Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 20-03-2016
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“Fate veloce.” Giovanni, uno degli ospiti delle attività di Anffas Onlus di Bassano del Grappa, parlando al microfono della cerimonia inaugurale sollecita la quanto più celere realizzazione del progetto che oggi prende finalmente avvio.
Siamo in mezzo ai campi di asparagi a sud dell'Ospedale San Bassiano, su un lotto di terreno di circa 33mila metri quadrati, situato all'incrocio tra via Carpellina e via Madonna di Monte Berico, che è di proprietà della Fondazione Pirani-Cremona, frutto di uno dei tanti lasciti dei benefattori bassanesi al benemerito ente socio educativo della città.
Qui sorgerà Casa Rubbi: la struttura residenziale per i disabili intellettivi e relazionali del territorio che sarà composta da una parte da un Centro Diurno, con spazi aggregativi e formativi, gestito dall'Anffas e, dall'altra, da una Comunità-Alloggio, a carico della Fondazione Pirani-Cremona, dedicata a dare una risposta alla sempre più pressante esigenza delle famiglie del “Dopo di noi”.
Foto Alessandro Tich
E' il fatidico momento, atteso ormai da tempo immemore, della posa della prima pietra. Una cerimonia semplice, sentita e soprattutto molto affollata: da una parata di autorità - sindaci del comprensorio, politici regionali e rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni no profit del territorio - che non si vedeva da tempo e dalle tante famiglie del Bassanese che gravitano attorno al problema della disabilità intellettiva.
Prende così forma, dopo una gestazione a dir poco problematica, il progetto nato ancora nel 2005, quando la Conferenza dei Sindaci dei 28 Comuni afferenti all'Ulss 3 approvò la costituzione di un gruppo di lavoro per il progetto AL.FA. (Altra Famiglia) destinato ad affrontare le problematiche riguardanti le persone con disabilità. Quella di Casa Rubbi è stata una strada in salita, sia per le diverse fasi burocratiche dell'iter che per la sopraggiunta crisi economica che ha eroso le risorse già accantonate dalla Fondazione Pirani-Cremona per questo progetto, dal costo complessivo stimato in 2 milioni e 300mila euro.
Con oggi, nel cantiere affidato alla ditta Mubre Srl di Marostica, partono ufficialmente i lavori del primo stralcio del complesso socio residenziale, relativo al Centro Diurno di competenza Anffas che sarà dedicato all'accoglienza di 30 utenti e che incide sul costo totale dell'opera per 1 milione e 300mila euro.
A fronte di tale investimento Anffas Bassano ha stanziato 440mila euro (pari al 90% del proprio patrimonio) ai quali si aggiunge il contributo, da parte del Comune di Bassano del Grappa, di 400mila euro. La parte mancante sarà oggetto di una campagna di raccolta fondi a 360 gradi.
Viene quindi posticipata ad un secondo momento la realizzazione del secondo stralcio, riguardante la Comunità-Alloggio che Fondazione Pirani-Cremona dovrà edificare con risorse proprie per creare uno spazio che darà ospitalità permanente a 8 utenti, con due posti aggiuntivi per residenzialità temporanee.
Invitati a parlare dall'ex presidente dell'Anffas bassanese e cerimoniere dell'evento Mariano Maroso, si alternano alla postazione dei discorsi inaugurali l'attuale presidente Anffas Diego Dalla Giacoma, la presidente della Fondazione Pirani-Cremona Paola Gallo, il sindaco di Bassano del Grappa Riccardo Poletto, l'assessore regionale ai Servizi Sociali Manuela Lanzarin, il direttore dei Servizi Sociali dell'Ulss 3 Alessandro Pigatto, il presidente onorario dell'Anffas bassanese Pietro Fabris.
E chiude gli interventi, per l'appunto, Giovanni. A nome di tutti i giovani-adulti che grazie all'Anffas beneficiano di uno spazio per svolgere attività creative e relazionali. Il quale, oltre a chiedere di “fare presto” per la costruzione del Centro Diurno, invita tutti a visitare l'attuale sede della associazione in via Campo Marzio in città.
Tutti insieme appassionatamente. Inevitabile, per un progetto che richiede la partecipazione del territorio. Il sindaco Poletto approfitta della concomitanza con la Festa del Papà per dichiarare che “la paternità del progetto deve essere di tutti”. E ringrazia pubblicamente l'ex sindaco Stefano Cimatti e l'ex assessore comunale al Sociale Lorenza Breda, presenti tra il pubblico, per l'impegno profuso affinché Casa Rubbi venisse finalmente avviata.
E in un simile contesto, la posa della prima pietra - dopo la benedizione dell'arciprete mons. Renato Tomasi - non può essere che altamente simbolica: con una rosa blu, il fiore che rappresenta l'Anffas, inserita all'interno di un piccolo cubo di pietra che viene quindi riempito di malta.
E' l'attimo fuggente nel corso del quale, contemporaneamente, i partecipanti alla cerimonia fanno liberare in aria centinaia di palloncini colorati, davanti alla grande gru del cantiere e verso l'azzurro di una giornata di splendido sole.
Ognuno di quei palloncini rappresenta una piccola speranza che si accende.
E tutti assieme, Lennon & McCartney permettendo, fanno tante luci in the sky.