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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Capitan Futuro
In occasione dei 70 anni della Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi, una mostra al Castello Inferiore celebra l’eclettico ingegno artistico di Mirko Vucetich, autore del libretto dello spettacolo
Pubblicato il 26-08-2024
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Qual è il colmo per un futurista?
Passare alla storia per una vicenda ambientata nel passato.
Non è una barzelletta, ma è stato il destino di Mario Mirko Vucetich (Bologna 1898 - Vicenza 1975), eclettico artista, figlio di un funzionario delle ferrovie di origine dalmata, da cui quel cognome così assonante con quello di chi vi scrive.

Un dettaglio dell'allestimento della mostra
Multiforme ingegno o, come si direbbe oggi, creativo poliedrico - fu primariamente architetto ma anche scultore, pittore, decoratore, scrittore, poeta, scenografo, musicista, regista e attore -, agli inizi della sua lunga carriera Vucetich ha incarnato il vento del modernismo artistico del primo ‘900 e di quelle avanguardie che tracciavano a colpi di machete il nuovo sentiero dell’arte contemporanea.
Tra i primi a cogliere l’importanza del movimento futurista italiano, ancora giovanissimo fu tra i fondatori nel 1917 del Movimento Futurista Giuliano.
Nella sua veste di architetto fu noto soprattutto come progettista di ville in stile Liberty tra Riccione, Bologna e gli Stati Uniti.
Dotato di una personalità pronta a cogliere i mutamenti delle tendenze artistiche della sua epoca, negli anni venti e trenta del Novecento ebbe studio a Roma, presso la villa Strohl-Fern, collaborando col regista Anton Giulio Bragaglia, anche come attore, e con i tanti architetti e decoratori dei più importanti cantieri pubblici della capitale nel Ventennio.
Nel 1945, dopo lo sconquasso bellico e dopo un breve soggiorno senese, si trasferì a Vicenza, dove operò sino alla morte, in stretta adesione umana e professionale con Neri Pozza e con la cerchia degli industriali più colti e illuminati della città berica, segnandone di fatto la vita culturale e artistico.
Eppure, la figura di questo Capitan Futuro versato in tutte le arti, da quelle progettuali alle plastiche e dalle grafiche alle pittoriche, ha lasciato principalmente il segno per una storia del passato. Una fiction in costume di ispirazione medievale, ambientata nell’anno del Signore 1454, da lui inventata e tramandata ai posteri.
È la Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi, di cui Mirko Vucetich è l’autore del libretto e a cui prestò la sua fervida fantasia progettuale nella definizione di ogni aspetto, dal testo alla regia, dai costumi alle musiche.
Il primo spettacolo della disfida cavalleresca “al nobil ziogo degli scacchi” per la mano della Bella Lionora sulla grande scacchiera della piazza di Marostica, dopo l’esordio assoluto della partita con scacchi viventi ma senza canovaccio teatrale del 1923, fu rappresentato nel 1954: sono esattamente settant’anni fa.
La città di Marostica si appresta quindi ad alzare il sipario sull’edizione del settantennale della Partita a Scacchi.
Tutto è pronto per il grande evento che si ripropone a cadenza biennale negli anni pari ed è in programma nelle quattro consuete rappresentazioni, di cui tre serali e una pomeridiana, da venerdì 6 a domenica 8 settembre prossimi.
Un’edizione riguardo alla quale l’organizzazione della Pro Marostica, per la regia di Maurizio Panici e con oltre 700 tra interpreti e figuranti, annuncia diverse novità.
Tra queste, il turn-over dei figuranti, l’inserimento di nuove figure di attori, la rivisitazione di alcune esibizioni, partiture suonate interamente dal vivo e altre innovazioni sulla scena.
E proprio per celebrare i settant’anni dalla nascita della spettacolare Love Story con scacco al re incorporato, il Comune di Marostica e l’Associazione Pro Marostica, in collaborazione con il Comune di Vicenza e i Musei Civici di Vicenza, promuovono una mostra allestita nella sala consiliare del Castello Inferiore e dedicata a colui che ha dato vita a tutto ciò: “Nel segno di Vucetich”.
Inaugurata lo scorso 23 agosto e aperta al pubblico fino al prossimo 24 dicembre, l’esposizione accende i riflettori sul Mirko Vucetich artista, come approfondimento della sua produzione grafica, con i disegni della donazione Breganze provenienti dai Musei Civici di Vicenza.
La mostra marosticense si ricollega idealmente all’altra mostra “Opere di Mario Mirko Vucetich. La donazione Breganze”, promossa dai Musei Civici e dall’Accademia Olimpica di Vicenza e aperta al pubblico fino al 29 settembre nelle sale ipogee di Palazzo Chiericati nel capoluogo berico.
Un percorso alla riscoperta di questo sorprendente artista “multitasking”, reso possibile dalla generosità di Maurizio Breganze e delle nipoti, Laura e Paola Baldisserotto, che hanno disposto nel 2023 la donazione ai Musei Civici di Vicenza di un ingente nucleo di opere di Vucetich, con centinaia tra sculture, dipinti e disegni, affinché l’eredità e l’arte del maestro fossero conosciute e valorizzate.
Dei circa trecento disegni della donazione Breganze sono stati selezionati i settanta che compongono il suggestivo itinerario della mostra di Marostica - ideata dall’Associazione Pro Marostica e proposta nell’allestimento dell’architetto Giuliano Basso - su Vucetich disegnatore, dagli anni romani a quelli vicentini.
Articolato in sezioni tematiche, l’itinerario grafico, accompagnato da un ricco repertorio di immagini, mette in luce la versatilità di interessi, la forza dell’immaginazione e la ricchezza di stimoli visivi che compongono l’opera del poliedrico autore e che fanno emergere anche la sublimazione creativa di un’inquieta e complessa vicenda artistica ed esistenziale.
La Bella Lionora ringrazia: in effetti, anche se lei è la figlia del castellano di Marostica Taddeo Parisio, si accendono i riflettori sul suo vero padre.
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