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Attualità

“Non volevamo offendere nessuno”

Il sindaco di Cassola Silvia Pasinato diffonde alcune precisazioni dopo le polemiche sollevate dalla delibera sulla famiglia e chiede scusa al Circolo Tondelli: “Non vogliamo avviare quella che ingiustamente è stata definita una crociata”

Pubblicato il 07-04-2014
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Delibera sulla famiglia del Comune di Cassola: la storia continua.
Come riportato nel nostro articolo precedente, la giunta comunale - su iniziativa e proposta del sindaco Silvia Pasinato - ha approvato un Ordine del Giorno che riconosce formalmente la famiglia quale istituto fondato sul “matrimonio liberamente contratto tra un uomo e una donna”, opponendosi “a qualunque tentativo di introdurre nell'ordinamento giuridico” disposizioni normative tali da alterare la stessa struttura della famiglia così come tradizionalmente intesa e dicendo no “all’introduzione, nel proprio comune, della dicitura “genitore1” e “genitore2”, in sostituzione dei più tradizionali madre e padre”.
Una presa di posizione, sancita dall'ufficialità di un atto comunale, che ha suscitato la polemica reazione del Circolo Tondelli LGBTI di Bassano del Grappa, della quale pure riferiamo nel nostro precedente articolo.

Silvia Pasinato: “Non abbiamo stravolto e neppure toccato la Costituzione”

E proprio in relazione alla replica in forma di appello del Circolo Tondelli, il sindaco Pasinato ha trasmesso in redazione un nuovo comunicato stampa che riporta alcune precisazioni al riguardo e che pubblichiamo di seguito:


COMUNICATO

ORDINE DEL GIORNO SULLA FAMIGLIA: PRECISAZIONI DEL SINDACO

In merito alle polemiche sollevate dalla delibera sulla famiglia, approvata in Giunta comunale lo scorso 1 aprile, il sindaco, Silvia Pasinato precisa quanto segue:

“Innanzitutto voglio sottolineare come non fosse assolutamente nostra intenzione offendere, mancare di rispetto o discriminare nessuno.
Chiedo, pertanto, scusa al Circolo Tondelli se la nostra delibera possa aver offeso o urtato la sensibilità di qualcuno.
Voglio chiarire, infatti, che non vogliamo affatto avviare quella che ingiustamente è stata definita una “crociata”.
Abbiamo sicuramente delle idee e una visione della comunità per la quale pensiamo di poter operare, mettendo a disposizione i valori positivi derivanti dal nostro essere cristiani, così da svolgere al meglio la missione di servizio che siamo chiamati a compiere.
Siamo stati eletti da cittadini che ci hanno scelti anche per le nostre convinzioni. Non ho mai nascosto il desiderio di poter incidere con le mie scelte e le mie azioni per portare i principi cristiani anche su argomenti tradizionalmente lasciati al "laico".
Sia chiaro non c'entrano le imminenti elezioni: la delibera in questione (formulata seguendo quanto precisato in una comunicazione dei giuristi per la vita) arriva dopo le recenti polemiche nate un po’ in tutta Italia, a seguito della decisione presa da alcune amministrazioni comunali (Milano e Torino, ad esempio), di modificare le definizioni genitoriali, sostituendo i tradizionali “madre” e “padre”, con “genitore “ e “genitore 2”.
Più di qualche cittadino, nell’ultimo periodo, si è rivolto a noi amministratori chiedendoci di prendere posizione a favore della definizione originaria di famiglia e ciò che ci ha portati all'approvazione finale del testo è stata anche la mancanza di dibattito e di informazione su questa tematica.
Va precisato, ad ogni modo, che non abbiamo stravolto e neppure toccato la Costituzione, non abbiamo variato il regolamento o le norme che governano i matrimoni civili: abbiamo solamente approvato una dichiarazione di principio a difesa di quelle stesse famiglie che proprio la Costituzione riconosce all’articolo 29. Abbiamo semplicemente difeso il diritto di due genitori di vedersi definiti ancora, come è sempre stato, “mamma” e “papà”.
Per questo, ancora una volta, ci scusiamo se involontariamente la nostra azione possa aver offeso o urtato altre persone. Sono assolutamente disponibile ad un incontro chiarificatore, in via privata, con i rappresentati del Circolo Tondelli.
Non volevamo proprio offendere nessuno, ma semplicemente sostenere la nostra azione amministrativa con quei principi cristiani hanno sempre fatto parte integrante della nostra tradizione e della nostra vita, nel pieno e completo rispetto di tutti, e delle loro idee, come delle nostre.”

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