale dell’epoca, considerato non compromettente per le dame – si suona a gambe chiuse.
Introdotta nei salotti nobili e regali da Lord Hunsdon, suo protettore e nel contempo protettore della compagnia teatrale “The Chamberlain’s Players” di Shakespeare, sposata con Alphonso Lanier, Aemilia fu una donna colta e libera, portatrice di innovazione culturale e di modernità inedite per i dettami del tempo, come testimoniano i versi e le dediche illuminanti contenute nella sua raccolta di poesie, intitolata Salve Deus Rex Judaeorum, pubblicata nel 1611.

Luca Scarlini al Chiostro del Museo

Nota e celebrata come poetessa soprattutto nei paesi anglosassoni, rimangono un punto di svolta nel panorama culturale secentesco i suoi versi pieni di satira e di j’accuse nei confronti del mondo maschile. Aemilia fu amante tra gli altri dell’astrologo Simon Forman, che lasciò scritte nel suo eccentrico diario tracce che invitano all’identificazione con la protagonista femminile dei Sonetti attribuiti al grande poeta del teatro. La vita di questa donna dalle idee moderne ed emancipate, ha ricordato Scarlini, è stata raccontata di recente da Giovanni Cecchin, nella sua indagine Aemilia L. Bassano, la dama bruna di Shakespeare (Collezione Princeton, 1996), libro presente negli archivi della Biblioteca civica bassanese che sarà a breve messo a disposizione dei lettori.
Al termine dell’incontro, appena prima dell’arrivo di un temporale di quelli dei nostri tempi, di indole tropicale – Scarlini si è giustamente guardato dal definirlo “tempesta” – i riflettori sono stati puntati sui Sonetti, in particolare dove si parla della parabola discendente della bellezza dal biondo al nero, e sullo schermo è scorsa veloce una panoramica di libri e film che li hanno celebrati nel tempo, stregati dalla loro aura di mistero; tra questi il capolavoro di Oscar Wilde, Il ritratto di Mr W. H., che indaga l’altro amore, immenso, luminoso, raccontato nell’opera.
La tre giorni dedicata agli enigmi shakespeariani proseguirà stasera, venerdì 19 agosto, il testimone affidato alla Compagnia Anagoor, di Castelfranco Veneto, un lieto ritorno per il pubblico di OperaEstate, e allo spettacolo intitolato: Master/Mistress of my passion.

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