Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Brevi
Pubblicato il 01-02-2016
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Scandalo internazionale e minacce di querela per il caso della ciclista belga Femke Van den Driessche, colta in fallo ai mondiali di ciclocross in corso di svolgimento a Zolder (in Belgio) con una bicicletta da cross truccata, e cioè “potenziata” con un motorino inserito furtivamente nel telaio, che permetteva alla atleta truffaldina di realizzare incredibili andature in salita.
Il problema è che la bici in questione è stata prodotta dalla Cicli Wilier Triestina di Rossano Veneto, uno dei marchi più storici e noti del “Made in Italy” nel ciclismo.
La quale, come parte lesa, ha preso subito le distanze contro il “mare di fango” che si è abbattuto sulla propria immagine - a causa del clamoroso caso di “doping tecnologico” - e preannuncia azioni legali contro la ciclista belga e gli altri eventuali responsabili di quella che dal quartier generale di Rossano Veneto dell'azienda viene definita “una gravissima vicenda”.