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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Cronaca di una mostra mai nata

Una mostra di Marco Goldin, l'uomo delle mostre-record, a Bassano. L'idea accarezzata dall'Amministrazione comunale: ben tre incontri in città per definire il progetto. Ma il Comune fa marcia indietro e rimane col cerino in mano

Pubblicato il 19-10-2015
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Rinascimento in bianco e nero

Van Gogh, Gauguin, Cézanne e Monet a Bassano del Grappa?
Non è un volo della fantasia, ma la reale prospettiva che avrebbe potuto concretizzarsi nella nostra città. Sulla vicenda l'Amministrazione comunale è sempre rimasta - per usare un eufemismo - abbottonata, ma le voci “bene informate” in questi mesi hanno continuato a rincorrersi.
Ora arriva la conferma del diretto interessato, da noi interpellato al riguardo: e trattasi di Marco Goldin, l'uomo delle mostre dei record.

Marco Goldin (fonte immagine: arttribune.com)

Criticato dagli storici e filologi dell'Arte, inviso ai puristi della Cultura per l'approccio “commerciale” degli eventi organizzati, Goldin - che ha sdoganato il rapporto fra Cultura, Impresa, Marketing e Turismo - ha dalla sua l'innegabile forza dei numeri.
Reduce dal successo di “Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento” alla Basilica Palladiana di Vicenza (più di 32mila visitatori nei primi 14 giorni, oltre 300mila visitatori finali), oggi il curatore-star trevigiano è in fase di preparazione della grande mostra celebrativa per il ventennale di attività della sua società Linea d'ombra: la “macchina da guerra” i cui eventi espositivi - nelle città che li hanno ospitati - hanno complessivamente richiamato oltre 10 milioni di visitatori.
Ora mister Linea d'ombra sta scaldando i motori per la mostra, appunto, del ventennale che sarà allestita nella “sua” Treviso, al Museo di Santa Caterina: un nuovo big event (dal 29 ottobre 2016 al 17 aprile 2017) dedicato all'Impressionismo, “I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin”. Dai 300 ai 350mila i visitatori stimati, apertura delle prenotazioni già fissata per lunedì 18 aprile 2016 dalle ore 9.
Più altre due mostre a corollario nella stessa città: una sui dipinti di Tiziano, Rubens e Rembrandt provenienti dalla National Gallery di Edimburgo e l'altra sulla pittura italiana del secondo '900 (“Da Guttuso a Vedova a Schifano”).
La definizione della sede della nuova annunciata mostra-blockbuster non è stata comunque un percorso in discesa, né la città di Treviso ha rappresentato la “prima scelta” per la location dell'evento.
Ancora lo scorso giugno, terminata la mostra di Vicenza, Goldin aveva annunciato sul suo profilo social e sul sito di Linea d'ombra una “pausa di riflessione” in vista dei “progetti futuri” a partire da quello del ventennale.
In realtà, tra primavera e estate, l'uomo dei record ai box office è stato attivamente impegnato a trovare una collocazione al suo nuovo progetto espositivo dopo il “no” arrivato dalla città di Verona - prima ipotesi considerata da Linea d'ombra - a causa del dissesto finanziario della Fondazione Arena che costringe il Comune scaligero a indirizzare principalmente le risorse della Cultura all'ente lirico.
In estate si è aggiunto anche il rifiuto del Comune di Brescia, nonostante la quasi totale copertura dei costi da parte degli sponsor privati e il successo in biglietteria praticamente garantito. Come apprendiamo dal Corriere e dal sito ArtTribune, “a fronte di 5,3 milioni di budget e di una copertura da parte degli sponsor per 4,9 milioni, a carico del Comune ospitante sarebbero rimasti i restanti 400mila euro”. “Troppi soldi” per l'Amministrazione della città lombarda.
Ed è in questo percorso alla ricerca di una sede adeguata - conclusosi alla fine a Treviso - che è entrata in gioco Bassano del Grappa.
Un contatto che non è stato casuale, ma favorito da alcuni ambienti vicentini e bassanesi che hanno lanciato al direttore di Linea d'ombra l'idea di allestire la mostra in riva al Brenta dopo il “no” arrivato da Verona.
E ci riferiamo proprio - come riportatoci da nostre fonti direttamente informate - alla mostra del ventennale, anche se il diretto interessato dichiara un'altra cosa: “La mostra del ventennale - ci dice Marco Goldin - andava fatta in una delle città che in questi vent'anni hanno già ospitato una mostra, l'ipotesi Bassano non c'entrava con questo.”
“La scorsa primavera - riferisce ancora Goldin a Bassanonet - sono stato contattato dall'Amministrazione comunale di Bassano. A Bassano ci sono andato tre volte. La prima volta ho incontrato il sindaco Poletto, l'assessore alla Cultura Ciccotti e l'assessore Cunico. Non abbiamo parlato di temi o di argomenti specifici. Il Comune era interessato ad avere una collaborazione e ha espresso il piacere circa l'eventualità che io venissi a lavorare per una volta a Bassano. Sono tornato la seconda volta due o tre settimane dopo per visitare il Museo Civico. Cosa che ho fatto assieme all'assessore Cunico, per vedere quali spazi eventualmente sarebbero a disposizione per un'eventuale mostra. La terza volta, nuovamente col sindaco e coi due assessori, mi sono fermato a pranzo.”
Ma dopo quel pranzo in un ristorante cittadino la cosa non è più andata avanti e il Comune di Bassano ha tirato i remi in barca.
Secondo nostre fonti bene informate, l'approccio sul progetto bassanese da generico è diventato specifico e Goldin ha parlato di costi: oltre un milione di euro messo sul piatto, di cui 600mila a carico del Comune per le spese di assicurazione e di trasporto delle opere da esporre in mostra. L'Amministrazione di Bassano, dal canto suo, aveva già messo in preventivo anche le possibili date per la mostra-evento: primavera 2016, fine anno 2016 o primavera 2017. Ma il calendario, alla fine, è rimasto chiuso nel cassetto.
“Il Comune si è un po' spaventato - dichiara il curatore-manager -. Quando faccio un lavoro, lo faccio in modo molto serio. Come Linea d'ombra noi facciamo la nostra parte e il rischio d'impresa è molto elevato. Si trattava di trovare uno sponsor che andasse incontro alle nostre richieste per un'eventuale presenza espositiva. I nostri sponsor storici erano già impegnati per la mostra del ventennale. Alla fine, con Bassano, si è incagliato il tutto.”
Anche se la mostra del ventennale poteva essere proprio quella in discussione a Bassano. Si è trattato esclusivamente di un problema di costi, come accaduto anche a Brescia? E' possibile che l'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa - il cui sindaco mantiene un filo diretto col sindaco di Vicenza Achille Variati, e che può avere informazioni di prima mano su come hanno funzionato le cose nel capoluogo berico - non sapesse a priori come, con che criteri e a quali condizioni si muove la macchina organizzativa di Goldin?
Certamente una valutazione sulle risorse economiche in campo avrà avuto la sua parte. Ma una stima sui costi e benefici dell'operazione non può non aver tenuto anche conto dei grandi introiti in preventivo a copertura delle spese e dell'indotto per la città (Vicenza docet) beneficiato dall'enorme flusso di visitatori e turisti richiamati da un evento del genere. Un indotto, oltretutto, prolungato anche nel tempo: proprio Vicenza - è notizia di questi giorni - ha raddoppiato gli introiti degli ingressi ai suoi Musei civici rispetto a quattro anni fa, grazie anche all'onda lunga delle mostre di Goldin.
E allora? E allora non è stata principalmente una questione di money.
Perché la decisa marcia indietro del Comune di Bassano in realtà ha avuto altre cause e il “veto” all'operazione - secondo voci direttamente informate dal Palazzo - sarebbe giunto dalla direzione del Museo Civico che si sarebbe “opposta tenacemente” al progetto espositivo.
Anche in questo caso Marco Goldin dice e non dice. “Non ho incontrato la direttrice del Museo, che è notoriamente critica nei miei confronti - afferma -. A Bassano io mi sono rapportato esclusivamente con la parte politica.”
Qui possiamo scrivere la parola “fine”: termina la cronaca di una mostra mai nata. Un'idea accarezzata dall'Amministrazione di Bassano, che è rimasta alla fine col cerino in mano.

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