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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Vienna Calling

Quattro chef (un bassanese, un tedesco e due austriaci) e un piatto di ceramica di Nove al nuovo evento del progetto cultgenuss. A Vienna, mercoledì. E mentre si discute di barriere al confine tra Austria e Italia, qui va in scena il dialogo europeo

Pubblicato il 24-04-2016
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Dedicato a quelli che - gastronomicamente parlando - pensano che l'Austria sia solo Wiener Schnitzel e la Germania solo Wurstel con i crauti.
Quelle stesse credenze popolari che oltreconfine fanno immaginare che qui in Italia ci rimpinziamo quotidianamente di pizza e di spaghetti. E favorendo magari la digestione con l'ascolto di un po' di mandolino.
Benedetti luoghi comuni: fanno parte, in un certo senso, della storia di tutti.

fonte immagine: wien.info

Ma ogni Paese, in cucina, ha in realtà le sue eccellenze e le sue tipicità: tanto più speciali ed esclusive quanto più sono espressione della tradizione gastronomica del territorio locale. Se poi queste specialità vengono valorizzate da chi sa coniugare alla perfezione il verbo cucinare, e proposte ad un pubblico internazionale, ecco che sul piatto - oltre che qualcosa da degustare - viene offerto un boccone di conoscenza di un altro popolo e di un'altra cultura. Trasformando in questo modo l'arte gastronomica in un veicolo di comunicazione, ma anche e soprattutto di dialogo. Mettendo in pratica il motto, coniato dal ristoratore bassanese Sergio Dussin: “Il dialogo tra i popoli si festeggia a tavola”.
E' la filosofia che ispira e insieme caratterizza il ciclo europeo di eventi “Quando l'arte si trasforma in gusto”. Una rassegna di incontri conviviali di beneficenza ad alto livello, in cui le offerte liberali raccolte vengono devolute a una fondazione o organizzazione del Paese ospitante che si occupa dell'assistenza e dell'educazione di bambini e giovani bisognosi.
Si tratta del fiore all'occhiello del progetto cultgenuss (www.cultgenuss.eu), ideato dall'agenzia tedesca Fare International di Colonia, ovvero dal suo titolare e instancabile promoter Fausto Castellini.
Un progetto nato in origine come piattaforma di comunicazione per lo sviluppo delle relazioni culturali ed economiche tra Germania e Italia ma che, dal 2015, si è sempre più ampliato ed evoluto in piattaforma di dialogo europeo.
Abbiamo citato Sergio Dussin, e non a caso.
Il ristoratore di Romano d'Ezzelino, altresì noto come il “Cuoco del Papa” per i suoi frequenti servizi di catering in Vaticano, partecipa infatti al progetto sin dalla sua première di Colonia nell'aprile del 2015, dove fu protagonista dell'evento di esordio di “Quando l'arte si trasforma in gusto” assieme al “maestro dello zucchero” Georg Maushagen, chef e pasticcere di Düsseldorf di rinomanza internazionale.
Ora i due colleghi si incontreranno di nuovo, assieme ai due rappresentanti della gastronomia austriaca, i carinziani Hannes Müller (del Genießerhotel “Die Forelle” di Weissensee) ed Erich Semmelrock, maestro pasticcere di Hermagor.
Una collaborazione a quattro che - come anticipato alla conferenza stampa europea dello scorso 16 marzo a Nassfeld, in Carinzia - darà vita al menù del nuovo evento internazionale di cultgenuss.
Accadrà mercoledì prossimo, 27 aprile, a Vienna.
Sede del prestigioso incontro conviviale saranno gli uffici dello studio legale associato viennese Kunz Schima Wallentin RAe OG. Una serata di beneficenza organizzata a favore di Mirno More, organizzazione austriaca che si occupa del sostegno all'infanzia in difficoltà.
Nell'occasione, oltre a curare le altre voci del menù, i quattro cuochi realizzeranno assieme e presenteranno per la prima volta il “piatto europeo”: pietanza inedita che sarà una equilibrata e studiata sintesi, elaborata ad otto mani, di gusti e profumi dei rispettivi territori di provenienza. Si tratta, in particolare, della specialità transnazionale “Tortelli con Asparagi Bianchi di Bassano, Fonduta di formaggio Almkäse, Farina di Speck di Gailtal, Asparagi Verdi e Spuma di Vino della Renania”.
Ovvero Italia, Austria e Germania a portata di piatto.
Alla première di Vienna sarà inoltre presentato, sempre per la prima volta, il nuovo simbolo di cultgenuss: un piatto artistico in ceramica di Nove, dedicato al progetto e realizzato e orgogliosamente decorato a mano dagli artisti delle Ceramiche Maria nel Comune terra di ceramica.
A conclusione del ciclo di eventi nelle prime tre città coinvolte dal progetto (dopo Colonia e Vienna, toccherà a Verona) il piatto in ceramica made in Nove sarà consegnato al sindaco di Colonia Henriette Reker, in segno di riconoscimento alla città dove cultgenuss ha avuto inizio.
All'appuntamento viennese, ad invito, è atteso il pubblico delle grandi occasioni.
E' annunciata la presenza di numerose personalità dell'economia austriaca ed internazionale e l'evento si fregia in particolare della partecipazione del ministro federale austriaco all'Agricoltura, Foreste e Ambiente Andrä Rupprechter, che esprimerà alcune parole di saluto agli ospiti austriaci e stranieri.
In conclusione, tuttavia, il cronista non può non osservare che una combinazione del destino ha voluto che l'incontro conviviale di Vienna - la cui organizzazione sta andando avanti da mesi - avvenga proprio nel momento di massima tensione nei rapporti politici e diplomatici tra Austria e Italia, conseguenti al giro di vite sui controlli di frontiera e alle barriere anti-migranti innalzate sul fronte austriaco del confine del Brennero.
E sono di oggi le notizie della manifestazione dei centri sociali, con tafferugli e incidenti, sempre al Brennero e soprattutto del trionfo al primo turno delle elezioni presidenziali in Austria del candidato dell'estrema destra, dichiaratamente contro i migranti, Norbert Hofer.
Non è musica di valzer, quella che sta risuonando in queste ore oltre il Brennero e oltre Tarvisio, ma qualcosa che richiama ad alta voce l'attenzione degli osservatori internazionali. Ma - a maggior ragione - l'incontro conviviale europeo di mercoledì nella capitale austriaca si propone come un'occasione di dialogo diretto tra le persone, al netto delle divisioni e delle barriere, per un appuntamento sul quale, anche sul piano mediatico, c'è sicura attesa.
“Il nucleo del progetto cultgenuss - afferma, del resto, il suo ideatore - è il dialogo, di cui noi oggi in Europa, alla luce delle sfide politiche e culturali che si presentano, abbiamo sempre più bisogno.”
Insomma: Vienna Calling, come cantava a suo tempo il mitico Falco, popstar austriaca degli anni '80. Ed è un invito importante, nel nome dell'incontro tra cittadini d'Europa, dello scopo benefico dell'evento e dell'alta cucina tradizionale dei Paesi partecipanti.
Wiener Schnitzel? Per questa volta, Nein, Danke.

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