Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 15-03-2010
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L’impresa più ardua al termine della gara è stato quello di indicare, all’addetto stampa locale, i nomi dei giocatori del Bassano da convocare in sala stampa. L’imbarazzo della scelta era evidente: troppo positive le prove di tanti elementi. Alla fine si presentano davanti ai taccuini Pellizzer e Baido.
Il 20 enne difensore di Casoni ha dato grande prova di personalità non facendosi intimorire né dal contesto né dai numerosi e durissimi contrasti: “Uno dei campi più ostili su cui abbia mai giocato – spiega Pellizzer – personalmente ero carico a mille e penso si sia visto. Siamo stati bravi a non farci intimorire. Loro sono partiti forte però poi li abbiamo messi sotto. Questo risultato ci permette di arrivare alla sosta in una condizione ottimale per dare l’assalto al quinto posto. Penso che quelli davanti ora inizino a temerci. Abbiamo dato una bella prova di forza vincendo qui”. Ad un certo punto, però, si è rischiato di compromettere tutto. Troppo remissivo l’atteggiamento, poco convinte le ripartenze. Il Bassano si è retto principalmente sulla forza e tenacia dei difensori: “Purtroppo anche all’interno del rettangolo di gioco ci rendevamo conto di soffrire tantissimo e si avvertiva la paura di prendere gol. Forse inconsciamente ci siamo rilassati pensando che ormai il più fosse fatto. Inoltre è subentrata un po’ di stanchezza, gli innesti ci hanno aiutato da questo punto di vista”.
Grillo svetta tra i difensori. Il pacchetto arretrato ha ripagato con gli interessi le sbavature commesse con il Prato (Foto F.Faiella - www.zero-zero.it)
Anche Raffaele Baido si accoda alla tesi di Pellizzer: “Vittoria a dir poco fondamentale, tornare a casa con un solo punto sarebbe stato atroce. Sono molto contento che il mio gol ci abbia permesso di vincere ma il merito dev’essere attribuito a tutti in egual misura per come abbiamo interpretato il primo tempo e per la reazione da grande squadra. Io sono onorato di giocare con questi ragazzi. Paura di vincere? Io non ho mai paura di vincere, però si sono momenti della partita in cui la squadra avversaria da quel qualcosa in più e subentra un po’ di stanchezza. Teniamo inoltre presente il fattore campo. Di certo su questa cosa dobbiamo migliorare, stare sul pezzo fino alla fine e non mollare mai la presa”.