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Giardino Parolini, un patrimonio botanico di Rara Pianta

La manifestazione di “Rara Pianta” registra un record di presenze nella sua dodicesima edizione al Giardino Parolini di Bassano

Pubblicato il 07-04-2024
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Riscontro decisamente positivo per la dodicesima edizione della mostra mercato "Di rara pianta" che si è tenuta il 6 e il 7 aprile al Giardino Parolini di Bassano del Grappa.
Curata e ideata dal botanico Giuseppe Busnardo la manifestazione è stata un’occasione per conoscere e apprezzare un patrimonio botanico e paesaggistico dal sapore didattico, grazie al potere rigenerante della natura.

Foto Lucrezia Pegoraro

Il Giardino Parolini, già definito "Un des jardins de botanique les plus remarquables de l’Italie" da Filippo Barker Webb nel 1840, è di per sé una composizione botanica. La mostra lo ha solo arricchito con il linguaggio nuovo delle varietà di fiori e piante rare che hanno offerto al visitatore un quadro contemporaneo di colori e profumi.
La vita delle piante mostra un’evidenza inconfutabile se si pensa che è la prima forma di vita, ma anche il presupposto di ogni vita.
Alcuni fortunati hanno posto le piante al centro del proprio lavoro, come gli espositori della mostra, mentre i visitatori hanno potuto raffinare il fiuto della ricerca del fiore più delicato o la pianta più particolare.
In ogni caso la chiamiamo vocazione e la risposta dei bassanesi è stata, anche per questa edizione, copiosa.

Al botanico Giuseppe Busnardo abbiamo chiesto che cosa rappresenta il Pinus parolinii, simbolo della manifestazione.

"Il Pinus parolinii fu importato nel 1820, dall’Asia Minore, dallo stesso Alberto Parolini. Quando vide la pianta se ne innamorò e decise di portala a Bassano per acclimarla nel suo giardino. Con piantine nate da altri semi, Parolini ne creò un boschetto, detto Pinetum, che nel tempo diverrà celebre in tutta Europa. Gli scienziati botanici decisero di chiamare la pianta con il nome del suo scopritore. Pensi che, le prime guide turistiche in lingua inglese dell’800, invitavano i viaggiatori a visitare Bassano per ammirare il suo Hourtus botanicus. Ci furono moltissimi estimatori, anche personalità di altissimo livello come, per esempio, l’imperatore d’Austria Francesco I, John Ball, celebre per aver scoperto nel 1857 le Dolomiti, Alexander Von Humboldt scopritore della geografia moderna. Grazie al Giardino Parolini, Bassano era una meta molto ambita."

Un botanico ha una pianta preferita?
"E’ difficile per me rispondere, potrei citare le Dafne. Tra l’altro alla figlia di Alberto Parolini, Elisa, fu dedicata una pianta nominata appunto Dafne Elisa. Una bella coincidenza."

È così che i fiori diventano portatori delle simbologie più disparate, parte integrante di performance come quella del fiorista Tobia Girardi che alle Serre Grandi ha allestito un “matrimonio botanico” pura sinergia tra ambiente e natura. I photobooth di Nicola Cuman con i suoi cappelli di fiori architettonicamente posti sulle teste delle visitatrici e immortalate con un click. Ogni espositore ha attratto e catturato l’attenzione dei visitatori illustrando in maniera chiara e molto generosa ogni curiosità richiesta.
Una connessione quella tra uomo e natura ben espressa dai pittori dalla scuola Leonardo d’Arte che, en plein air, si sono fatti ispirare dai fiori e dalle piante del giardino per dipingere le loro tele.
A Francesca Moscatelli fiorista di Pistoia abbiamo chiesto qual è la pianta più cara al mercato e senza indugio ci ha risposto la Monstera Variegata, venduta a duecento euro la piantina. Pare che tra i collezionisti sia molto richiesta questa pianta tropicale messicana da appartamento, appartenente alla famiglia delle Araceae.
Una nuova sensibilità l’abbiamo trovata in Mariarosa Lucchetta Afra di Pordenone, che va a scovare in montagna fiori ed erbe dimenticati. Compone installazioni artistiche custodite in piccole gabbie di ferro, a monito che la bellezza non sfiorisce mai.

Durante la cerimonia per festeggiare i venticinque anni del Rotary Club Bassano Castelli si è tenuta la consegna del riconoscimento "Donna di Rara Pianta 2024" a Margherita Azzi Visentini. Autorità internazionale nel campo degli studi dei giardini antichi, che ne farà la sua ragione di vita. Presenti alla cerimonia il sindaco della città Anna Favero, il Governatore Rotary Distretto 2060 Enrico Marin, il Prefetto dell’Orto Botanico di Padova Giuliano Mosca e il Presidente Rotary Club Bassano Castelli Tomas Morosinotto.

La grande fortuna del Giardino Parolini è il patrimonio multiforme che scaturisce dal raffinato connubio tra natura e cultura. I differenti elementi che lo compongono e la storicità del luogo sono una risorsa concreta in risposta al bisogno di valorizzare e tutelare, in futuro, luoghi come questo.

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