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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
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Calcio

Bassano - Fano. Scontro tra Titani

Michele Pellizzer: “Che emozione lo stadio di casa gremito di tifosi”! Massimo Beghetto: “Il Fano non giocherà a viso aperto, ci vorrà pazienza e una determinazione feroce”

Pubblicato il 16-04-2010
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Cresce l’attesa nella città del Grappa per la sfida tra Bassano e Fano. L’incontro più temuto e più importante di questo finale di stagione. In palio non ci sono tre semplici punti ma tre punti pesantissimi in chiave playoff per gli uomini di Beghetto. Al contrario il Fano sembrerebbe avere la qualificazione in tasca ma non la pensa così mister Cornacchini secondo il quale la trasferta di Bassano assume un significato fondamentale per la formazione marchigiana. Che non sarà una passeggiata di salute e la netta volontà del Fano di voler fare punti è confermato anche dall’assetto più prudente, rispetto all’ultimo 4-3-3 visto con la Lucchese, con il quale i granata affronteranno la sfida (4-4-2 o, più difficilmente, 3-5-2). Lecito dunque aspettarsi una lotta senza quartiere e un avversario assetato di quei due/tre punti che gli daranno il matematico accesso ai playoff e voglioso di mettersi alla prova contro un Soccer Team che sta esprimendo tutto il suo grande potenziale.

Ecco le impressioni del tecnico giallorosso a poche ore dal fischio d’inizio: “Il Fano è una squadra temibile perché è coriaceo, sa difendere bene e tatticamente è ben organizzato. In casa sono fortissimi e, per motivi diversi, anche in trasferta. Fuori casa, infatti, stanno molto attenti a non subire, ad intasare gli spazi e colpire in contropiede dove sono letali. Diciamo che sono un’Itala San Marco nettamente più forte. Sappiamo benissimo che loro affronteranno il match motivati al massimo e che sono una squadra che prende pochissimi gol e che perde pochissimo (una sconfitta nelle ultime 17 partite ndr). Però di fronte troveranno un Bassano che è consapevole dei propri mezzi e che ha bisogno assoluto di fare un risultato positivo. Non ci accontenteremo di certo del pareggio, per caratteristiche e mentalità cercheremo senza dubbio di condurre le danze ma, se per caso uscisse una X rimarrebbe comunque tutto aperto. Al contrario un passo falso importante comprometterebbe la nostra rimonta. Per questo nel caso si presentasse una situazione simile a quella con la Lucchese staremmo più attenti e valuteremo meglio le cose. Credo poi che anche Gubbio e Sangiovannese non avranno vita facile con Pro Vasto e Giacomense e l’importante è essere dentro dopo l’ultima partita non adesso”. Curiosa la somiglianza tra padroni di casa e ospiti. Come il Bassano anche il Fano è una squadra che mette la gara sul piano dell’intensità anche se dispone di una minor cifra tecnica: “Si, come caratteristiche ci assomigliamo. La storia nostra e la loro è pure simile perché dopo le batoste iniziali hanno capito la categoria, si sono calati alla perfezione nella parte e non mollano niente. Poi pur avendo raggiunto la zona nobile della classifica l’esperienza del primo periodo, sofferto e tormentato, ha fatto sì che mantenessero una mentalità molto umile e proficua. Forse è vero che hanno qualche giocatore di talento in meno ma quello che fa la differenza in questa categoria è la mentalità e la loro classifica è lì a testimoniarlo”.

Michele Pellizzer, 20 anni, talento esploso del vivaio bassanese (foto Andrea Martinello)


Sulla mancanza contemporanea di Crocetti e La Grotteria s’è parlato molto e anche della qualità dei sostituti: Guariniello ha messo a segno 6 reti fino a dicembre per poi ricomparire per uno spezzone contro la Sangiustese risultando decisivo con il rigore procurato (più un palo pieno). Stesso discorso per Baido che nell’ultima apparizione è stato il migliore in campo, oltre ad aver siglato il definitivo due a zero. Se il Bassano riuscirà a trovare la profondità i due brevilinei e veloci attaccanti potrebbero creare più di qualche apprensione ad una retroguardia possente fisicamente ma non agilissima: “Il nostro obiettivo è stanarli senza avere fretta e facendo girare palla per poi colpirli in velocità. Se ci facciamo prendere dalla frenesia commetteremmo un grosso errore. Quindi pazienza e ancora pazienza fino al momento buono. A quel punto dobbiamo concretizzare assolutamente”. La mancanza delle due torri d’attacco potrebbe, però, avvertirsi significativamente per quanto riguarda le palle inattive. Anche per questo l’ipotesi Vecchio, ottimo colpitore di testa, dal primo minuto avrebbe potuto farsi largo: “Di sicuro avremmo qualche problema di centimetri domenica ma abbiamo valutato la cosa e io non credo sia cosa buona andare a toccare degli equilibri che ci hanno portato così tanti punti. Per quanto riguarda Andrea sicuramente si sta ritagliando sempre di più uno spazio importante. Al momento è determinante a gara in corso più avanti vedremo”. La partita d’andata è una ferita che sanguina ancora. In quell’occasione un Bassano in bambola completa si mise a ballare sulle note suonate dalla formazione granata. Prendersi una gustosa rivincita potrebbe costituire uno stimolo in più: “Grosso stimolo sicuramente, grosso stimolo contro una squadra di vertice per dimostrare chi siamo veramente”.

Chi si trova a vivere emozioni ancor più forti è Michele Pellizzer. Il centrale di Casoni ha acquistato i gradi del titolare dopo due anni di apprendistato in prima squadra. E per le prime volta si trova a giocare partite di questo calibro, in un momento decisivo della stagione, davanti al pubblico bassanese, proprio come lui. Pellizzer ha già dimostrato in passato di non subire grossi condizionamenti esterni e di avere personalità da vendere. Non gli tremeranno le ginocchia però un po’ d’emozione c’è: “Scendere in campo in questo tipo di match e davanti al pubblico di casa è talmente bello che sarei disposto a pagare pur di giocare. È bello già viverla durante la settimana, l’attesa non dev’essere snervante ma quella giusta che ti permette di affrontare la sfida carico a mille. Il momento più emozionante? Come mi è successo con la Lucchese, il momento in cui sali la scalinata e ti trovi davanti allo stadio pieno è fantastico. Trasmette i brividi, tanto più giocando davanti alla propria gente. Al fischio d’inizio poi passa tutto, la concentrazione sarà triplicata per raggiungere la vittoria”.

A Giuseppe Anaclerio raramente è capitato di recitare i panni del subentrante di lusso. Il suo momento non è felicissimo però indica proprio in questa prerogativa uno dei punti di forza di questo Bassano: “Io credo che l’aver così tanti giocatori importanti disposti a remare dalla stessa parte nonostante lo scarso impiego sia un valore aggiunto incredibile. Questo innesca una sana competizione che si può apprezzare durante gli allenamenti e di cui si raccolgono i frutti anche in partita. Su questo bisogna dare atto a Beghetto: lui per fare la formazione non guarda in faccia a nessuno e il gruppo gli va dietro”. Il centrocampista ex Bologna individua i motivi di crescita del Soccer Team: leggi e ascolta il contributo nel box a destra.

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