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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Pedemontana Show

Inaugurazione all'americana, a Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino, per i cantieri della SPV. Il governatore Zaia sale in macchina per il primo colpo di benna che dà il via ufficiale alla realizzazione dell'infrastruttura

Pubblicato il 10-11-2011
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Brassaï. L’occhio di Parigi

La posa della prima pietra della Superstrada Pedemontana Veneta, nel Campo Base dell'infrastruttura a Sacro Cuore di Romano d'Ezzelino, è un colpo di benna manovrato dalla cabina di una escavatrice dal governatore del Veneto Luca Zaia, di cui tutto si potrà dire ma non che non sappia come catalizzare l'attenzione dei media.
Per l'avvio ufficiale dei cantieri della futura superstrada a pedaggio che attraverserà il nostro territorio da Montecchio Maggiore a Spresiano - accanto a una folla di sindaci, esponenti politici, rappresentanti delle imprese, tecnici, operai, progettisti e anche comuni cittadini - è presente infatti una concentrazione di telecamere, microfoni, cronisti e fotografi che non vedevamo da anni.
L'evento, del resto, è di quelli storici: se non altro perché dà il via alla fase esecutiva di un progetto al centro da più di dieci anni di un travagliatissimo iter, ma che era stato inserito nella programmazione viabilistica del Veneto già negli anni '60.

Il primo colpo di benna della SPV, azionato dal governatore Zaia (foto Alessandro Tich)

Per la partenza dei cantieri dell'opera viaria (94 chilometri di tracciato, 16 caselli, 35 gallerie, 36 Comuni attraversati) Consorzio SIS e Regione Veneto organizzano un'inaugurazione all'americana: con una affollata convention di apertura, presentata dalla biondissima conduttrice tv Elena Cognito, sotto l'attrezzata tensostruttura del cantiere.
“Una pagliacciata”, ribatte il Coordinamento dei Comitati Territoriali dell'ASSPV che in via Madonna delle Grazie, all'esterno del perimetro della base logistica, presenta alcuni attivisti mascherati da pagliacci.
L'annunciato presidio degli oppositori alla Superstrada, guardato a vista dall'ampio servizio d'ordine di polizia e carabinieri, non supera il limite della zona concesso ai soli invitati. Con una concitata trattativa sul campo, a cinque rappresentanti del Coordinamento viene quindi permesso di sostare all'esterno dell'ingresso del cantiere per una conferenza stampa volante nella quale gli esponenti no-SPV ribadiscono le motivazioni, già espresse in più occasioni, della loro contrarietà al progetto.
I comitati presentano un documento, rivolto all'assessore veneto alla Mobilità Renato Chisso e al governatore Zaia, con sette domande “in attesa di risposta”: tra le quali “quanto costa e quanto costerà la SPV, una volta realizzata, alle casse della Regione?”; “quanto costerà all'ambiente, al paesaggio, al patrimonio artistico e all'agricoltura ricevere una servitù di pedaggio?” e “quanto costerà alla vita democratica del Veneto questo modo dittatoriale di imporre dall'alto, tramite il commissario, scelte così importanti per il nostro territorio?”.
Pochi metri più in là, alle 11, parte intanto lo show inaugurale. Il sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo fa gli onori di casa e sottolinea le “promesse mantenute” dal consorzio Sis, contraente generale dell'opera, nel dare lavoro “a persone e ditte del posto”.
Il Commissario di governo per la SPV Silvano Vernizzi annuncia quindi che l'opera “potrebbe essere finita anche prima dei 6 anni previsti dal cronoprogramma dei lavori”. “La Superstrada Pedemontana Veneta - afferma ancora Vernizzi - è un'opera che cerca di impattare il meno possibile sul territorio, nascondendosi e non alterando il paesaggio. Il 72% del tracciato sarà in trincea o in galleria. I progettisti non hanno potuto dimenticare che quest'opera attraversa la terra che fu del Giorgione, di Jacopo da Ponte e del Canova nonché, in tempi più recenti, di uno dei padri della riscoperta del paesaggio veneto, Andrea Zanzotto.”
“La nuova infrastruttura - dichiara Domenico Dogliani, presidente della Superstrada Pedemontana Veneta - attraverserà un territorio con 270mila abitanti, con i quali ci impegniamo a ridurre al minimo i disagi collegati ai lavori.”
“Per la realizzazione dell'infrastruttura - aggiunge Dogliani - il Consorzio SIS ha intenzione di impiegare al massimo tutte le risorse, sia umane che imprenditoriali, che il territorio mette a disposizione, con una ovvia positiva ricaduta sull'economia locale.”
“Questo dove ci troviamo - spiega il presidente della SPV - è il primo Campo Base che ospiterà circa 200 persone, molte delle quali sono oggi qui presenti. Un secondo Campo Base, che ospiterà 360 lavoratori, sarà allestito a Castelgomberto mentre un terzo campo logistico, dedicato ai semilavorati, è in corso di allestimento a Mason.”
Per il presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck “la fiducia nel futuro parte da quest'opera”. Per Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, “la Pedemontana deve essere un'opera che respira col territorio e che deve per questo completare anche le opere complementari.”
Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità, ricorda le difficili fasi della recente storia della SPV, i pomodori tirati addosso a lui e a Zaia a Castelfranco nel 200, gli interventi della giustizia amministrativa che hanno rallentato il progetto di anni e “la difficoltà a convincere gli amici sindaci che si passava da una strada libera a una strada a pagamento”.
“Abbiamo saputo in tempi non sospetti - continua Chisso - guardare in avanti, alla finanza di progetto che oggi si tradurrà in 95 km di arteria strategica. Senza il project financing, del quale oggi tutti parlano come la soluzione a tanti problemi del Paese, non avremmo potuto avviare a realizzazione quest'opera.”
“La Pedemontana - sottolinea l'assessore alla Mobilità - si aggiunge al Passante di Mestre, al completamento della Conegliano-Pordenone, all'avvio della terza corsia sulla A4 e a tante altre iniziative indispensabili per la sicurezza e la mobilità delle nostre comunità. Alla fine di questi 5 anni, con la SPV, consegneremo al Veneto dei tassi infrastrutturali pari a quelli della Baviera.”
Il gran finale della cerimonia inaugurale è riservato al governatore Zaia, al cui intervento dedichiamo un altro nostro articolo.
Si esce quindi tutti all'esterno, sul terreno prescelto per la simbolica posa della prima pietra dove un'escavatrice attende il fatidico giro di chiave. Zaia e Chisso salgono sul predellino del mezzo per la gioia di cameramen e fotografi.
Poi il governatore si siede in cabina per il primo colpo di benna che accende la luce verde sul semaforo della SPV. Segue l'assalto a Zaia di microfoni e telecamere, compresa quella di Bassanonet.Tv: the show must go on.

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