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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Ma fatemi la carità

Gli accattoni del giorno di mercato e il mendicante alla cassa del parcheggio “Le Piazze”. Cronaca di quattro incontri ravvicinati con i professionisti della questua. Ma in che pianeta vive l'assessore Vernillo?

Pubblicato il 02-04-2016
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ma fatemi la carità: ma in che pianeta vive l'assessore alla Sicurezza di Bassano del Grappa Angelo Vernillo?
Martedì scorso l'amministratore comunale aveva diffuso un comunicato stampa alle redazioni sul problema dell'accattonaggio e dei mendicanti in città, dichiarando che si tratta di un fenomeno “che non fa registrare punte anomale e che è continuamente monitorato”.
Ne prendo atto. A patto di stabilire che cosa si intenda per “punte anomale”, e in rapporto a quali parametri di riferimento, e quali criteri vengano adottati - in quanto al monitoraggio - per giustificare l'avverbio “continuamente”.

Foto Alessandro Tich

Non occorre infatti avere un fiuto da Sherlock Holmes per tenere sotto osservazione - e, se del caso, prevenire o sanzionare - quelle che sono le situazioni sensibili, e sistematicamente ricorrenti, che vedono scendere in strada i mestieranti dell'elemosina. Perché tali sono: creatori di un'overdose di accattonaggio diffuso che non permette ai passanti di buona volontà di distinguere i mendicanti professionisti da chi invece chiede un obolo per strada per autentica disperazione. Il quale - solitamente - non si avvicina alle persone, e per di più con insistenza, ma attende che le persone si accorgano di lui.
Persino chi vi scrive, oggi che era giornata di mercato, era ben conscio uscendo da casa che avrebbe avuto ampie probabilità di qualche incontro ravvicinato con gli importuni della questua on the road.
E così è stato: anche perché, in giornate così a Bassano, non c'è che l'imbarazzo della scelta.
E non mi riferisco ai soliti musicanti col piattino, più o meno ambulanti, che - volenti o nolenti - fanno parte del paesaggio urbano quotidiano, ma alle presenze più o meno “aliene” che regolarmente compaiono sempre negli stessi posti al momento (per loro) opportuno.
Di solito non ci faccio più di tanto caso, ma dopo il comunicato dell'assessore ho drizzato le antenne. E, neanche a farlo apposta, mi sono trovato ad annotare ben quattro richieste di elemosina nel giro di poche ore.
La prima quand'ero ancora in automobile, fermo al semaforo di viale Venezia, all'incrocio con viale delle Fosse: ovvero il semaforo con il verde più corto del mondo, dove la permanenza del rosso rende tale crocevia un punto ideale per la questua seriale tra le vetture da parte del mendicante di turno.
Poi, nelle vicinanze della Biblioteca Civica, ho incrociato “sempre lui”: il giovane africano che stabilmente, nei due giorni di mercato, gira tra le bancarelle e le vie del centro avvicinandoti e chiedendoti dei soldi. Mi è capitarlo di vederlo in azione anche al mercato di Cittadella: qualsiasi attività professionale, del resto, richiede delle trasferte.
Neanche il tempo di mettere piede in piazza Libertà, ed ecco il terzo incontro ravvicinato a scopo elemosina: questa volta da parte di una anziana donna nomade, fazzoletto in testa e fagotto in mano. Pensavo che la sua giornata lavorativa si sarebbe esaurita con la conclusione del mercato, e invece no: nel pomeriggio, poco dopo le 16, l'ho rivista mentre entrava nel bar all'angolo tra via Da Ponte e viale delle Fosse per importunare i clienti.
Dulcis in fundo - per così dire -, il quarto mendicante di questa produttiva giornata, sempre di aspetto nomade, incrociato da chi vi scrive sempre nel pomeriggio. Il quale, diversamente dagli altri, non ha consumato più di tanto le suole delle scarpe per raggiungere il suo obiettivo. Si è infatti posizionato, sedendosi per terra, in un punto davvero strategico: la cassa automatica del parcheggio comunale “Le Piazze”, dove ha continuato - indisturbato - a disturbare le persone che obbligatoriamente si recavano alla cassa per pagare il ticket. E la Polizia Locale? Almeno fino al momento del mio transito in loco, neanche l'ombra.
E' pur vero che l'assessore Vernillo invita i cittadini “a segnalare eventuali episodi o situazioni anomale in modo quanto più tempestivo direttamente alle forze dell’ordine e alla Polizia Locale, in modo da poter intervenire al momento e potenziare i normali controlli che già si fanno”. E così raccolgo l'invito e segnalo il problema, ma a modo mio.
Forse sto effettuando una segnalazione inutile, poiché il fenomeno - come riportato prima - non fa registrare punte anomale ed è continuamente monitorato. Ma anche i monitor, a volte, hanno lo schermo che non funziona.

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