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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

Poletto, la Caserma e la Città trasparente

Parte dalla Caserma Montegrappa un tour in tre tappe del candidato sindaco per presentare “cinque grandi insiemi di proposte su cui confrontarci con la città”. A partire dai primi due: territorio e qualità della vita, e Bassano Smart City

Pubblicato il 09-05-2014
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Niente passaggio di chiavi, questa volta. La Caserma Montegrappa è ancora chiusa sprangata, in attesa di conoscere il proprio destino.
Ma Riccardo Poletto, candidato sindaco del centrosinistra a Bassano, la sceglie come luogo di partenza di un tour in tre tappe, una per ogni settimana del restante periodo della campagna elettorale, per presentare “cinque grandi insiemi di proposte su cui fare un confronto con la città”.
“Due li presentiamo oggi - spiega, affiancato da un gruppo di candidati della sua coalizione -. Il primo è il territorio e la qualità della vita. Il secondo è Bassano Smart City: più moderna, più efficiente e più trasparente.”

Il candidato sindaco del centrosinistra Riccardo Poletto con un gruppo di candidati della sua coalizione davanti alla Caserma Montegrappa

“Diciamo stop al consumo del suolo e “sì” alla riqualificazione dell'esistente e del patrimonio pubblico della città - afferma Poletto -. La Caserma Montegrappa è uno di questi edifici, un luogo simbolo per gli alpini, per Bassano e per i bassanesi. Sembrava che l'anno scorso dovesse essere inserita in un programma di federalismo demaniale. Oggi l'idea dello Stato è invece quella di fare cassa, vendendola. La Caserma Montegrappa è un simbolo ed è importante che restaurata e riaperta e che sia garantita la sua funzione pubblica, in modo simile all'ex Caserma San Zeno di Cassola, come spazio per le associazioni e i gruppi e come incubatrice di imprese per chi ha buone idee e voglia di fare.”
“Per questo - aggiunge - dobbiamo fare pressioni a tutti i livelli, assieme agli altri Comuni. Ma come questa caserma in città ci sono tanti altri edifici vuoti o dismessi. E' su questi che dobbiamo lavorare con incentivi concreti e percorsi mirati alla loro riqualificazione e riuso. Per avere nuovi spazi, ma anche per proseguire un impegno che con coerenza ci ha sempre caratterizzato: stop al consumo di suolo.”
Sul fronte dell’attenzione al territorio Riccardo Poletto cita poi la necessità di proseguire il Contratto di Fiume per il Brenta, oltre al monitoraggio costante dell’inquinamento elettromagnetico e delle polveri sottili e al sostegno di residenti delle aree collinari, per preservare frazioni, contrade e patrimonio ambientale.
Sul tema della qualità della vita il candidato sindaco richiama invece l'idea “di fare di Bassano una Smart City”: “Smart City non vuol dire solo l'informatizzazione di alcuni percorsi, ma fare una città molto trasparente e più veloce a partire dalle pratiche burocratiche, per far perdere meno tempo possibile a cittadini e imprese.”
“Riguardo alla mobilità - prosegue -, noi siamo per una mobilità sostenibile e per completare il campus del Centro Studi. Fare del parcheggio ex Gerosa il secondo parcheggio di entrata e uscita di auto e bus a servizio degli istituti scolastici, senza così occupare altro suolo agricolo. Il campus del Centro Studi verrebbe così ampliato e completato, dando anche la possibilità di pensare alla realizzazione di un'aula magna comune.”
Infine le energie rinnovabili: “E' stato fatto troppo poco - sottolinea l'aspirante primo cittadino -. L'Amministrazione uscente era partita bene, poi per la lentezza e le contraddizioni interne non si è fatto abbastanza ed è un peccato. Ad esempio i pannelli fotovoltaici: nelle linee programmatiche del sindaco Cimatti era previsto che venissero ricoperti tutti gli edifici pubblici, il che è avvenuto solo in parte. Siamo molto indietro, bisogna sostenere gli interventi privati e lavorare sugli edifici comunali.
“Noi vogliamo che il Comune sia produttore di energia rinnovabile - conclude Poletto -. Questo vuol dire tutela dell'ambiente e risparmio economico nella bolletta energetica, evitando in questo modo di spegnere le luci dall'una alle 6 del mattino, dando una percezione di insicurezza.”

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