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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Futuro anteriore

“Anno1 P.Q./Ecologie del presente”: Operestate Festival 41 lancia la sfida della visione del mondo di domani rappresentando lo scollamento tra umanità e natura che segna il nostro oggi

Pubblicato il 31-05-2021
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La foto - quella pubblicata sopra, che ho scelto dalla cartella stampa di Operaestate Festival Veneto - è inquietante. Ma è significativa dei tempi non proprio idilliaci che stiamo vivendo. Riguarda lo spettacolo teatrale Earthbound ovvero le storie delle Camille di Marta Cuscunà che, incentrato sui temi dell’ecologia, propone un’esplorazione del futuro prossimo, dove la manipolazione del genoma umano riporta la vita in aree del pianeta danneggiate dall’uomo stesso. Presente e futuro sono i due lati della medaglia della 41^ edizione del Festival delle Città Palcoscenico che si aprirà il 17 luglio e che quest’anno è intitolata Anno1 P.Q./Ecologie del Presente.
P.Q. è l’acronimo di “post quarantennale” ma, se vogliamo, può assumere anche il significato simbolico di “post quarantena”. Un tempo che ha visto chiuse le porte dei teatri, ma che non ha fermato la creatività e l’impegno degli artisti e del mondo culturale nella ricerca di innovative forme di esplorazione e narrazione di questo nuovo presente e di alternative a un futuro che sembra ancora indecifrabile. Filo conduttore della rassegna saranno quindi le “Ecologie del presente”, dove la parola “Ecologia” torna al suo senso originario di “studio delle relazioni tra gli organismi e il luogo che abitano”.
Il programma di Operaestate 41, o se preferite Anno1, è il frutto di un lungo percorso condiviso tra organizzazioni, artisti, operatori, partner e comunità di cittadini “per cercare di immaginare insieme un futuro possibile”. E, per farlo, lo sguardo non può che rivolgersi al presente e a quello scollamento tra umanità e natura che sta segnando la nostra epoca.

Teatro: Earthbound di Marta Cuscunà. Foto di Guido Mencari

Il tema sarà trattato dai più diversi punti di vista e la scelta, come sempre, sarà ampia.
In cartellone - tra Danza, Teatro Musica, Minifest per i più piccoli, progetti ibridi e processi partecipativi portati sul palco - ben 98 titoli per 126 appuntamenti complessivi in tre mesi, di cui 38 prime nazionali. Torneranno a rivivere gli spazi pubblici: il paesaggio naturale ed architettonico di Bassano del Grappa e degli altri 27 Comuni della pedemontana veneta.
E, con essi, riprenderà vigore quella la vita di relazione, scambio e condivisione che ha sempre contraddistinto il Festival prima che i riflettori si accendessero sul Covid.

L’indagine sulle relazioni e le emozioni, il rapporto con l’ambiente e la sua sostenibilità, sono i temi che attraversano le numerose produzioni che andranno in scena, senza dimenticare l’anniversario dantesco.
La sezione teatro indaga presente e futuro dei diversi ecosistemi, le loro connessioni, storie, memorie e future prospettive. Ecco allora alternarsi grandi nomi del teatro e giovani compagnie: Emma Dante, Marta Cuscunà, Babilonia Teatri, Fratelli Dalla Via, Argot Teatro, Mirko Artuso, Filippo Tognazzo, Piccionaia, ExVuoto Teatro, Amor Vacui, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Slowmachine, Vasco Mirandola, solo per citarne alcuni.
Tanti anche gli intrecci tra teatro e musica, con Anagoor insieme all’Orchestra di Padova e del Veneto per il Paradiso di Dante di Salvatore Sciarrino, Marco Paolini con Saba Anglana e Lorenzo Monguzzi, Luca Scarlini con Alberto Mesirca.

Da sempre il festival è attento alle giovani generazioni di artisti, anche nella musica, e quest’anno ospita giovani ma già affermati talenti della classica a partire da Giovanni Andrea Zanon, Alexander Gadjiev, Vikram, Francesco Sedona, Claudio Laureti, Raffaella Cardaropoli, Leonora Armellini, Luca Giovannini, Alberto Ferro. Da non perdere il grande evento musicale in occasione della cerimonia ufficiale di restituzione del Ponte Degli Alpini, appena restaurato, con l’esecuzione di due celebri suite di Händel con l’Orchestra di Padova e del Veneto, accompagnata dai fuochi d’artificio a tempo di musica.

Nutrito anche il programma della Danza, con appuntamenti che mettono al centro l’umano, risvegliando emozioni ed empatia attraverso le immagini poetiche evocate dal corpo danzante. Da Aterballetto, con le coreografie di Philippe Kratz, Diego Tortelli e Ohad Naharin, alla serata Swans, in prima nazionale che vede artisti diversi re-interpretare La morte del cigno: Virna Toppi, Prima Ballerina del Teatro alla Scala, accanto a Chiara Bersani, Collettivo MINE, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga; altra Prima Nazionale quella di MMCompany, con coreografie di Maguy Marin, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi, e Thomas Noone. La danza esce dai confini del palcoscenico e invita gli spettatori in scenari naturali e urbani con progetti appositamente commissionati a danz’autori come Vittoria Caneva, Ilaria Marcolin, Anna Grigiante, Elena Sgarbossa, Chiara Frigo, Collettivo MINE, Siro Guglielmi, Daniele Ninarello, Silvia Sisto e Andrea Costanzo Martini.

Dalla seconda metà di agosto il testimone passerà come sempre a B.Motion, la rassegna dedicata ai linguaggi del contemporaneo e agli artisti emergenti, declinata in tre sezioni: danza (dal 19 al 22 agosto), teatro (dal 26 al 29 agosto) e musica (dal 7 al 9 settembre), in tutto 40 appuntamenti ad alto tasso di contemporaneità con, Per la danza: Julien Carlier, Jesus de Vega, Masako Matsushita, Ingrid Berger Myhre & Lasse Passage, Lois Alexander, Joseph Simon, Adriano Bolognino, Fabio Novembrini e James Viveiros, Sara Sguotti, Collettivo The Field, Stefania Tansini, Chiara Frigo e Marigia Maggipinto. Per il teatro: Teatro Sotterraneo, Marta Dalla Via, Matteo Fiorucci e Massimiliano Burini, Teatro dei Gordi, Compagnia Körper e Gitiesse Artisti Riuniti, La Piccionaia insieme ad Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica, Teatro delle Albe, Menoventi, Ullallà Teatro/Din Don Down. E per la musica TRRMA’, Passapartout Duo, e Širom.

Sullo sfondo momenti di dialogo e approfondimento per pubblico, artisti e operatori, e workshop, pratiche fisiche aperte a tutti per immergersi totalmente nell’atmosfera inclusiva del Festival. Non mancherà infine un doppio appuntamento con l’opera, con un concerto lirico di mezza estate, e la nuova produzione del Don Pasquale di Gaetano Donizetti, che chiuderà ad ottobre la lunga edizione del Festival (tutto il programma online su www.operaestate.it).
Si affiancano alla rassegna diverse attività collaterali (Summer School 2021, percorso formativi Mini B.Motion, laboratorio di danza con Linda Hayford, laboratorio coreografico Teen Motion, Sharing Training) e altri progetti artistici, frutto dell’estesa rete di partnership internazionali che il Festival ha saputo tessere in tutti questi anni. Quest’anno, nell’ambito del progetto Comunità/Cultura/Patrimonio sostenuto da Fondazione Cariverona, verranno inoltre presentate quattro rassegne curate da 12 aspiranti operatori culturali under 30, formatisi nel 2020 al Corso di formazione per giovani curatori in ambito culturale.
E anche questo, e soprattutto questo, è pensare al futuro.

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