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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

A Bellaria è sofferenza e goduria pura

I giallorossi espugnano per la prima volta il “Nanni” di Bellaria con un eurogol di Fabiano. Gubbio e Sangio sono a tre punti.

Pubblicato il 06-04-2010
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BELLARIA - BASSANO VIRTUS 0-1

Bassano Virtus (4-4-2): Zattin 5,5; Basso 7, Pellizzer 6, Pavesi 6, Beccia 6,5; Iocolano 6,5 (38’ st Martina sv), Caciagli 6,5, Favret 6 (34’ st Vecchio 6,5), Fabiano 7; Baido 6,5, Crocetti 5,5.

Gianni Fabiano, 25 anni, decisivo nel giorno del suo ritorno dal 1' minuto (foto Andrea Martinello)

A disp.: Peirano, Anaclerio, Drudi, Buelli, Guariniello. All.: Beghetto 7.

Bellaria Igea Marina (4-4-2): Santarelli 6; Ferran 6, Pagagnotto 6,5, Pezzi 6,5, Nobili 6; Tacchinardi 6, Briglia 5,5 (12’ Carestia st 6), Nazzani 6,5, Crisci 6 (31’ st Pedalino 7); Uccello 5,5 (16’ st Trotta 6,5), Cisterni 6.
A disp.: Simoncini, Camolese, Camillini, Fanfoni. All.: Zauli 6.

ARBITRO: Aloisi di Avezzano 5,5.
RETI: st 27’ Fabiano (BV)
NOTE: spettatori 200 di cui una trentina ospiti.
Ammoniti: Caciagli
Espulsi: -.
Angoli: 4-1
Recupero: pt 1’; st. 4’.

Bellaria Igea Marina (RN). Le facce sorridenti all’uscita dagli spogliatoi dei ragazzi del Soccer Team la dicono più lunga di mille parole. “Siamo a meno tre, vero?” è la domanda che passa di bocca in bocca. Il Bassano vincitore a Bellaria è una squadra che si è rimessa a posto con la coscienza dopo la shock di otto giorni fa. Poche finezze o preziosismi: tanto, tanto e tanto olio di gomito e predisposizione alla lotta e al sacrificio per aver ragione di un avversario storicamente rognoso, impostato per mettere i bastoni tra le ruote, e dopo aver passato una settimana con il magone per assorbire la batosta morale subita con la Lucchese sommata all’infortunio di La Grotteria. A proposito del Gaucho: significativa la sua presenza in Romagna al seguito dei compagni. Si tratta di un piccolo grande segnale di coesione e unione d’intenti. Decide un gol del divin Fabiano, colui che di scherzi se ne intende (vedi pesce d’aprile, audio, Fabiano furioso con bassanonet) e che in serbo aveva anche uno scherzetto da tre punti: gran sinistro al 28’ della ripresa ad incastonarsi sotto l’incrocio opposto al punto di battuta. È la sua invenzione, in un’ideale e invocato passaggio di consegne, come peso specifico all’interno del team, con La Grotteria, a decidere una sfida complicata e in parte bruttina. I patimenti finali sui traversoni disperati del Bellaria, che hanno creato qualcosa che assomiglia tanto al panico nella retroguardia giallorossa, non incidono sul risultato finale. L’uno a zero permette di tornare a meno tre punti dal quinto posto, occupato in coabitazione da Gubbio e Sangiovannese. “Siamo a tre punti, vero”? Si, è tutto vero. E i punti in palio ce ne sono 15.

Le scelte. C’era una pesante emergenza a cui far fronte: sostituire il Gaucho la Grotteria. Come anticipato in settimana, sarà Raffaele Baido il prescelto da Beghetto per indossare la casacca numero 10, con Fabiano che torna a solcare la corsia di sinistra. Cambia molto sotto il profilo della fisicità ma non troppo su quello della fantasia: il talentino di Arsego è in grado di garantire colpi di genio e prolificità sottoporta. Niente da fare per Zanetti mentre Guariniello è disponibile e siede in panchina.

Pochi spazi, tanta confusione. Fin dai primi minuti è evidente che tipo di partita ha predisposto Lamberto Zauli, coach dei padroni di casa. Terzini bloccati, centrali di centrocampo a battagliare in mezzo ed esterni molto più concentrati sul mantenimento delle posizioni prima che alla ricerca dell’affondo. La grande corsa che ci mettono i padroni di casa contribuisce ad acuire le difficoltà del Bassano, che già ha il suo bel da fare per affrontare un avversario che si chiude a riccio orfano del punto di riferimento La Grotteria. La forzata rinuncia all’ex Palermo obbliga l’individuazione di nuove intese e soluzioni offensive da ricercare ed affinare. Il risultato è che la partita si mantiene si in mano ai giallorossi ma è bruttina, combattuta e spigolosa. L’ideale sarebbe sbloccare subito il confronto eppoi giostrare in contropiede sfruttando la velocità del trio Fabiano, Baido e Iocolano. L’opportunità per farlo è clamorosa e giunge al 14’: sugli sviluppi di un corner c’è un batti e ribatti, la sfera giunge sui piedi di Crocetti, con la difesa del Bellaria immobile ad invocare un fuorigioco inesistente, ma il centravanti fallisce clamorosamente con la porta completamente spalancata. Errore abbastanza clamoroso per un cecchino come Crocetti e per l’importanza del possibile gol “scardina match”. Per cercare di dare imprevedibilità alla manovra Beghetto prova una particolare idea tattica: i tre fantasisti alle spalle di Crocetti si scambiano spesso la posizione così capita spesso di vedere Fabiano in posizione centrale e Baido sull’out sinistro. Al 30’ il pressing insistito di Caciagli e Fabiano porta quest’ultimo a poter ripartire uno contro uno. Arrivato al limite dell’area l’azione si rallenta per un raddoppio di marcatura ma la palla arriva a Iocolano che insiste con un cross che attraversa tutta l’area. In avanti Crocetti si sacrifica, lotta cerca di aprire spazi e subisce una marea di falli non fischiati ma di occasioni da gol neanche a parlarne. Solo Iocolano prova a mettere in mezzo qualche pallone interessante che l’attenta retroguardia romagnola spazza senza pietà.

Vittoria da grande squadra. Il risultato di parità con il quale si è chiusa la prima frazione non può soddisfare la squadra di Beghetto che entra in campo, perciò, più arrembante e volitiva che mai. Nel rettangolo verde si registra tanta frenesia ma anche tanta imprecisione che, unita alla buona copertura degli spazi dei locali, impediscono la costruzione di opportunità convincenti. Il possesso palla è sterile e gli spazi sulle corsie laterali sono sempre più intasati così Fabiano e Iocolano non riescono a trovare lo spunto vincente per creare superiorità numerica. Ma questo Bassano ha un cuore enorme, continua a giocare a ritmi forsennati, come volesse cucinare per bene l’avversario prima di colpirlo al minimo cedimento. Capita così che al 14’ Crocetti calcia da posizione molto defilata e Pagagnotto rischia l’autogol. Subito dopo a spaventare i biancazzurri è un grande uno due Fabiano Baido con quest’ultimo che si fa intercettare di un soffio il colpo sotto dal portiere in uscita. La pressione si fa sempre più costante e l’accerchiamento produce gli effetti desiderati al 27’: Baido ruba palla a centrocampo, si guarda attorno e vede il puntuale inserimento di Fabiano. L‘apertura è bellissima, l’esterno milanese punta il diretto controllore lo fa secco e, dal vertice sinistro, lascia partire un sinistro imparabile. Gol bellissimo, gol importantissimo. Zauli non resta indifferente e lancia un segnale inequivocabile di voler recuperare subito l’incontro inserendo Pedalino subito dopo aver già inserito Trotta. E per poco non ci riesce pure sebbene la sua formazione non ha ancora tirato verso la porta giallorossa. Questo perché dopo il gol del vantaggio ecco manifestarsi il consueto errore, pagato a caro prezzo con l’Itala, di concedere troppo alla reazione degli avversari. Al 31’ calcio d’angolo per i padroni di casa, Zattin sbaglia il tempo d’uscita e Nazzani indirizza in porta. Salva tutto Beccia che di testa respinge sulla linea. Stavolta Beghetto non aspetta ad intervenire ed inserisce Vecchio per Favret: forza fresche in mezzo e maggiori abilità nel gioco aereo per contrastare l’avanzata dei padroni di casa. Al 38’ dentro anche Martina per Iocolano perché il tecnico bassanese vuole azzerare i rischi. Invece il Soccer Team sembra essersi improvvisamente spento mentre il Bellaria riesce a riversare nell’area giallorossa una valanga di traversoni e corner. Il guaio è che in questa occasione, a differenza della poderosa prova di Nocera nella medesima situazione, ogni pallone messo in mezzo crea il panico nella retroguardia virtussina. Allora la presenza di un Grillo che acchiappava anche le mosche che attraversavano l’area piccola trasmetteva sicurezza all’intero reparto mentre Zattin evidenzia più di qualche problema in presa alta. La tensione comincia a salire sempre di più, gli attaccanti tentano di tener palla per far salire la squadra e far passare i ben quattro (!), interminabili, minuti di recupero. Alla fine però a gioire è il team sceso da Bassano del Grappa.

Le pagelle.

Fabiano 7. Partita mediocre per uno come lui, si vede che sta rintracciando la condizione migliore e la confidenza con i compagni di reparto (al momento del suo infortunio Caciagli giocava nel Poggibonsi, Crocetti nel PergoCrema, Baido nel Rodengo). Ha il grandissimo merito di decidere l’incontro come solo i giocatori con le stimmate di essere decisivi sanno fare.

Basso 7. Torna ad allenarsi solo venerdì ma il suo stato di grazia continua. Il periodo trascorso in panchina e le critiche l’ha rivitalizzato. Quando ha spazio si propone al cross ma non lascia il minimo spazio agli avversari.

Baido 6,5. Nel primo tempo corre moltissimo ma non riesce a trovare spazi. Nella ripresa con gli avversari più stanchi e meno assidui nella marcatura emerge tutta la sua tecnica: va vicino al gol e manda in porta Fabiano. Non si risparmia nel dare man forte al centrocampo.

Pavesi-Pellizzer 6. Giocano la loro onesta e precisa partita fino al vantaggio. Poi il panico coinvolge anche loro: urge affinare l’intesa con Zattin perché è l’unica spiegazione possibile ad una così evidente inversione di tendenza rispetto alle scorse gare.

Crocetti 5,5. Sbattersi si sbatte, va a prendersi i lanci lunghi che erano di La Grotteria con buoni risultati. Però spreca malamente un’opportunità che poteva costare caro.

Zattin 5,5. Fino a metà secondo tempo non deve quasi sporcarsi i guantoni. Però poi giungono in area alcuni traversoni (mica micidiali cross dal fondo tesi e ad uscire) e non va mai a prenderli mettendo in difficoltà anche i compagni di reparto. Ha il futuro davanti, ecco un aspetto sul quale lavorare e migliorare.



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