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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
A tu per tu con Gabriella Bertizzolo
Il silente fragore della poesia
Pubblicato il 02-09-2008
Visto 3.131 volte
Le sue prime battute nel mondo letterario
Relativamente tardi, dato che ai tempi delle medie e del liceo odiavo la poesia forse per il modo con cui gli insegnanti mi inducevano al suo approccio.
Nel 1994 ho composto i testi poetici confluiti l'anno seguente nella silloge Versi in gabbia pubblicata dalle Edizioni Del Leone. I miei primi estimatori sono stati Giorgio Barberi Squarotti e Rigoni Stern che hanno seguito con interesse e benevolenza tutta la mia produzione poetica.
Spazio e tempo che dedica alla scrittura
Ne dedico molto di più alla lettura. Scrivo quando sono spinta da un'onda che mi trascina letteralmente a buttare giù emozioni, idee, riflessioni, conflitti, speranze... che poi vengono rielaborate col labor limae e il costante uso del dizionario. Non sopporto le ripetizioni di termine, per cui faccio un grosso lavoro semantico-lessicale-stilistico.
Posso scrivere quattro, cinque ore al giorno, prima sul quaderno e poi al computer, per poi trascorrere interi mesi senza scrivere nulla. Nel 2006 e 2007 anni il furor scribendi mi ha letteralmente consumata e quest'anno ho avuto una sorta di rigetto. Non riesco a dosarmi, fa parte del mio DNA. Capisco che questo non è il presupposto più idoneo per diventare uno scrittore. Spero col tempo e la maturità di migliorarmi.
Progetti e lavori in corso
Ho terminato una raccolta di racconti al femminile, un'altra sui miei incontri alla Mostra del Cinema di Venezia, una bella esperienza durata una quindicina d'anni, e un romanzo con forte componente psicoanalitica: ho rifiutato più di una proposta da editori dignitosi ma privi di un ampio canale di distribuzione. Dopo aver pubblicato il mio sesto libro di poesie con Marsilio, spero di poter dare alle stampe i miei lavori in prosa a case editrici abbastanza "potenti", pur con tutto il rispetto che nutro per quelle più piccole che a volte offrono libri molto interessanti. Purtroppo è noto a tutti come vanno le cose in questo settore.Comunque ho un rapporto molto ambivalente con la notorietà che a mio avviso ha un grosso vincolo etico e sociale.
Ritengo prioritario raggiungere la serenità, Seneca docet...
Il suo rapporto con il web
Per fortuna molto moderato. Non chatto, navigo pochissimo nel web che utilizzo soprattutto come enciclopedia on-line (non sottraendomi però al piacere di sfogliare i volumi cartacei), rispondo alle e-mail che ricevo.
Letture per tutte le stagioni
Sarebbero migliaia. Comunque posso elencare i titoli di alcuni libri che ho riletto più volte: Cento sonetti d'amore di Neruda, Cento anni di solitudine di Garcìa Marquez,
Il lupo della steppa di Hesse, Addio alle armi di Hemingway. E, scendendo dalla scala dei Nobel: L'altra vita di Tomizza, L'Eros di Bevilacqua, Follia di Mc Grath...
Acquisterò Being a scot di Sean Connery: oltre ad essere uno straordinario attore e un intramontabile sex symbol, mi pare una persona molto intelligente e creativa.
Qualche consiglio per aspiranti scrittori
Più che consigli sono riflessioni. Sono convinta che ci voglia onestà soprattutto con se stessi, viva intelligenza, partecipazione e al contempo distacco da sè e dagli altri... e quella dose di ironia e autoironia di cui tanto si parla. Il "famigerato" talento, a mio parere, è l'insieme di questi e mille altri ingredienti. Come diceva Joyce, "L'obiettivo di qualsiasi opera d'arte è la trasposizione della carica emotiva; il talento è il dono di comunicare quell'emozione"
Un passo tratto da una sua opera, parole che le sono care
Libri richiusi (da Il fruscio dell'attesa)
Tutto ora è
spento e
tace
nella soffitta allora
odorante
di polveri amiche
di espiati colori...
Può dirsi / pace
lo strazio di libri richiusi?
Può dirsi / luce
il mesto riverbero
di un’ampolla
svuotata?
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