in Il "Tich" nervoso | Visto 3.581 volte
Lost in ZTL
Quello che può succedere quando di sera la farmacia di turno è in Zona a Traffico Limitato

Foto Alessandro Tich
Ieri sera, verso le 21.45, sono uscito dalla redazione di Bassanonet. Dopo pochi passi, in piazza Libertà, mi si è avvicinato un signore anziano che mi ha fatto la seguente domanda: “Mi scusi, perché qui non c'è neanche una macchina?”.
Lì per lì non avevo capito il senso dell'informazione richiesta, poi il mio occasionale interlocutore si è spiegato meglio: “Sono entrato qui in centro con la mia auto, ma non ne vedo altre.” “C'è la ZTL, la Zona a Traffico Limitato - gli ho spiegato -. Di sera non si può entrare se non si ha l'autorizzazione, le telecamere leggono la targa e si prende la multa.”
Il signore ha ascoltato la mia spiegazione con espressione sperduta. Lost in ZTL.
Mi ha detto che veniva da Marostica, che doveva prendere delle medicine e che qui in via Roma c'era la farmacia di turno. Mi ha indicato da dove era arrivato e ho capito che era entrato in centro dal varco elettronico di via Bellavitis, evidentemente non accorgendosi del tabellone col “semaforo” rosso, e ha parcheggiato l'autovettura sul lato nord di piazza Libertà, a fianco dei portici, in cui vige il divieto di accesso h 24. ZTL nella ZTL.
A questo punto, dopo avergli dato la spiacevole notizia che aveva compiuto una trasgressione, ho cercato di aggiungere delle parole consolatorie.
“Se lei è entrato in ZTL - ho chiarito - la videocamera ha letto la sua targa e lei prenderà una multa. Però può evitare di pagarla se entro due giorni si rivolge qui alla Polizia Locale e spiega che è dovuto entrare in centro perché doveva andare alla farmacia di turno. Non so però se il sabato o la domenica gli uffici della Polizia Locale sono aperti.”
In realtà, nel mio slancio umanitario nei confronti dell'acquirente di medicine sperduto, gli ho dato delle informazioni sbagliate. Perché a Bassano del Grappa il sistema di regolarizzazione dell'entrata in ZTL senza autorizzazione per giustificati motivi è complicatissimo e non è facile ricordarlo a memoria.
Solo oggi, ritrovando l'informazione nei meandri del sito internet del Comune, ho verificato che “l'automobilista che per qualsiasi motivo ne abbia titolo ed entri nella ZTL pur non essendo stato autorizzato, e quindi che violi il divieto, ha 72 ore di tempo per chiedere la regolarizzazione al Comando di Polizia Locale ed evitare di essere sanzionato”. La procedura è un esempio strepitoso di burocrazia al potere: va inoltrata mediante dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà presentandola direttamente al Comando di Polizia Locale (negli orari di apertura dal lunedì al venerdì) o trasmettendola via fax o tramite posta (e se la lettera arriva dopo 72 ore?) o via PEC.
Tuttavia quali sono i criteri che a discrezione dei vigili urbani stabiliscono se un automobilista che entri in Zona a Traffico Limitato, pur non avendo l'autorizzazione, “per qualsiasi motivo ne abbia titolo”? Il signor Lost in ZTL, dopo il nostro incontro casuale, si è effettivamente recato alla farmacia Alle Due Colonne in via Roma che ieri sera era di turno nel territorio dei Comuni del Distretto 1 di pianura della nostra Ulss. Le altre due farmacie di turno si trovavano rispettivamente a Nove e a Rossano Veneto. Evidentemente il cittadino marosticense ha ritenuto che la farmacia di Bassano fosse quella più vicina a casa, ha preso l'auto e ha oltrepassato inavvertitamente il varco.
Ammesso e non concesso che lo sbadato automobilista abbia voglia di ritornare a Bassano per giustificarsi con la Polizia Locale, entrare in ZTL per comprare dei farmaci è un “titolo” per entrarvi senza autorizzazione? E se sì, è necessario esibire lo scontrino della farmacia? Comunque sia, questo è ciò che può accadere quando la farmacia di turno a Bassano è ubicata in una zona vietata, negli specifici giorni e orari, ai mezzi non autorizzati. La qual cosa rappresenta comunque una condizione di svantaggio per le persone anziane che arrivano da fuori.
Dal punto di vista dei provvedimenti comunali vigenti, il signore che mi ha incrociato in piazza Libertà, chiedendomi come mai non ci fossero altre automobili oltre alla sua, ha pienamente torto. A meno che non vada effettivamente ad inoltrare la procedura di regolarizzazione e che questa vada a buon fine. Ma questa piccola storia sospesa tra divieti da rispettare e medicine da acquistare mi ha fatto scattare il Tich nervoso.
Un esempio di come i doveri dei regolamenti urbani possano cozzare, talvolta, con il diritto alla salute.
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