Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 24-12-2014
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La biblioteca civica, fino 17 al gennaio, ospita una mostra, visitabile nei consueti orari di apertura, di rare edizioni e opere grafiche intitolata: “Pinocchio e le ‘pinocchiate’. Uso e abuso nel ‘900 di un classico della letteratura per ragazzi”.
In esposizione, numerose edizioni d’epoca prestate da un appassionato collezionista, il veneziano Roberto Colussi, e alcuni lavori grafici che lo stesso Colussi ha dedicato a Pinocchio.
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un classico d’eccellenza della letteratura italiana. Il capolavoro di Collodi (Carlo Lorenzini), giornalista, traduttore e biografo fiorentino, ha avuto nel tempo un successo mondiale. Sull’onda di questo trionfo, si è sviluppato un vasto fenomeno di diffusione di testi ispirati al caro “seme di pino”, che hanno preso il nome di “pinocchiate”: si tratta di libri che raccontano altre avventure che hanno come protagonista il bambino-burattino scritte da autori vari, e in queste nuove storie Pinocchio fa i mestieri più disparati, va nei posti più esotici, ha parenti e figli, fonda persino una repubblica.
Le "pinocchiate" nascono alla fine dell'Ottocento per giungere ai giorni nostri all’interno di una tradizione che le ha spesso snobbate come repliche noiose e indecorose dell’originale, trascurando che a volte hanno il valore di documento, di testualità ancorate a una storia complessa come quella italiana.
Ed è doveroso ricordare, anche in questa occasione, che quello che solo impropriamente si può definire un libro “per ragazzi” – assieme ad altri testi spesso non collocati in primo piano sullo scaffale letterario italiano, come il manuale di cucina di Pellegrino Artusi – oltre che al regalo di tanto divertimento a grandi e piccoli, ha donato anche un grande contributo all’unificazione linguistica del Paese.