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Giallo nel Fiorentino, trovato un cadavere in un baule
Operaestate racconta la tecnologia, e lo fa puntando sull’esperienza di Marco Paolini, che crea un “filò tecnologico” nella cornice naturale della Tagliata della Scala di Primolano. L’attore, autore e regista, va in scena con il suo “Tecno-Filò” venerdì 11 e sabato 12 agosto, alle 18.30; un evento inserito nel ricco cartellone di Operaestate, il festival realizzato in collaborazione con il Comune di Cismon del Grappa e con il sostegno delle aziende partner.
Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, Marco Paolini traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi, alla storia e al suo evolversi. Artigiano e manutentore del mestiere di raccontare storie, sa portare quest’arte antica al grande pubblico; ad un occhio come il suo, così legato a quest’arte antica, come potevano passare inosservati i cambiamenti epocali messi in moto dalla tecnologia?
In un’epoca in cui la parola storytelling è usata e abusata, e spesso legata solo alle nuove tecnologie, Paolini recupera la tradizione, il primo vero storytelling, che univa le famiglie attorno al focolare o nei cortili delle case popolari: il “filò”.
”Una volta, nelle veglie invernali si chiamavano filò le narrazioni degli anziani che raccontavano qualcosa di unico e prezioso - afferma Paolini -. Senza presunzione di riuscirci ritengo necessario provare a narrare il nostro tempo crisalide.”
Un racconto che nasce anche dall’esperienza personale quotidiana, quella di un uomo nato e cresciuto in un tempo in cui certe tecnologie esistevano solo nei racconti di fantascienza e che in pochi anni si è trovato in un “nuovo mondo”:
“Non sono un esperto di Internet, non sono un utente dei social. Non conosco la meccanica quantistica, né le neuroscienze e la fisica, né la robotica e le intelligenze artificiali. Ma tutto questo mi riguarda e mi interessa. So che la mia vita sta cambiando grazie o per colpa delle tecnologie che da queste innovazioni derivano e di cui faccio uso anch’io come i miei simili.”
E quindi, riguardo al Tecno-filò aggiunge: “Provo a riflettere a voce alta su questo mettendo insieme piccole storie unite da un filo di ragionamenti.”
Marco Paolini è un drammaturgo, regista, attore, scrittore e produttore che dagli anni settanta al 1994 fa parte di vari gruppi teatrali. All’interno di uno di questi gruppi, il Teatro Settimo di Torino, inizia a narrare storie e racconti da cui nascono successivamente le sue raccolte, gli “Album”.
Noto al grande pubblico per “Il racconto del Vajont”, si distingue come autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia.
Nel 1999 ha fondato la Jolefilm, la società con cui produce tutti i suoi spettacoli e con cui sviluppa la passione per il documentario e il cinema, realizzando opere che hanno avuto un ottimo riscontro di pubblico e critica.
Nel 2017 debutta con giovani attori del Teatro Nazionale Palestinese in “Amleto a Gerusalemme” e con un nuovo Album, “Le avventure di Numero primo”, dedicato alla tecnologia. In caso di pioggia lo spettacolo sarà trasferito al Teatro da Ponte a Bassano del Grappa.
Ingresso: 15€ - prenotazione consigliata
Info: Biglietteria Operaestate
Via Vendramini 35, Bassano - 0424.524214
Tutto il programma del festival su www.operaestate.it
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