Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 06-04-2010
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A Bellaria si è celebrata la giornata della fierezza giallorossa. Undici giocatori in campo, sei in panchina, lo staff tecnico e dirigenziale, l’infortunato La Grotteria in tribuna e un’allegra compagnia di tifo giallorosso (almeno trenta unità tra Boys, Fedelissimi e semplici tifosi): tutti simbolicamente legati nella sofferenza mischiata ad una selvaggia speranza di veder il pallone da tre punti rotolare alle spalle di portier Santarelli, far giustizia dello scempio di otto giorni prima con Lucca. Così quando al 27’ della ripresa Fabiano, ben assistito da Baido, inventa la parabola da tre punti e al 49’ l’arbitro decide di porre fine alle ostilità un fremito giallorosso percorre, sottotraccia ma inarrestabile, il piccolo stadio di Bellaria. Davanti ci sono ancora Gubbio e Sangiovannese ma i punti di distacco sono tornati tre. Il sospiro più grosso lo tira Massimo Beghetto: “Lo spirito che ci hanno messo in ragazzi è stato encomiabile. La sconfitta con la Lucchese poteva lasciare scorie negative ed in effetti le ha lasciate. L’unica medicina per strappare i tre punti era quello di non disunirci e cercare di andare anche al di là di ogni difficoltà. Quella di Bellaria non è stata una bellissima partita, ma è solo grazie al fatto che tutta la squadra ha messo tutta sé stessa che poi Fabiano, al di là degli indubbi meriti personali, ha potuto decidere la sfida con il suo tiro. Cinque punti da recuperare in sei partite erano un’enormità, tutt’ora dipende anche dagli altri. Lottare contro tutto questo, prima ancora che con un Bellaria assetato di punti, non era facile. Per questo voglio fare i complimenti a tutti per non aver mollato, magari inconsciamente, nemmeno di un centimetro”. Un altro ostacolo che poteva pesare, a livello mentale ma anche tattico, era l’assenza di La Grotteria. Le difficoltà per aver perso un giocatore dalla grande fisicità e tecnica sulla trequarti poteva pesare anche di più visto il tipo di avversario, molto coperto: “Infatti abbiamo lavorato e lavoreremo sotto questo aspetto. Questa è un’ulteriore prova che abbiamo superato e che potrebbe rivelarsi una carta in più da giocarsi anche con il rientro di Christian”. Il lato B della medaglia, anche se nettamente meno significativo in questo frangente, è il panico che ha colpito la retroguardia in seguito ai numerosi cross di un Bellaria alla ricerca del pareggio. L’assenza di Grillo, e della sua capacità di spadroneggiare nelle prese aeree all’interno dell’area, ha influito anche sulla tranquillità dei difensori: “Io credo che il tutto sia dovuto alla paura che è subentrata in seguito alla batosta patita con la Lucchese. Il prendere gol a 96’ dopo aver dominato una partita lascia inevitabilmente ripercussioni. I tre punti incamerati, son convinto, ci restituiranno serenità, anche nel gestire situazioni complicate”. Magari anche con l’impiego tempestivo ma ben ponderato dei cambi: “Vecchio e Martina sono entrati subito in gara ed hanno dato un contributo importante. Sono davvero felice anche per loro”.
Stefano Braghin non fa salti di gioia per la prestazione della squadra ma contavano solo i tre punti perciò lancia il suo sguardo sulla classifica e sull’opportunità di acciuffare qualcosa di importante nelle restanti cinque sfide che riserva il calendario: “Se riuscivamo a mettere in fila punti e prestazioni era meglio ma a cinque giornate dalla fine non è il caso di essere troppo sofisticati, prendiamo le cose che servono e andiamo avanti. Bisogna poi considerare che, da sempre, le squadre che giocano in modo molto chiuso ci danno enorme fastidio e in questo modo abbiamo perso tantissimi punti durante il campionato. Il tutto senza La Grotteria che per noi era un punto di riferimento. Ora siamo tornati a meno tre e siamo matematicamente salvi: vediamo di crescere ancora tutti per poter rimanere protagonisti e competitivi fino alla fine”. Si è perso La Grotteria ma al contempo si è ritrovato un altro pezzo da novanta dello scacchiere bassanese: “Abbiamo bisogno di tutti, è il gruppo a fare la differenza. Però è innegabile che un giocatore importante come Fabiano, che ha nelle sue corde grandi colpi, possa incidere in maniera determinante sul risultato. Sono contento per lui, non era facile rientrare dopo tanto tempo ed essere subito decisivi”.
Massimo Beghetto si tiene stretto il carattere dei suoi (foto Andrea Martinello)