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Attualità

Il generale da rimuovere

“Cambiamo il nome a Piazzale Cadorna”: Ettore Beggiato riparte alla carica e scrive una lettera al sindaco Poletto chiedendo di cancellare dalla toponomastica di Bassano la memoria della “molto discussa figura del generale Luigi Cadorna”

Pubblicato il 28-06-2014
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Elena Pavan

Due anni fa aveva già scritto la stessa lettera all'allora sindaco Stefano Cimatti, senza ottenere riscontro. E ora che a Bassano del Grappa è cambiata l'amministrazione comunale, ha fatto un copia-incolla della missiva cambiando solamente il nome del destinatario e ritrasmettendola al nuovo sindaco Riccardo Poletto.
Il vicentino Ettore Beggiato, ricercatore storico, già assessore e consigliere regionale nonché “patriota veneto” della prima ora, riparte alla carica e con l'approssimarsi del centenario della Prima Guerra Mondiale (a proposito, oggi ricorrono i 100 anni dall'attentato di Sarajevo, 28 giugno 1914, da cui tutto ebbe inizio) propone nuovamente al primo cittadino di “sostituire l'intitolazione a Luigi Cadorna” dell'importante piazzale che prende il nome del generale che fu il capo di Stato Maggiore e comandante supremo dell'esercito italiano fino alla disfatta di Caporetto, a seguito della quale venne rimosso e sostituito dal generale Armando Diaz.
Destituito dagli eventi della Storia, da alcuni anni il generale Cadorna è anche oggetto di un dibattito che in merito alla sua figura di comandante militare e a fronte di quello che sarebbe stato il suo comportamento in guerra punta a destituirne anche la memoria, a cominciare dal tributo onorifico rappresentato da nomi delle piazze e delle vie a lui dedicate nelle nostre città.

Il generale Luigi Cadorna in una storica foto d'epoca

E' l'argomentazione di fondo che emerge dal contenuto della lettera di Beggiato trasmessa giovedì scorso al sindaco di Bassano, che già pubblicammo due anni fa al primo invio della medesima e che ripubblichiamo nell'occasione:

Egregio Signor Sindaco
Riccardo Poletto
Bassano del Grappa

Oggetto: Cambiamo il nome a “Piazzale Cadorna”

Egregio Signor Sindaco,
la città di Bassano del Grappa è sicuramente uno dei luoghi-simbolo della prima guerra mondiale; a Bassano e nel circondario numerose sono le testimonianze di quella che Benedetto XV definì “l’inutile strage” e il “suicidio dell'Europa civile”: dall’area monumentale Monte Grappa al Tempio Ossario, dal Col Moschin al Ponte degli Alpini.
Testimonianze della guerra sono naturalmente presenti anche nella toponomastica bassanese; in particolare vorrei soffermarmi sul piazzale dedicato a Luigi Cadorna.
La figura del generale Luigi Cadorna è, da sempre, molto discussa.
Comandante supremo dell’esercito italiano fino alla disfatta di Caporetto, fin da subito si distinse per la scarsa o nulla considerazione della vita dei poveri soldati che mandava all’assalto senza nessuna protezione (e speranza) o per quelli che decimava senza alcuna pietà.
“Cadornismo” fu il termine inventato da Antonio Gramsci proprio per definire quella lucida follia, quel trattare gli essere umani come “carne da macello”.
Francesco Rosi, nel film tratto dal libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altopiano” mostra gli ufficiali austriaci che, dall’alto delle loro postazioni gridano “Basta, valorosi soldati italiani, non fatevi uccidere così”….
La retorica patriottarda ha sempre caratterizzato il dibattito sulla prima guerra mondiale; ci sono però, negli ultimi anni segnali importanti: già nel 2009 Ferdinando Camon scrisse sul “Mattino” un significativo articolo chiedendo fosse cambiato il nome alla via Cadorna a Padova, così come a Piazzale Cadorna a Udine; e nel capoluogo friulano il sindaco Furio Honsell e la sua giunta hanno accolto la proposta dell’intellettuale veneto.
In diverse altre città la questione è ancora in corso e la discussione è particolarmente vivace.
Ecco perché, signor Sindaco, mi permetto di sottoporre la questione alla Sua attenzione, sostituisca l’intitolazione a Luigi Cadorna, perché come ha scritto Ferdinando Camon “Aver dato il nome di Cadorna è stato, ieri, un errore. Mantenerlo ancora diventa, ormai, una colpa”.
Distinti saluti.

Ettore Beggiato
già assessore regionale del Veneto

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