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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L'Avvelenata
Interventi promessi dall'Amministrazione in vari quartieri, ma non nel suo. E il presidente (ricandidato) di quartiere San Vito Ezio Calmonte si arrabbia. “Nel 2018 per San Vito il Comune non ha speso un centesimo. Dov'è il Sindaco di Tutti?”
Pubblicato il 27-10-2018
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Diciamolo subito. Ricevere una comunicazione di un presidente di quartiere, postata sulla pagina Facebook del quartiere medesimo e inoltrata alla redazione, alla vigilia delle elezioni per il rinnovo dei consigli di quartiere di Bassano del Grappa potrebbe apparire a prima vista una mossa studiata per ottenere visibilità.
Ma nel caso di Ezio Calmonte, presidente di quartiere San Vito e ricandidatosi per far parte del comitato del rione anche nel prossimo triennio, non è assolutamente così.
Anche perché Calmonte non ha nessun problema ad essere rieletto nel prossimo consiglio di quartiere: a San Vito infatti i candidati in lizza sono in tutto 11 e i posti a disposizione sono 13. Tutti già eletti sulla carta. Il problema, semmai, è raggiungere il quorum per dichiarare valida la votazione. Che nel caso del più popoloso quartiere cittadino è fissato a 420 votanti. Per un rione che conta oltre 6.500 abitanti non sembrerebbe una soglia così invalicabile. Ma il già limitato numero di candidati la dice lunga sul richiamo che il voto di quartiere esercita sui cittadini. Che le elezioni di vicinato esercitino poco fascino è confermato anche dai numeri: a Bassano nel 2015, su 36.195 aventi diritto al voto complessivi, si erano recati ai seggi di quartiere appena 5935 elettori. E anche se possono votare sia i 16enni che gli stranieri residenti, il raggiungimento della percentuale minima di votanti per la validità della consultazione rimane sempre un battiquorum.

Il presidente del consiglio di quartiere San Vito Ezio Calmonte (foto Alessandro Tich)
Ma non è questo, al momento, il pensiero che attenta alla tranquillità di Calmonte.
È ben altro: e cioè l'articolo di ieri del Giornale di Vicenza nel quale si dà notizia dello sblocco di un avanzo di amministrazione di 5 milioni, del quale l'Amministrazione comunale bassanese può beneficiare, come si legge nel quotidiano, grazie all'intervento “della Corte Costituzionale”. In realtà - per dare a Conte quel che è di Conte - si tratta della positiva conseguenza del cosiddetto Decreto Milleproproghe licenziato dall'attuale governo giallo-verde, che “scongela” le risorse dei Comuni, non più oggetto di prelievo forzoso da parte dello Stato attraverso i vincoli di pareggio di bilancio, e sul quale è stato espresso il parere favorevole della Consulta.
Ebbene: nell'articolo in questione si informa che l'Amministrazione Poletto utilizzerà il tesoretto recuperato “per progetti di grande impatto” nell'area dei Lavori Pubblici da avviare o da programmare entro la fine dell'anno. Tra questi un nuovo parcheggio in via Colbacchini, in quartiere Angarano, a servizio del sagrato della Santissima Trinità e del costo di 300mila euro. La qual cosa si aggiunge al recente annuncio dell'Amministrazione, sempre a mezzo carta stampata, dell'intenzione di realizzare una rampa pedonale mobile (o tapis roulant) tra Prato Santa Caterina e Viale dei Martiri e ad altri vari interventi inseriti nello schema di Piano Triennale dei Lavori Pubblici, approvato dalla giunta comunale nei giorni scorsi.
Apriti cielo. Per Calmonte gli interventi annunciati dal Comune altro non sarebbero che promesse particolarmente concentrate in quei quartieri che, a detta del presidente di San Vito, sarebbero gestiti da presidenti o comunque da vertici “vicini” all'Amministrazione comunale mentre per il suo quartiere la giunta Poletto non avrebbe dimostrato, sia nel corrente anno che in prospettiva futura, la benché minima attenzione.
“Queste notizie capitano proprio al momento giusto - afferma Calmonte nel suo post -. Lavori in Angarano, a Cà Baroncello, in Margnan...buona disponibilità milionarie da spendere....solo per gli “amici”? Ma non c'è un centesimo per quartiere San Vito ???!!! Questa è una vera indecenza, dov'è il Sindaco di Tutti? Tutti chi? I suoi accoliti, e allora perché parlano tanto di tenere fuori la politica dai Consigli di quartiere ???”.
“San Vito - prosegue l'Avvelenata del presidente - è il quartiere più popoloso della città, quello che paga più tasse di tutti...ma in tutto il 2018 l'Amministrazione comunale non ha speso un centesimo per risolvere la decina di precarie situazioni che richiediamo, anche se sono a costo minimissimo! Assoluto disinteresse.”
“Niente soldi per il Punto Prelievi - continua -, niente per mettere in sicurezza l'entrata/uscita dalle scuole elementari, niente per 20 mt di cordolo, niente per sistemare via Trieste, i marciapiedi, l'incrocio di via Maello, l'ecocentro...”. “Per mettere a norma i marciapiedi abbiamo dovuto mobilitare i privati - conclude il post di Calmonte -, per ripulire i muri e sistemare qualche area abbiamo dovuto pensarci noi con le nostre poche risorse !!! Ora basta, un minimo di rispetto lo meritano tutti !!!”.
“Fatalità, stanno succedendo quattro-cinque cose proprio prima del voto nei quartieri, che non c'entrerebbero nulla ma che sembrano quasi fatte apposta”, dichiara Ezio Calmonte al vostro cronista nella sede del consiglio di quartiere in via Col Moschin.
E aggiunge: “Park da 300mila euro ad Angarano, tapis roulant al Margnan, rondò a Ca' Baroncello. A San Vito niente e spesa nel 2018 pari a zero. Le sembra giusto?”.
Un esempio per tutto, secondo il presidente, è quello del Punto Prelievi. “Abbiamo trovato il locale e abbiamo fatto di tutto per renderlo attivo - spiega -. Ma per farlo funzionare occorrono i soldi. Abbiamo chiesto al sindaco un contributo di 12mila euro e lui mi ha detto che i soldi non ci sono.” “Hanno stanziato 6 milioni di euro per il sociale - prosegue -. Possibile che non ci siano le risorse per questo servizio? Angarano il suo Punto Prelievi ce l'ha già, e ha 2000 abitanti. Noi di abitanti ne abbiamo 6500...”.
Ma il rappresentante del più popoloso rione della città approfitta dell'incontro con Bassanonet anche per allargare il tiro sul rapporto più in generale tra Comune e quartieri.
“Tutto questo succede - osserva il presidente San Vito - perché io mi sono reso conto, con l'esperienza che ho avuto in questi tre anni, che nel Comune di Bassano, che è formato da 22 quartieri, manca un assessore o comunque un incaricato specifico per seguire tutte le richieste del grande lavoro che fanno i consigli di tutti i quartieri, che si ritrovano spesso a pesci in faccia senza ottenere nemmeno risposte.”
Gli faccio presente - anche se lui lo sa benissimo - che un referente di giunta con la delega ai quartieri esiste già, ed è proprio il sindaco Riccardo Poletto.
“Il sindaco referente dei quartieri, mi si passi il termine, è una “barzelletta”. Con tutti i problemi che ha, non trova nemmeno il tempo di rispondere. Zero assoluto - replica il mio interlocutore -. Se ci fosse questa figura all'interno della giunta comunale, avrebbe la possibilità di andare giornalmente a sollecitare i vari assessorati interessati e tutti questi lavori richiesti dai quartieri sarebbero portati a termine con poca spesa di euro e tanto lavoro di volontari. Risultato: se i 22 quartieri fossero tutti messi a punto, come sarebbe la città di Bassano del Grappa, oggi tanto decaduta?”.
L'ultima considerazione del presidente riguarda la concezione stessa della missione di volontariato insita in un consiglio di quartiere, e in particolare nel suo, a fronte del rischio di incroci o avvicinamenti politici con le stanze del Palazzo.
“Noi non abbiamo mai parlato di politica qua dentro, anche se ovviamente abbiamo tutti le nostre idee - conclude Ezio Calmonte -. Abbiamo sempre lavorato di comune accordo col Comune, su quel poco che siamo riusciti.”
Dal quartier generale di San Vito è tutto, a voi la linea.
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