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Scherzi da preside
Scoppia il finimondo per due circolari del preside del Brocchi Gianni Zen. La prima impone la secretazione dei voti degli studenti, la seconda decurta la ricreazione. Sui social è protesta. Ma si tratta di due “falsi” a scopo esperimento sociale
Pubblicato il 14-04-2016
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Fosse accaduto il 1° aprile, sarebbe stato un Pesce epocale, di quelli da ricordare negli annali. Si tratta invece, come lo chiama il preside Gianni Zen, di un “esperimento sociale”. La vicenda riguarda due circolari emesse ieri e oggi dal dirigente scolastico del Liceo Ginnasio Brocchi di Bassano del Grappa, che hanno scatenato un autentico putiferio.
La prima comunicazione - rivolta ai docenti, agli studenti e ai genitori dell’istituto e diramata ieri a tutte le classi tramite i bidelli - reca le “Nuove disposizioni sull’uso del registro elettronico”.
Ovvero l’avviso di una novità-choc, senza precedenti in Italia, che rivoluziona il sistema delle valutazioni scolastiche, secretando tutti i voti degli studenti fino a due giorni dallo scrutinio finale.

La circolare del preside Zen sulla secretazione dei voti (da Facebook)
“Si comunica - scrive la circolare del dirigente scolastico - che, per favorire un atteggiamento di maggior responsabilità da parte degli studenti che devono studiare per imparare e non in funzione del voto, da oggi mercoledì 13 aprile, le valutazioni numeriche delle prove scritte e orali non saranno più comunicate né inserite sul registro elettronico fino ai due giorni precedenti lo scrutinio finale. Si tratta di un cambiamento che chiede agli studenti di lavorare con impegno, costanza e dedizione rinnovati. Con l’occasione auguro a tutti una proficua conclusione dell’anno scolastico.”
Un’autentica doccia gelata per gli oltre 2000 studenti del rinomato Liceo bassanese, a cui è stato comunicato di essere impossibilitati di fatto, fino all’ultimo scampolo dell’anno scolastico, di avere l’evidenza se ci sia qualche materia da recuperare in extremis.
Il provvedimento del preside ha scatenato un vespaio mai visto prima.
Il passaparola di dissenso tra i ragazzi si è diffuso alla velocità della luce e il post con la foto della circolare, pubblicato su Facebook, è diventato virale sui social. Le contestazioni nelle discussioni sulla rete vengono lanciate non solo dagli studenti ma anche dalle famiglie, che vedono negato in questo modo il diritto, nel bene e nel male, alla trasparenza scolastica. Sollevate fortissime critiche non solo sul contenuto del provvedimento, ma anche sul metodo utilizzato per diffonderlo. In precedenza, tutte le circolari del dirigente venivano infatti pubblicate sul sito internet del Liceo o consegnate brevi manu direttamente ai ragazzi. Un fulmine a ciel sereno per tutti: professori compresi. Il personale docente della scuola è risultato infatti all’oscuro della novità.
Ma non è tutto: con un uno-due degno del migliore Mike Tyson, il preside Zen ha diramato oggi una nuova clamorosa circolare, la quale comunica
che, a partire dalla data odierna, viene decurtata la durata della ricreazione: solo 10 minuti, dalle 11.05 alle 11.15.
La motivazione? “Il modo sempre più frequente - scrive la nuova comunicazione del dirigente Zen - mi viene rappresentata dai docenti la difficoltà a sviluppare in modo adeguato gli argomenti previsti dal programma, sia perché numerose iniziative interrompono il regolare svolgimento del lavoro scolastico sia a causa dei problemi di attenzione e concentrazione che gli studenti manifestano.”
Da qui la decisione di ridurre il tempo della ricreazione scolastica: provvedimento adottato “per ovviare almeno in parte a questo problema e ampliare l’orario effettivamente disponibile per il lavoro scolastico”.
In attesa “della sincronizzazione dei campanelli”, l’impopolare compito “di rendere effettiva questa disposizione” è stato demandato, oggi, ai docenti in servizio alla terza ora. Circolare che, come quella di ieri, ha immediatamente fatto il giro della rete.
A seguito delle due annunciate novità, è scoppiato il finimondo.
Il telefono del preside è stato preso oggi letteralmente d’assalto: non solo dalle testate giornalistiche, comprese quelle nazionali, ma anche da colleghi e da autorità dell’amministrazione scolastica che hanno chiesto lumi sulle due incredibili decisioni.
Ma nel tardo pomeriggio, con una riunione convocata a scuola, il dirigente scolastico ha svelato l’arcano. Le due circolari in questione sono delle “bufale” belle e buone. Due falsi d’autore, concepiti tuttavia in ambito didattico per elaborare quello che viene appunto definito “un esperimento sociale”.
“Queste circolari - ci spiega Gianni Zen - sono state costruite dai ragazzi di due classi che stanno seguendo un percorso sulla legalità, per vedere la reazione di studenti e genitori della scuola intorno al tema delle regole e dell’iter condiviso della legalità. Si è trattato di un fatto culturale. E’ stato un esperimento per buttare il sasso, vedere la reazione e capire in che misura le reazioni dipendono dalla conoscenza delle norme.”
“Nelle due circolari - continua il preside - è stato fatto, volutamente, un errore. In entrambe le comunicazioni ho scritto “Agli docenti”, per vedere quanti se ne accorgono. Non se ne è accorto nessuno. Ho poi buttato fuori le circolari senza protocollarle e senza pubblicarle nel sito della scuola, con una procedura palesemente irregolare. In più sono andato contro la legge: la trasparenza dei voti è obbligatoria, è la legge che la impone.”
Insomma: una lezione di educazione civica e di sensibilizzazione alla legalità mascherata da provvedimenti-choc. Una gran bella soddisfazione per i sostenitori della conoscenza delle norme e delle regole alla base dei comportamenti sociali, e anche social. A tutti gli altri, quelli che istintivamente sono “caduti” nel subdolo tranello, non resta che prenderla con filosofia.
Zen, ovviamente.
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