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Si è tenuto nella mattinata di oggi al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma l’incontro richiesto dalla Regione del Veneto e dai sindacati sull’annunciata chiusura dello stabilimento di Romano d’Ezzelino della multinazionale AkzoNobel.
Lo scorso 20 dicembre Vi era stato un precedente confronto presso Palazzo Grandi Stazioni a Venezia in cui l’assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, aveva ricordato come solamente nel 2011 era stata avviata una procedura di ristrutturazione dello stabilimento bassanese molto dolorosa per i lavoratori che, tuttavia, avevano dimostrato grande senso di responsabilità a fronte dell’impegno dell’azienda di restare stabilmente a produrre nella sede di Romano.
“Non ci sono le condizioni per chiudere - rileva Donazzan - perché non si tratta di un’azienda in difficoltà finanziaria ma piuttosto di una multinazionale che vuole semplicemente guadagnare di più. Non ci sono nemmeno le condizioni relazionali viste le modalità sbagliate con cui si è comunicata la decisione della chiusura, ma soprattutto non ci sono le condizioni per la chiusura perché prima si devono verificare altre strade, soluzioni alternative.”
L’incontro è stato molto duro nei toni: “Ho apprezzato e condiviso l’intervento del dottor Giampiero Castano del Ministero - prosegue Donazzan - che ha specificato la necessità di un approfondimento per chiarire la strategia di AkzoNobel in Italia e ha ribadito come il compito del Ministero e, aggiungo, della Regione non sia quello di chiudere le aziende ma di difenderle.”
“E’ grave - conclude l’assessore regionale - che una multinazionale europea disattenda l’invito del Governo italiano all’incontro e voglio credere che si torni a pretendere rispetto per l’Italia, per il Governo italiano e per i lavoratori italiani.”
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