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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Quanto manca il vero Zubin
Al Bassano manca il pesante apporto di uno dei suoi cavalli di razza. La punta sta attraversando un momento difficile, non aiutato da condizione atletica e fischi.
Pubblicato il 25-10-2008
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Emil Zubin nella sua prima stagione in giallorosso, giocando in un ruolo che richiede un grande dispendio di energie e restando fuori due mesi e mezzo per infortunio, ha segnato, tra campionato e coppa, la bellezza di quindici gol. Ha dimostrato con i numeri, oltre che con prestazioni convincenti, il suo valore e le sue qualità ed ecco spiegata l’insistenza e la fatica necessarie ad Alberto Briaschi per strapparlo al Carpenedolo la scorsa estate. Bomber di razza al servizio della squadra, il massimo per ogni allenatore. Quel giocatore, che ora servirebbe come il pane, vista la penuria di gol, sta attraversando un momento di difficoltà. Volendo estendere il discorso, fa specie notare come del quartetto, che giusto un anno fa, componeva quello che venne soprannominato “l’attacco atomico d’Italia” il solo Berrettoni, per motivi diversi, si sta confermando in questo campionato. Ma se qualche acciacco e i trentasei anni hanno finora frenato Lorenzini, però quasi sicuramente titolare con la Cisco, e le bizze del "Sandro furioso” hanno privato il Soccer Team del contributo di Cesca, colpisce la difficoltà di Zubin. Da inizio stagione è un po’ troppo lento, macchinoso, insicuro e impreciso sottoporta. Insomma, il fratello scarso dell’attaccante devastante visto, in particolare, prima del brutto infortunio patito al tendine d’Achille nel novembre scorso. Chiaro, a suon di gol e performance aveva abituato fin troppo bene il pubblico bassanese, ora da lui ci si aspetta sempre molto. Ecco spiegati, ma non giustificati, i fischi che sono gli sono piovuti addosso nelle prime uscite al “Mercante”. Critiche che non temiamo a definire fin troppo ingenerose e che, forse, hanno scosso e ferito il ragazzo. Si sa, giocare sapendo che al primo passaggio sbagliato si viene subissati da rimbrotti toglie serenità a chiunque soprattutto se la condizione atletica non ti consente di fare le cose che fino a poco tempo fa ti riuscivano con una certa semplicità. Ed è proprio questo il tasto dolente: la tenuta fisica, la brillantezza e la rapidità non sono quelle dei giorni migliori. Urge ritrovarlo perché il Bassano non può prescindere dai suoi cannonieri e Zubin rimane senza dubbio tra gli attaccanti più forti della categoria.
Interrogato al riguardo l’attaccante italo - croato non si sbottona più di tanto preferendo mettere la squadra, il gruppo, davanti ai problemi del singolo: -“Si, in effetti non sono soddisfatto nemmeno io del rendimento che sto offrendo. Alla prima partita con il Bellaria ho segnato poi sono incappato in un momento così così contraddistinto da un po’ di imprecisione e di sfortuna. Dopo qualche gara il mister ha deciso di cambiare il modulo e l’atteggiamento per dare più solidità alla squadra”. Le ultime partite Zubin le ha, infatti, viste dalla panchina per scelta tecnica: -“ Ovvio, vorrei giocare ma rispetto le scelte dell’allenatore anche perché lì davanti di giocatori bravi ce ne sono parecchi. Adesso non è, comunque, importante se gioca Tizio o Caio ma che il Bassano torni a giocare come sa per rimettersi in marcia a suon di vittorie”.

Emil Zubin è nato a Capodistria 31 anni fa. E' alla seconda stagione tra le fila del Soccer Team (foto Andrea Martinello)
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