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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Bassano, D.C.
Cronaca immaginaria di una tentata occupazione del Palazzo comunale, in stile Washington ma in salsa bassanese
Pubblicato il 07-01-2021
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“Direttore, perché non scriviamo un articolo sulla presa del consiglio comunale di Bassano da parte di un manipolo di supereroi?”.
La richiesta scherzosa che non ti aspetti arriva per voce di Romano Zanon, noto commerciante del centro storico, ancora incredulo come un po' tutti noi per i fatti avvenuti ieri al Congresso a Washington, D.C. Fatti anche drammatici, accaduti per un assalto al tempio della democrazia americana messo in atto da un'Armata Trumpoleone composta da personaggi a dir poco pittoreschi. Chiedere a me di immaginare un'analoga scena in salsa bassanese è come invitarmi a nozze.
Ecco comunque la cronaca del fallito assalto al Palazzo di via Matteotti:

Foto Alessandro Tich
BASSANO, TENTATA OCCUPAZIONE DEL MUNICIPIO
Si sono presentati all'ingresso del municipio di Bassano del Grappa in via Matteotti con il proposito di occupare la sala consiliare. Alcune decine di manifestanti, mascherati da supereroi, hanno voluto così protestare contro l'amministrazione Pavan, responsabile a loro dire degli eccessivi notevoli cambiamenti apportati nella cosa pubblica rispetto agli anni dell'amministrazione Poletto. “Troppi cambiamenti, troppe innovazioni, troppe novità”, ammoniva uno degli striscioni portati al seguito. Secondo le prime informazioni raccolte, si è trattato di un manipolo di conservatori terrorizzati dal motto “#Si Cambia” e dalla costante messa in pratica di questo slogan nell'attività amministrativa, che da un anno e mezzo sta rivoltando la città come un calzino: un'autentica rivoluzione.
Si sono vestiti nei modi più strani, per dare vita a una protesta originale col dichiarato intento di ripristinare i valori tradizionali del passato regime: taglio del debito pubblico comunale, Casa della Musica all'ex ospedale, ritorno al primo stralcio del Polo Museale Santa Chiara, ripristino del senso unico in via Tabacco, recupero dell'albero di Natale tecnologico a forma di maxicono rovesciato.
La scelta di mascherarsi nei modi più diversi (chi da Zorro, chi da Superman, chi da Uomo Ragno eccetera) è stata motivata non solo dall'esigenza di mantenere nascosta la propria identità, ma è stata dettata anche dall'incertezza sullo svolgimento del Carnevale di Bassano 2021 causa Dpcm a venire: tanto valeva approfittarne e fare una sfilata anticipata cumulativa nel nome della causa comune.
Arrivati all'ingresso del municipio in orario d'ufficio, gli insorti non hanno avuto difficoltà ad entrare all'interno del Palazzo. L'operazione è durata però molto più del previsto: ciascuno dei manifestanti, prima di proseguire negli spazi del Comune, ha dovuto infatti compilare un foglio di autocertificazione che ne attestava il buono stato di salute.
Secondo stop obbligatorio per detergersi a turno le mani con il gel: senza sanificazione, nessuna dimostrazione. Ingresso concesso dagli uscieri comunali, inoltre, solo a chi oltre la maschera indossava anche la mascherina. Il minimo sindacale per evitare l'accusa di assembramento. Terminate le formalità, è stato dato finalmente il via all'assalto.
I facinorosi non hanno però fatto i conti col labirinto di scale e di corridoi che si dipanano nel Palazzo Comunale. L'obiettivo era la sala consiliare, ma sembra che alcuni di loro stiano ancora vagando sperduti tra le macchinette del caffè e le fotocopiatrici degli uffici all'ultimo piano nell'ala opposta dell'edificio. Colpa di un piano male congegnato: si fossero prima rivolti all'URP, Ufficio Relazioni con il Pubblico, non avrebbero smarrito la strada maestra. Comunque sia, lo zoccolo duro della protesta è riuscito a prendere possesso della sala del consiglio comunale, in quel momento sguarnita per il divieto di riunioni in presenza. Al centro della sala uno degli invasori ha subito piantato una bandiera giallo-rossa inneggiante ad un vecchio slogan propagandistico sovietico: “Alla luce del sole”.
Non era l'unico vessillo degli occupatori mascherati: è spuntata anche una bandiera dei pirati, una specie di residuato del passato. Solo che al posto del teschio, per ragioni ancora da chiarire, campeggiava l'immagine di un grande paio di occhiali con la montatura bianca. Un altro insorto si è scattato un selfie seduto sullo scranno di Elena Pavan, dopo aver tirato fuori una capsula di Nespresso e un cartello con la scritta “Un caffè col sindaco”.
È a questo punto che in Comune ci si è accorti che la situazione stava degenerando e qualcuno dagli uffici di vertice ha finalmente richiesto l'intervento della Guardia Nazionale.
Dopo pochi minuti è accorsa sul posto la Guardia Nazionale in persona: l'assessore comunale alla Sicurezza Claudio Mazzocco. Di questa concitata fase dell'assalto al Palazzo non si sa praticamente nulla: l'incontro in sala consiliare tra Mazzocco e le decine di dimostranti si è svolto infatti a porte chiuse. L'unica cosa certa è che dopo circa un quarto d'ora le porte si sono riaperte e i rivoltosi, uno alla volta, sono usciti e se ne sono andati via a testa bassa, con le bandiere arrotolate, gli striscioni ripiegati e i loro veri nomi segnalati agli schedari della Polizia Locale. Tutti frustrati dall'impossibilità di contrastare gli epocali cambiamenti in corso a Bassano e schiacciati dal peso di un destino ineluttabile: via Tabacco rimarrà a doppio senso.
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