Ultimora
24 Nov 2025 19:07
Manildo, abbiamo raddoppiato la nostra presenza in Veneto
24 Nov 2025 17:48
Youtrend proclama eletti Decaro, Fico e Stefani
24 Nov 2025 17:49
Stefani esulta sui social, 'grazie veneti,'
24 Nov 2025 17:42
Stefani esulta sui social, 'grazie Veneti'
24 Nov 2025 17:21
Meloni,vittoria Stefani frutto lavoro e serietà centrodestra
24 Nov 2025 16:51
Prudenza nel comitato di Stefani dopo i primi exit poll
25 Nov 2025 08:18
Sgominate due reti di narcotraffico tra Roma e Latina, 15 arresti
25 Nov 2025 07:40
Attacco a Kiev nella notte, almeno sei i morti
25 Nov 2025 07:46
PRIME PAGINE | Il sud premia il campo largo, in Veneto l’effetto Zaia
25 Nov 2025 00:03
Elezioni regionali: il centrosinistra vince in Puglia e Campania, il centrodestra in Veneto. Crolla
24 Nov 2025 23:14
Serie A: il Pisa si illude, Thorstvedt al 95' salva il Sassuolo
24 Nov 2025 23:00
Brigitte Bardot ricoverata di nuovo in un ospedale di Tolone
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Te lo do io il Palladio
Ponte degli Alpini. La replica dell’arch. Pino Massarotto alle dichiarazioni del vicesindaco Campagnolo. “Sembra poco verosimile che il nostro assessore non abbia ancora compreso quale sia il nocciolo della questione”
Pubblicato il 14-12-2015
Visto 5.946 volte
La storia infinita. In risposta al nostro articolo “Mastro Roberto”, con le dichiarazioni del vicesindaco di Bassano del Grappa Roberto Campagnolo sull’intervento di ripristino e consolidamento statico del Ponte degli Alpini, riceviamo e pubblichiamo integralmente il seguente lungo e articolato comunicato di replica dell’arch. Pino Massarotto, uno dei firmatari della lettera al sindaco Poletto nella quale il Gruppo di Riferimento degli Architetti e Ingegneri di Bassano contesta il metodo dell’intervento di restauro concepito - per gli aspetti strutturali - dal prof. Claudio Modena:
COMUNICATO
Sembra poco verosimile che il nostro Assessore, dopo tante polemiche, non abbia ancora compreso quale sia il nocciolo della questione. Probabilmente deve continuare a sostenere le tesi del Prof. Modena funzionali ad avallare i suoi exploit strutturali.
Veniamo dunque al punto, e scusate se mi ripeto.
Andrea Palladio, come è noto, non ha ideato ex novo il ponte di Bassano, ma, obbligato dal Consiglio Civico di Bassano a rifare il ponte “nel modo e forma che era il precedente”, ha disegnato il nuovo ponte dandogli una sistemazione formale secondo i propri canoni classici e ridefinendo per ogni sua parte le funzioni strutturali: i rostri a monte dovevano tagliare la corrente, resistere agli urti della grande quantità di corpi galleggianti che arrivavano a grande velocità con le piene e proteggere le colonne portanti delle stilate, i rostri a valle dovevano collaborare a contrastare la spinta con i loro puntoni, il grande peso sull’impalcato (circa metà del peso insistente sulle colonne), costituito da sabbia, ghiaia e pavimento certamente in acciottolato, aveva il compito di stabilizzare il ponte, le filagne e le controventature fasciando la struttura avevano il compito di legare il tutto e mantenere diritte le colonne contrastando i momenti che si formavano all’appoggio.
Bartolomeo Ferracina (1751) e Angelo Casarotti (1820) hanno ricostruito il ponte introducendo alcune modifiche formali, ma sostanzialmente mantenendo lo schema strutturale del Palladio. In particolare Angelo Casarotti, allungando i rostri e modificando la fondazione, ha realizzato la versione tecnicamente migliore nella sua lunga storia perché ha resistito, pur con gravi danneggiamenti, alle due piene più devastanti degli ultimi 500 anni: quella del 1882 e quella del 1966 ed è giunto, pur con numerosi interventi restaurativi e sostitutivi, fino ai giorni nostri ed è a questo che dobbiamo rifarci nell’affrontare l’attuale restauro.
Il ponte ha quindi una immagine, un modello strutturale e il materiale con cui è costruito: l’immagine e il modello strutturale sono i veri valori da rispettare e salvaguardare, il legno con cui è costruito no!
L’approccio al restauro di Carbonara è condivisibile se riferito a un monumento storico ad un edificio antico “statico” dove si deve conservare il più possibile anche per aver memoria dell’evoluzione nel tempo e dei vari interventi…ma non ad una struttura che “lavora” sottoposta a grandi forze dinamiche e quindi a grande usura e che ha subito nel tempo innumerevoli restauri e sostituzioni. Le sue parti quando per l’età o per altri fattori non assolvono più ai loro compiti “lavorativi” devono essere sostituite: la sostituzione di parti ammalorate o marcite è semplice manutenzione! ( v. Laner).
Il progetto, introducendo la trave reticolare, rende l’impalcato il principale elemento resistente del ponte, lasciando alle stilate una funzione solamente portante, quasi estetica e capovolge lo schema strutturale del ponte stravolgendo la concezione originale Palladiana. Ecco il motivo per cui siamo profondamente contrari a questo intervento: la questione non è se usare o meno l’acciaio e il calcestruzzo…è accettabile l’uso dei materiali moderni se permettono una maggior durata e sicurezza delle fondazioni. Utilizzare pali in cemento armato e acciaio al posto dei pali lignei infissi nella ghiaia, fare le travi di fondazione in acciaio inox sono operazioni ammesse perché non modificano l’immagine e sono coerenti con il modello strutturale originale.
Francamente non mi sembra un concetto così difficile da capire…se si vuol capire!
Il Prof. Modena, quando è stato contestato nell’incontro con gli esperti del 17 novembre, ha sostenuto, leggermente infastidito, che la trave reticolare sull’impalcato non serve fino a che i rostri restano integri e comincia a “lavorare” quando i rostri non assolvono più alla loro funzione, ma nel contempo tuttavia nel progetto non risulta una particolare attenzione all’irrobustimento degli stessi che non sono nemmeno considerati nella sue verifiche statiche del Ponte (vedi relazione tecnica strutturale).
Nella nostra lettera al Sindaco abbiamo suggerito, quindi, di rinforzare i rostri aumentando le sezioni e aiutandoli anche con l’uso di materiali moderni, rendendo superflua la presenza della reticolare sull’impalcato, la cui eliminazione farebbe risparmiare tempo e denaro e faciliterebbe le future opere di manutenzione.
E per finire, ritorno all’argomento preferito del nostro Assessore: la massicciata. Egli non perde occasione di divulgare la sua verità che fa facilmente breccia nell’opinione pubblica, ma è smentita dai documenti, dai fatti e dalla logica.
Per quanto riguarda i documenti:
Vedi Tommaso Temanza, Vita del Palladio :…”ma siccome il principale artifizio dell’intessuto di quest’opera consisteva nel caricarla in modo che il gravissimo peso stringendo i cavalletti e premendo sulle pile la rendesse ferma e immobile, così volle il Palladio farvi sopra una loggia coperta di 25 intercolunni con i suoi architravi su cadauno dei lati. Caricò anche il solaio, o vogliam dire la via del ponte, di grossissimo strato di ghiaia onde rassicurare maggiormente l’opera stessa. Di fatto non c’è cosa più atta del peso a rendere ferma ed immobile una mole, massime se resister deve al corso e all’urto continuo”….
Si ritiene quindi che il Temanza, pur essendo vissuto duecento anni dopo il Palladio, abbia avuto fonti certe per queste affermazioni. D’altra parte la logica stessa ci dice che il ponte non poteva che essere pavimentato in ciottoli, essendo l’unica via di passaggio dei carri trainati da animali. Certo e storicamente provato è che sia il ponte di Ferracina che quello di Casarotti avevano una robusta massicciata ed erano pavimentati in ciottoli.
Vedi: Francesco Memmo – Vita e macchine di Bartolomeo Ferracina pag 206/207:….e allora si pensò di ricoprirne il piano con la terra…il Ferracino però, siccome in tutte le altre operazioni, così anche in quella studiando al risparmio, s’immaginò di volersi valere della stessa sabbia del fiume, giacchè ne giaceva raccolto un grande ammassamento ai piedi del ponte… ideò quindi, servendosi della sua macchina, un sistema per sollevare la sabbia sopra il piano del ponte….in ventiquattro ore precise di lavoro si compiè interamente: e sì lo trasportaro di cotesto terreno non si calcola meno di mille carri per la quantità, e di un milione di libbre per il peso…(che, fatti i debiti calcoli, significa uno spessore di circa 50 cm. di sabbia)…Sopra di questo poi si condussero sessanta carri circa di calcinaccio…
( questo per compattare la sabbia e poter posare la pavimentazione).
Per quanto riguarda i fatti più recenti non so se i progettisti si siano resi conto dei numerosi cunei apparsi, dopo la rimozione della massicciata, sotto alla trave che regge la balaustra….Questi cunei, di spessore variabile, il più alto misura circa 20 cm, sono stati messi presumibilmente nel ’48 dai nostri Alpini (e riposti in opera nel restauro del 1967) che, dovendo ricostruire completamente la copertura, e non avendo la possibilità di ricostruire anche le due stilate lato Bassano, hanno dovuto allungare alcuni pilastri della copertura e “spessorare” per mettere in piano la balaustra, la copertura e il piano di passaggio. Questo fatto, quindi, testimonia che una parte del cedimento attuale è anteriore al 1948 e spiega come lo spessore della massicciata nel settore est del ponte arrivi anche a oltre 60 cm.. L’ing. Bonato, direttore dei lavori e il geom. Pilati, assistente al cantiere, nei lavori del 1990 non hanno e, non avrebbero neanche evidentemente potuto aggiungere nulla allo spessore della massicciata, dato il livello fisso della trave parasassi e della
balaustra, se non una “monta” verso l’asse del ponte per permettere lo scolo dell’acqua valutabile in circa 8 cm. (2%).
Il maggior e più veloce cedimento della seconda stilata nell’ultimo anno è dovuto, come mostrato dalle foto subacquee, allo schianto della trave di soglia addirittura perforata dai moncherini delle colonne, e non serviva una perizia per dimostrarlo, bastava guardare.
Il maggior peso aggiunto nel ’48 può aver invece influito nell’incurvamento delle travi del solaio, che, tolto il peso hanno avuto, per la resilienza, un “ritorno” di alcuni millimetri.
L’Assessore, però, non perde l’occasione anche nell’ultima intervista di ritirare fuori la sua “bufala” sulla massicciata arrivando a sostenere, a dimostrazione, che il cedimento si è fermato perché è stato tolto il peso, tacendo però sul fatto che sotto la soglia di fondazione sono stati messi due martinetti idraulici che la sostengono….
Sarebbe ora che l’Assessore Campagnolo la smettesse di prendere in giro i cittadini con queste sparate da “mercante in fiera”.
14/12/2015
Pino Massarotto
Il 25 novembre
- 25-11-2024Palaghiaccio Bonaguro
- 25-11-2024Quando è trap è trap
- 25-11-2024La spina nel Finco
- 25-11-2023La Sindaca Operaia
- 25-11-2023Titanic S.p.A.
- 25-11-2021Natale in maschera
- 25-11-2020Un Comune in padella
- 25-11-2020Peace & Love
- 25-11-2018Cartellino rosso
- 25-11-2017E le stelle stanno a guardare
- 25-11-2017Quartier generale
- 25-11-2017Lorenza al quadrato
- 25-11-2017Il tavolo dei tavoli
- 25-11-2014Ho visto la luce
- 25-11-2013Bassano...Niet
- 25-11-2013Cassola, il vice sindaco e chi ne fa le veci
- 25-11-2013Quando la carne è buona
- 25-11-2012Primarie, a Bassano vince Renzi
- 25-11-2012Il futuro si studia oggi
- 25-11-2012Servizio “anti-rapina” a Cassola
- 25-11-2012Quando il boia è di casa
- 25-11-2011Viaggio al centro della “elle”
- 25-11-2011Levata di scudi contro la ZTL
- 25-11-2011Chenet: "I nostri dubbi sulla ZTL"
- 25-11-2011Maria Nives Stevan: “Lascio la Lega Nord dopo 18 anni di militanza”
- 25-11-2011“Casa di Riposo, decisioni illegittime”
- 25-11-2011Elezioni a Romano: arriva il colonnello
- 25-11-2010Semaforo verde per l'“Happy Meal”
- 25-11-2010McDonald's: ecco la proposta di accordo pubblico-privato
- 25-11-2008Dopo la neve torna il sole
- 25-11-2008Prima nevicata a Bassano
Più visti
Elezioni Regionali 2025
19-11-2025
Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”
Visto 14.876 volte
Arte
18-11-2025
Da Gonzalo Borondo a He Wei: un viaggio d'autore nell'arte pittorica contemporanea
Visto 3.534 volte
Elezioni Regionali 2025
16-11-2025
Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”
Visto 24.295 volte
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 20.216 volte
Elezioni Regionali 2025
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 19.847 volte
