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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Il Glerean pensiero: “Correre e non parlare”
"Ora si respira un altro clima. Spirito di squadra e fiducia nei nostri ragazzi".
Pubblicato il 17-01-2009
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Conferenza stampa con i fuochi d’artificio quella che precede la sfida casalinga con la Sangiustese. A spararli è Ezio Glerean che esplica concetti importanti sul nuovo gruppo, sui giocatori sui quali intende puntare e anche sugli ex Cesca e Zubin.
La prossima sfida. Iniziamo con ordine. Il primo tema toccato riguarda l’incontro previsto per domenica al “Mercante” contro i marchigiani reduci da tre vittorie consecutive: -“In realtà io temevo molto di più la partita di Bellaria – attacca il tecnico di Romano. Quando si ricomincia dopo una lunga sosta, senza allenarsi come abbiamo deciso di operare noi quest’anno, la ripresa diventa automaticamente un’incognita”.
Roberto Rondon, 25 anni, è a Bassano dal 2006/07 (foto Andrea Martinello)
Ma la prossima sfida è una tappa quasi decisiva, perdere ulteriore terreno dalle prime potrebbe risultare deleterio ai fini degli obiettivi stagionali. È tempo che il Bassano dia un segnale forte a questo campionato: “Non sono affatto assillato dal risultato. L’unica mia preoccupazione è quella di preparare bene il gruppo, di lavorare scrupolosamente e con dedizione con dei ragazzi motivati, che hanno sempre lavorato tanto e senza lamentarsi”.
Troppi gol subiti. Il primo problema da risolvere è quello dell’eccessivo numero di gol al passivo. Il Bassano è, infatti, il secondo miglior attacco del girone ma quart’ultimo nella speciale classifica dei gol subiti: “Io parto sempre dal presupposto che non è un solo reparto responsabile dei gol fatti o subiti – risponde Glerean. La squadra attacca e difende come un'unica entità, non per comparti stagni. Noi ci siamo portati dietro degli equivoci e dei problemi che ci hanno costretto a cambiare più volte assetto e ciò ha portato inevitabilmente a degli scompensi. Da adesso si ricomincia, dobbiamo valorizzare le specificità e la personalità dei giocatori che abbiamo scelto di trattenere e con i quali lavoreremo per rintracciare un nuovo equilibrio di squadra”.
Sugli ex. Il riferimento è alle eccellenti cessioni di Cesca e Zubin che non sono passate inosservate e indolori. Parte della tifoseria non l’ha presa bene ma Ezio Glerean ribadisce, una volta di più, di non rimpiangere troppo questa conclusione: “Qualcuno dopo la scorsa stagione, forse, si è montato la testa e non stava più bene qui – spiega il trainer del Soccer Team. Io auguro loro di fare bene con le nuove squadre perché, nonostante quello che si dice, io voglio bene a tutti i miei giocatori ma di più a quelli che s’impegnano e rispettano le regole. Per questo motivo, in quest’ ambiente, la coesistenza tra me e i partenti non era più possibile. Io non dico di essere il migliore degli allenatori però pretendo disciplina e serietà da tutti i giocatori, senza eccezioni. Certo, egoisticamente, gli avrei tenuti tutti quanti ma non in queste condizioni”.
Il ’nuovo’ gruppo. Voltare pagina dunque, aprire un nuovo capitolo della storia del Soccer Team: “Ora si respira un altro clima, c’è un gruppo che ha voglia di lavorare, che non si tira indietro e che non ha voglia di star lì a far polemiche e sprecare il fiato in parole inutili. Senza il dovuto sacrificio non si va da nessuna parte, chi non ha la giusta determinazione farà sempre fatica e con me in modo particolare. Se poi i risultati arriveranno e ci daranno ragione bene, altrimenti lavoreremo ancora di più per raggiungere quelli obiettivi che ritengo che questo gruppo meriti di ottenere”.
L’occasione. Giocatori che hanno lasciato un segno indelebile con la casacca giallorossa se ne sono andati, altri potrebbero cogliere l’occasione ed esplodere definitivamente: -“Questo è il momento di quei giocatori che finora sono stati sottoutilizzati. Ora troveranno lo spazio che meritano e avranno quindi la possibilità di far vedere le proprie qualità”. Il riferimento è, in particolare, a Roberto Rondon: -“Io ho enorme fiducia in lui, perché ritengo che abbia grandi potenzialità. È un giocatore che in questi anni non si è mai risparmiato, ha imparato molte cose ed è migliorato tantissimo”. L’impressione è, però, che Rondon si esprima meglio come seconda punta piuttosto che come terminale offensivo: -“Roberto ora è un attaccante completo che davanti può benissimo occupare tutti i ruoli, centravanti compreso, perché molto intelligente, forte tecnicamente e diligente tatticamente. Ora sta a lui dimostrare il suo valore per sfondare definitivamente. Non gli chiedo gol a grappoli ma giocate e qualità cioè niente di più di quello che fa quotidianamente in allenamento”.
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