Pubblicità

Resistere

Pubblicità

Resistere

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Quando il Tribunale non serve

Abolizione Tribunali: la voce fuori dal coro dell'A.N.P.A.R., Associazione Nazionale per l'Arbitrato e la Conciliazione. “La bocciatura del referendum dovrebbe dare più impulso ai sistemi extragiudiziali per la risoluzione delle controversie”

Pubblicato il 17-01-2014
Visto 2.870 volte

Pubblicità

Resistere

Le controversie civili e commerciali? Cittadini in lite che devono attendere anni, e pagare fior di parcelle agli avvocati, per far valere le loro ragioni?
Conflitti tra controparti destinati a perdersi nelle sabbie mobili dei tempi della giustizia ordinaria, resi ancora più problematici dagli accorpamenti della riforma della geografia giudiziaria?
Nel confronto impari tra cittadino e giustizia, ce n'è abbastanza per presentare formale richiesta di alzare bandiera bianca. Anche se in realtà è vero il contrario: perché nella maggior parte dei casi dei Tribunali si può fare benissimo a meno. E' l'esplicito e a suo modo rivoluzionario punto di vista dell'A.N.P.A.R., l'Associazione Nazionale per l'Arbitrato e la Conciliazione, attiva dal 1995 per la diffusione nel nostro Paese dei sistemi “extragiudiziali” per la risoluzione delle controversie.

Foto: archivio Bassanonet

La quale non solo non piange per l'abolizione dei Tribunali non capoluogo di provincia - come Bassano del Grappa - e delle sezioni staccate e uffici dei giudici di pace imposta dalla riforma della geografia giudiziaria, ma prende anzi spunto dalla bocciatura della Corte Costituzionale della proposta di referendum per l'abrogazione della riforma medesima per rilanciare la necessità di trasferire la mediazione della litigiosità civile al di fuori degli uffici e delle aule giudiziarie.
“Una bocciatura per crescere”, la definisce anzi un comunicato stampa che l'A.N.P.A.R. ha trasmesso oggi in redazione.
“La bocciatura del referendum su abolizione Tribunali - afferma la nota dell'associazione - dovrebbe dare più impulso a ricorrere ai sistemi extragiudiziali per la risoluzione delle controversie. Fra questi sistemi il più avvantaggiato è quello della mediazione civile e commerciale “obbligatoria”. L'adozione di sistemi extragiudiziali contribuiscono anche se in minima parte a rendere l'Italia più competitiva, ragion per cui non si è capito il perché dell'interessamento di alcuni politici regionali che si sono adoperati così tanto affinché il settore giustizia dovesse restare fuori dalla stabilizzazione finanziaria e dallo sviluppo.”
“Perché - prosegue il comunicato - solo 9 Regioni, tra l'altro “molto chiacchierate”, hanno chiesto il referendum sulla nuova geografia giudiziaria, mentre i restanti 11 Consigli Regionali (che rappresentano più di un terzo della popolazione) come la Lombardia, il Lazio, la Sicilia, la Sardegna, l'Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto, l'Umbria, la Valle D'Aosta, il Molise, il Trentino Alto Adige, hanno preferito restarne fuori? Con la loro mancata partecipazione referendaria hanno già dato una risposta adeguata e semplice: invogliare forse i cittadini ad accedere alla giustizia extragiudiziale che non costa nulla ed abbrevia il percorso di risoluzione della controversia (max 3 mesi).”
“E' necessaria una divulgazione culturale su tutte le forme alternative alla
risoluzione dei conflitti - afferma Giovanni Pecoraro, presidente dell'organismo nazionale di conciliazione e arbitrato - se si vuole rispondere in modo concreto alle reali esigenze dei cittadini che attraverso questi nuovi istituti ben possono fare a meno di Tribunali, procure e uffici dei giudici di pace. Questi avranno più tempo per dedicarsi alle cause in corso, per smaltire gli arretrati, essere destinati a giudicare fatti penali e/o ad incarichi più prestigiosi. Per ora sono già tanti i giovani che attraverso i tribunali extragiudiziari stanno intraprendendo un nuovo percorso professionale remunerativo e che potrebbe per il futuro rivelarsi pieno di soddisfazioni. Che piaccia o no, questa bocciatura da parte della Consulta ha posto fine al mantenimento di posizioni specifiche privilegiate “di quartiere” a discapito dei cittadini e dei giovani.”

Pubblicità

Resistere

Più visti

1

Attualità

11-06-2025

Aria di Gaza

Visto 11.381 volte

2

Attualità

09-06-2025

Tempio da perdere

Visto 9.812 volte

3

Politica

10-06-2025

Justice League

Visto 9.724 volte

4

Attualità

10-06-2025

Tant’è Viero

Visto 9.415 volte

5

Attualità

12-06-2025

Finanziamento a pioggia

Visto 7.954 volte

6

Attualità

13-06-2025

Humanum Est

Visto 7.701 volte

7

Attualità

14-06-2025

Poste Germaniche

Visto 3.516 volte

8

Interviste

09-06-2025

Resistere: inaugurazione giovedì della nona edizione

Visto 3.471 volte

9

Magazine

12-06-2025

Accesi i riflettori, su Resistere

Visto 3.002 volte

10

Attualità

14-06-2025

Gaza a Colori

Visto 2.979 volte

1

Attualità

11-06-2025

Aria di Gaza

Visto 11.381 volte

2

Attualità

20-05-2025

Imperscrutabili

Visto 11.243 volte

3

Cronaca

23-05-2025

Tetto in fiamme, paura a Solagna

Visto 10.922 volte

4

Politica

23-05-2025

Castellan & Garfunkel

Visto 10.815 volte

5

Attualità

26-05-2025

H demia

Visto 10.637 volte

6

Attualità

21-05-2025

Vacanze Romane

Visto 10.552 volte

7

Politica

04-06-2025

La Pedemontata

Visto 10.501 volte

8

Attualità

16-05-2025

Caro Sergio ti scrivo

Visto 10.445 volte

9

Attualità

27-05-2025

Io, Robot

Visto 10.279 volte

10

Attualità

23-05-2025

Voci di corridoio

Visto 10.277 volte