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Un pietoso Velo
In odore di elezioni regionali: presentato il progetto preliminare del rifacimento della pista del glorioso Velodromo Rino Mercante, attualmente in condizioni di degrado

Rino Piccoli, Mariano Scotton, Elena Pavan e Nicola Finco (foto Alessandro Tich)
Un pietoso Velo. La gloriosa pista dell'altrettanto glorioso Velodromo Rino Mercante di Bassano del Grappa - sede degli indimenticabili Campionati del Mondo del 1985, di tante Sei Giorni con i più grandi campioni della pista e di numerosi altri eventi ciclistici di primo piano - versa oggi in condizioni di degrado. Lo storico e prestigioso anello di 400 metri è costellato di quasi un centinaio di crepe che, oltre a favorire le infiltrazioni d'acqua, rendono disagevole anche la pedalata dei ragazzi e dei giovanissimi che qui vengono ad allenarsi tre volte alla settimana. Perché il Mercante, nonostante tutto, è sempre il Mercante: uno dei pochi Velodromi rimasti nel Triveneto, ancora oggi un punto di riferimento del ciclismo su pista grazie alle sue caratteristiche. Innanzitutto è una pista molto scorrevole, grazie al fatto di avere solamente otto giunti di dilatazione a una cinquantina di metri l'uno dall'altro.
Poi è un impianto agonisticamente selettivo: 3200 metri quadrati di pista, con una pendenza del 37%. Assistere ad esempio in questo anello a una gara di “americana”, con tutto il suo tourbillon di tornate, cambi e volate intermedie, è uno spettacolo assoluto.
Ora però la pista iridata deve fare i conti con la fessurazione diffusa, conseguenza dell'usura del tempo e delle intemperie. Ma il problema, dopo un lungo periodo di attesa, sarà finalmente risolto. L'amministrazione Pavan ha licenziato infatti il progetto preliminare del rifacimento e risanamento della struttura. E una conferenza stampa per la presentazione dell'intervento viene indetta all'ingresso dello stadio-velodromo.
Nell'occasione l'inossidabile Rino Piccoli, presidente dell'ASD Velodromo Rino Mercante e già presidente del Veloce Club Bassano 1982, l'uomo che la pista nel cuore, nonché l'uomo dei Mondiali di Bassano del Grappa, è l'immagine della felicità. Possiamo pienamente comprenderlo: fino a tre anni fa, e cioè fino a quando Renzo Rosso non ha trasferito il “suo” Bassano Virtus a Vicenza, la prospettiva che si profilava all'orizzonte era quella dell'abbattimento dell'attuale stadio-velodromo per costruire un nuovo stadio esclusivamente dedicato al calcio. Il buon Piccoli me lo ricordo ancora, in sala consiliare del municipio a Bassano, per la presentazione delle squadre giovanili del Veloce Club nel 2017, con addosso una maglietta con la scritta: “Il Velodromo Rino Mercante non si tocca”.
Adesso la pista non solo non si tocca, ma sarà anzi sottoposta al tanto atteso rinnovamento. Per annunciare urbi et orbi l'avvio dell'opera pubblica, intervengono il sindaco Elena Pavan e l'assessore allo Sport, nonché vicino di casa come “mister tennis”, Mariano Scotton.
C'è anche - con un tempismo perfetto, visto che siamo in campagna elettorale per le regionali - il consigliere regionale Nicola Finco, a cui spetta il merito, sottolineato dagli interventi di tutti gli altri astanti, di avere “fatto pressing” per il contributo della Regione ottenuto dal Comune a copertura parziale dell'intervento: 57mila euro su una spesa complessiva di circa 170mila.
Più defilato, al punto da non comparire nemmeno nelle fotografie, c'è Andrea Zonta, il concreto assessore comunale ai Lavori Pubblici, che rispetto agli altri ha tuttavia il merito di spiegare chiaramente ai cronisti in cosa consiste l'intervento di risanamento della pista, al di là dei voli pindarici dei discorsi di rito che qui, umanamente, vi risparmio.
In sostanza e in sintesi, e detto in parole semplici, verrà prima eseguita la pulizia delle parti sottostanti, quindi la stuccatura delle crepe e alla fine sarà posato il manto nuovo.
L'anno prossimo sarà realizzato il progetto esecutivo e i lavori affidati nel corso dell'estate. Parola di Zonta. Nell'ottobre 2021 - tenendo sempre conto delle bizze del signor Salvo Imprevisti - dovremmo quindi avere finalmente una pista nova de baìn, a prova di infiltrazioni, pronta per ospitare allenamenti e soprattutto nuove competizioni. C'è da affrontare anche la questione dell'adeguamento ed efficientamento energetico dell'impianto di illuminazione, oramai obsoleto, ma questa è un'altra partita.
Per il momento è tutto, in questa prova inserita nel programma dell'inseguimento a squadre per le elezioni regionali 2020.
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