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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

I dialetti del gusto

All'Anuga di Colonia (Germania), la più grande fiera mondiale dell'alimentazione, presentato un innovativo progetto di comunicazione e diffusione dei prodotti tipici regionali italiani. Tra gli oltre 7400 espositori anche due aziende di Bassano

Pubblicato il 23-10-2017
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Il mondo è piccolo. Te ne accorgi percorrendo i giganteschi spazi dell'Anuga, la più grande e importante esposizione mondiale dell'alimentazione, a cadenza biennale, alla fiera di Colonia in Germania. 284.000 metri quadri di superficie espositiva, 11 padiglioni, 10 saloni specializzati, oltre 7400 espositori da 107 Paesi, circa 160.000 operatori da oltre 190 Paesi, con l'89 per cento degli espositori e il 69 per cento dei visitatori provenienti dall'estero. Sono solo alcuni dei numeri che inquadrano la dimensione dell'edizione 2017 di questa impressionante Babele del cibo a cui la struttura organizzativa della Koelnmesse (Fiera di Colonia) riesce comunque a garantire un perfetto e ordinato svolgimento.
Non esiste orario di punta per la grandiosa manifestazione espositiva: ovunque e in qualsiasi momento il via-vai degli addetti ai lavori è affollatissimo e incessante.
L'offerta per il mercato internazionale del settore è globale e nel giro di pochi passi ci si trasferisce idealmente da un continente all'altro: dall'India (Paese partner dell'edizione di quest'anno, che si svolge dal 7 all'11 ottobre) al Giappone e dall'Argentina, passando per tutte le altre potenze emergenti del food and beverage del pianeta, fino ai mille volti dell'universo alimentare della vecchia e della nuova Europa.

Prodotti d'eccellenza veneti (Nonno Andrea, Villorba) allo stand della collettiva wertvolle MundArten (dialetti preziosi) all'Anuga. Foto Alessandro Tich

Quasi un intero piano di uno dei padiglioni è occupato dagli espositori della Spagna, in mezzo ai quali salta tuttavia all'occhio uno stand con la scritta in bella vista “Catalonia”.
Si tratta solo di un angolo specializzato dedicato ai prodotti della “terra di Barcellona”, ma è una visione che di questi tempi fa comunque un certo effetto.
L'Italia, come sempre, è presente all'Anuga in dose massiccia: dai principali e più noti marchi alimentari nazionali che già vantano una consolidata presenza e distribuzione all'estero a una miriade di aziende più piccole, tra cui diverse provenienti dal Veneto, che ambiscono ad entrare soprattutto nel mercato tedesco dalla porta principale.
Ma in Germania il mercato alimentare, uno dei più interessanti sul piano internazionale, non è un “cliente” facile. Chi pensa che al consumatore tedesco - e a chi acquista e diffonde i prodotti nei canali di distribuzione - vada bene qualsiasi cosa purché sia scritto “Made in Italy”, si sbaglia di grosso. Ai tedeschi, cioè, possiamo dare da mangiare ma non possiamo dargliela a bere. Negli ultimi anni sono infatti diventati un pubblico sempre più esigente, dinamico e selettivo.
Un mercato particolarmente attento non solo al prodotto alimentare in sé, ma anche e soprattutto a tutto quello che ci sta dietro: autenticità, tipicità, tradizione, territorio di provenienza. Tutti aspetti che non sono scritti sull'etichetta, e che per questo motivo vanno comunicati. È il principio alla base dell'inedita e innovativa iniziativa di valorizzazione, promozione e distribuzione delle eccellenze alimentari regionali italiane in Germania, presentato e lanciato proprio all'Anuga: il progetto “dialetti preziosi”.

“Dialetti preziosi” (“wertvolle MundArten”) è il nome della collettiva allestita allo stand “Lauria & Friends” all'Anuga 2017. Un progetto che è frutto della sinergia tra Francesco Lauria, titolare della società di distribuzione di prodotti italiani di qualità “Lauria & Friends” di Solingen e Fausto Castellini, titolare dell'agenzia di comunicazione FARE International di Colonia: entrambi impegnati da oltre un ventennio nella comunicazione, promozione e diffusione in Germania di eccellenze enogastronomiche italiane.
Esposta, nell'occasione, una scelta di prodotti di punta e di varia tipologia di una quindicina di aziende di varie regioni d'Italia in rappresentanza del valore aggiunto che le accomuna: il loro legame indissolubile col territorio locale, garanzia di una tradizione antica che nasce col lavoro della terra e si esalta con la sapienza artigiana della trasformazione delle materie prime agroalimentari in genuine espressioni di qualità.
Da qui la loro originale immagine, che ha colpito molto a livello di comunicazione, di “dialetti del gusto”.
“Ogni prodotto locale tipico e autentico è proprio come un “dialetto” - spiega Fausto Castellini -. È un marchio riconoscibile del territorio di provenienza, con un accento diverso e unico rispetto agli altri: nel terreno che accoglie la sua materia prima, nel clima in cui matura, nel sistema di coltivazione o di allevamento, nella filiera che lo trasforma, nelle sue declinazioni in cucina.” “Inoltre - prosegue il patron di FARE International - nei territori regionali la prima lingua con cui si viene a contatto è il dialetto: un universo di parole della tradizione, tramandate di padre in figlio, che indicano i nomi della natura, dei suoi frutti, dei suoi animali, dei prodotti, delle ricette, dei modi di cucinare.”
La collettiva presenta una selezionata gamma di unicità della tradizione regionale, Veneto compreso: dalle farine alla pasta artigianale, dalle salse vegetali ai sott'oli, dai formaggi ai salumi di montagna, dall'aceto balsamico ai panificati, dai condimenti ai latticini e dal gelato fino al caffè napoletano. Si segnalano in particolare le farine di Molino Piantoni, importante e ultracentenaria azienda molitoria di Chiari (Bs), con le quali nell'occasione vengono preparate delle speciali e prelibate pizze. Ma anche i formaggi e i salumi del Crucolo, il celebre rifugio della Val Campelle in Trentino, che espone anche una maxi forma di formaggio “Crucolo” di ben 150 chili.
Alto gradimento alla collettiva, inoltre, per le composte, le creme e gli altri trasformati alla frutta e alla verdura “farm made” e a impatto ambientale zero di Nonno Andrea, l'azienda agricola biodiversa di Villorba (Treviso).
Riflettori puntati anche sui “Sapori lucani” (olio extravergine Tenute Zagarella, vini Cantine Cifarelli e pasta trafilata al bronzo de I Pastai di Matera, prodotta dalla “Fattincasa” di Stigliano), espressione della tradizione della città dei Sassi e del suo territorio.
Tutto rigorosamente local, in mezzo a un'offerta generale alimentare che invece è sempre più global e sempre meno specificata.
“Lo scopo della collettiva - conferma Francesco Lauria - è portare la territorialità all'interno di un mercato saturo e che ha quindi bisogno di concentrarsi sempre più sulla nicchia e non sul mercato generale italiano e sul prodotto “semplicemente italiano”. Bisogna dare l'opportunità al cliente tedesco di inserirsi anche nella regionalità.”
Un progetto che parte con il piede giusto: l'interesse del pubblico tedesco presente in fiera è palese e lo è anche l'attenzione di giornalisti e opinion maker in campo enogastronomico. Come Nikolai Wojtko, “gastrosofo” e firma di punta della prestigiosa testata di settore “Tartuffel”, particolarmente incuriosito dalle sottili e croccanti sfoglie del pane sardo carasau, pure in vetrina fra i “dialetti preziosi”.
Uno dei vari prodotti tipici che in Germania non si trovano dietro l'angolo, e che proprio per questo possono aspirare a nuove e interessanti fette di mercato, a patto di essere “raccontati” e promossi assieme al loro territorio.
Dopo il lancio all'Anuga, alle aziende che rispondono ai requisiti di produzione ed etica alimentare propri della filosofia del progetto di Lauria & Friends e FARE International verrà accordato il marchio di garanzia “cultgenuss”. Un sigillo di qualità e di tipicità territoriale con il quale i prodotti selezionati saranno comunicati e diffusi nei più opportuni canali di distribuzione tedeschi.
È insomma l'eccellenza del “Made in Italy” alimentare come non è mai stata presentata fino adesso: e scusate se è poco.

Ma trovarsi all'Anuga 2017 non vuol dire solo andare alla scoperta delle nuove frontiere della comunicazione di prodotto e della tendenza di consumo, di cui “wertvolle MundArten” è un significativo esempio. Significa anche immergersi in un autentico mare magnum di sapori, di profumi e di sensazioni visive.
Per osservare il nuovo che avanza nei trend, nella distribuzione e nel sourcing dell'industria alimentare internazionale non c'è che l'imbarazzo della scelta.
E camminando anche per ore e per chilometri tra gli 11 padiglioni della Koelnmesse se ne vede solamente una piccola parte.
Non è questo però il destino degli operatori che qui confluiscono da tutto il mondo. Grazie alla suddivisione dell'Anuga in precisi e ordinati settori e in 10 saloni specializzati, ognuno sa infatti esattamente dove andare e chi incontrare.
Decido quindi anch'io, dopo la collettiva dei “dialetti” e dopo varie peregrinazioni curiose tra un padiglione e l'altro, di fissarmi un target ben preciso.
Che per il vostro umile cronista, che scrive per Bassanonet, non può essere che quello di consultare la corposa lista alfabetica delle aziende espositrici (grossa come un elenco telefonico) e di andare a incontrare gli espositori arrivati a Colonia da Bassano del Grappa. Ce ne sono due, in rappresentanza di altrettanti comparti alimentari.
Il primo è Fietta Spa, la nota azienda di dolciumi. Allo stand c'è il titolare Luca Fietta, che si dice molto soddisfatto dell'andamento della fiera. E il perché è presto detto: Fietta ha infatti di recente acquisito la Zaghis, azienda dolciaria di Ponte di Piave (Tv) famosa soprattutto per il suo “tiramisù”. “È un successo internazionale”, gongola l'imprenditore bassanese.
E tra gli oltre 7400 espositori alla fiera di Colonia c'è anche il Salumificio Lanzarini di San Lazzaro. A rappresentare l'azienda è il contitolare Gianni Lanzarini.
“Siamo qui all'Anuga per la terza volta - mi dice -. Una vetrina internazionale importantissima. Noi in particolare ci rivolgiamo al mercato tedesco e c'è stato un ottimo riscontro dei buyer e di qualche distributore locale.”
C'è poi un terzo incontro in stile Carramba che sorpresa. Avviene allo stand della collettiva di “Lauria & Friends”, dove sento chiamare il mio nome.
Vengo infatti riconosciuto da Alessandro Rossetto, Sales & Marketing Manager del Pastificio Giglio di via Ss. Fortunato e Lazzaro a Bassano. Accompagnato dal giovane collega Marco Pistorello, Rossetto tira fuori il contapassi e mi rivela di avere camminato tra i padiglioni della fiera “per 9 chilometri”. “Siamo già stati espositori in passato - mi dice -. Quest'anno siamo qui solo come visitatori.”
Ma guarda un po'. Anche in una fiera monstre come l'Anuga di Colonia, tra un labirinto di esposizioni a perdita d'occhio e tra migliaia e migliaia di persone, dei bassanesi prima o poi si incontrano sempre.
Già: il mondo è veramente piccolo.

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