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Attualità

“Case di riposo: allarmismo incomprensibile”

L'assessore regionale Sernagiotto replica alle affermazioni del presidente dell'Uripa, il bassanese Roberto Volpe. “La Regione, come ogni anno, ricupererà le risorse per la non autosufficienza”

Pubblicato il 08-02-2011
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Elena Pavan

L'allarme era partito nei giorni scorsi dall'autorevole voce del bassanese Roberto Volpe, presidente dell'Uripa, l'Unione regionale delle case di riposo che rappresenta le 283 strutture pubbliche e private di accoglienza per anziani del Veneto.
In una lettera inviata al governatore Luca Zaia e all'assessore regionale ai Servizi Sociali Luca Zaia, Volpe esprimeva la preoccupazione “per effetto del taglio di circa 20 milioni di euro sul Fondo per la non autosufficienza e per la cancellazione di molte altre risorse a favore di persone in condizione di bisogno.”
Una delle conseguenze dei tagli regionali - secondo la denuncia del presidente Uripa - è la cessazione della copertura finanziaria per 842 anziani non autosufficienti privi di impegnativa di residenzialità, per i quali il Consiglio regionale nel bilancio di assestamento 2009 aveva disposto un contributo giornaliero di 20,81 euro.

L'assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto

In più, molti anziani non autosufficienti - ha sottolineato Volpe - che non versano in condizioni tali da accedere ai primi posti delle graduatorie, ma non sono altrettanto in condizioni di rientrare a casa, saranno costretti a pagare una retta “alberghiera” maggiorata.
Sempre secondo il rappresentante delle Case di Riposo, la previsione di bilancio 2011 prevede inoltre una riduzione del valore delle quote di contributo sanitario a carico della Regione per gli ospiti degli istituti. Con l'inevitabile spettro dell'aumento delle rette, già estremamente pesanti, a carico delle famiglie.
Oggi, con qualche giorno di ritardo, è arrivata la replica dell'assessore regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto, nell'occhio del mirino degli enti assistenziali per i temuti tagli al sistema del welfare.
“Per quanto riguarda le politiche sociali, in particolare la non autosufficienza - ha dichiarato Senagiotto - vedo con qualche perplessità che c’è molto movimento nel mondo delle case di riposo, l’Uripa scrive lettere, si minacciano aumenti delle rette, proteste dei figli degli ospiti non autosufficienti. Dico che è un allarmismo incomprensibile da parte delle case di riposo e dell’Uripa perché la Regione, come ha fatto ogni anno, recupererà le risorse di cui c’è bisogno per la non autosufficienza".
"Ma dico anche all’Uripa e a tutti i direttori delle case di riposo - ha aggiunto - che per tutto il 2011 la Regione farà attenti controlli sul funzionamento e sulla gestione delle strutture e che è nostro obiettivo far sì che le Ipab adottino nel prossimo futuro il modello di gestione delle Fondazioni onlus per non autosufficienti”.
“La proposta di bilancio di previsione licenziato dalla Giunta veneta e in discussione in Consiglio - ha fatto presente l'assessore - è di 668 milioni di euro per la non autosufficienza. Nel 2010 si trattava della stessa cifra integrata però con un fondo straordinario regionale di 15 milioni di euro più e altri 28 milioni di euro provenienti dal Fondo nazionale non autosufficienza”.
“Oggi - ha proseguito - si inizia la discussione sull’articolato del bilancio di previsione regionale per il 2011. La proposta della maggioranza del consiglio regionale, che condivido pienamente, sarà di portare il fondo dai 668 milioni di euro a 750 milioni di euro: quindi 81 milioni di euro in più. In attesa, naturalmente, di notizie dell’emendamento che dovrebbe a livello nazionale accrescere il fondo nazionale per la non autosufficienza. Quest’agitazione da parte delle case di riposo la ritengo sbagliata e in contraddizione con quanto sta succedendo nel Veneto in questo campo”.
Nell'occasione, l'amministratore regionale ha lanciato un messaggio diretto agli istituti di gestione delle case di riposo, che in futuro - a suo dire - dovranno adottare il modello di gestione delle Fondazioni onlus.
“Informo al proposito - ha affermato - che alcuni gruppi imprenditoriali, come De Benedetti e Caltagirone, si indirizzano all’acquisto di strutture residenziali per gestirle in maniera diretta e senza chiedere, come fa l’Uripa, l’aumento del 2,5% del contributo regionale: gli basta gestire quello che c’è mentre invece il sistema pubblico delle Ipab chiede continuamente aumenti e se non ci sono si minaccia azioni sbagliate come l’aumento delle rette (alberghiere) o la protesta dei familiari degli ospiti”.
Sernagiotto ha annunciato infine che la Regione sta lavorando sul potenziamento dell’assegno di cura (che costa un terzo di quanto costano le case di riposo) e che il tema della parziale non autosufficienza, settore attualmente poco focalizzato e che costerebbe un quinto del costo attualmente pagato alle case di riposo, sarà oggetto di progetti pilota in tutte le provincie.

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