Pubblicità

UnipolMove

Pubblicità

UnipolMove

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Incontri

Umberto Veronesi: “Il futuro è donna”

A tu per tu con l'illustre oncologo, protagonista della rassegna di incontri “Cultura Padova”. Che parla in un libro “dell'amore e del dolore delle donne” e afferma: “E' necessaria una forte presenza femminile nella vita pubblica”

Pubblicato il 15-07-2012
Visto 3.672 volte

Messaggi Elettorali

Elena Pavan

Il mondo di oggi? Speriamo che sia femmina. Il professor Umberto Veronesi - oncologo di fama mondiale, direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano, creatore della Fondazione per la ricerca scientifica che porta il suo nome e da sempre protagonista di importanti battaglie etiche e scientifiche - incontra un folto e attento pubblico nel grande salone del Palazzo della Ragione di Padova.
L'illustre medico e ricercatore è l'ospite di riguardo di “Cultura Padova”, il Festival Artistico e Letterario ideato e organizzato da Salvo Nugnes, direttore dell'Agenzia Promoter di Bassano del Grappa.
Per una volta tanto, l'incontro con il luminare della medicina il cui nome nel nostro Paese è sinonimo della lotta contro i tumori non è incentrato sul tema del cancro, anche se nello spazio riservato agli interventi del pubblico le domande sulla cura, sulla ricerca, sugli stili di vita da adottare e sulla prevenzione contro il male del secolo sono inevitabili.

Il professor Umberto Veronesi. Foto Alessandro Tich

Il professore è giunto infatti all'atteso appuntamento per parlare di donne. Ovvero “Dell'amore e del dolore delle donne”: come recita il titolo del suo ultimo libro, dedicato “alla grande forza della donna che la tiene, saldamente, ancorata alla vita e non le fa mai perdere il contatto con chi le sta accanto”.
Storie di coraggio e di battaglia al femminile, raccontate attraverso gli esempi di donne con le quali il prestigioso autore ha condiviso sentimenti, amicizie e lavoro.
A cominciare da sua madre, Erminia, che rimasta vedova ha tirato su la famiglia a denti stretti e con totale dignità in una cascina di campagna alla periferia di Milano.
“Io ho avuto la sfortuna di perdere mio padre quando avevo solo 5 anni - spiega Veronesi, intervistato sul palco da Nugnes -. Mia madre è stata quindi madre, padre, sorella maggiore e l'amica che ha plasmato la mia vita. I suoi insegnamenti fondamentali sono stati il bisogno di libertà, il bisogno di solidarietà e il bisogno di tolleranza. E' l'insegnamento che ha aperto la mia strada verso il bisogno di essere utile alle donne.”
Per continuare con altre vicende, evidenziate nel libro, in cui il presunto sesso debole ha dimostrato di sapersi opporre con fermezza contro la malattia, ma anche contro i pregiudizi, la paura, la guerra, l'ipocrisia.
“Amo le donne - afferma l'ex ministro della Sanità - perché ho passato la vita con loro, condividendone i momenti del dolore, della sofferenza e anche della morte. Con gli anni ho cominciato ad apprezzarne la forza e la volontà di opporsi agli eventi sfavorevoli e di assorbire qualsiasi disagio pur di essere di utilità ai figli e alla famiglia, di cui la donna vuole essere ed è l'elemento portante.”
L'insigne clinico non ha dubbi: dichiara che “il futuro è donna” e che “le donne hanno il dovere di prendere in mano le redini dell'umanità, senza più parlare di quote rosa, ma di presenza forte della donna nella vita pubblica”. E questo “per le loro capacità e la loro dedizione” sperimentate e confermate in tutti i campi, a cominciare da quello sanitario.
Un riconoscimento totale del ruolo di perno della società nei confronti dell'altra metà del cielo che non nasce certamente oggi. Al punto che il professor Umberto Veronesi è l'unico uomo che può fregiarsi dell'insolito e simbolico titolo di “donna ad honorem”, attribuitogli da un gruppo di signore di un'associazione femminile di Roma.
“Ho avuto tante onorificenze nella mia vita - conferma il diretto interessato - per la grande rivoluzione che ho voluto portare in oncologia a partire dagli anni anni '70, quando per trattare il cancro era di abitudine la massima aggressività chirurgica, mentre io ho cominciato a passare alla linea opposta, cercando il minimo trattamento efficace. Qualche anno fa mi trovavo a Roma per uno degli incontri gratuiti che riservavo ogni anno alle donne di questa associazione. A un certo punto la presidente del gruppo ha proposto alle altre, per ringraziarmi dell'interesse nei loro confronti, di nominarmi “donna ad honorem”, e hanno tutte acconsentito con un grande applauso. Io ho ricevuto premi, riconoscimenti e 14 lauree honoris causa in tutto il mondo. Ma quell'applauso vale di più di tutti gli applausi di tutti gli altri premi.”

Più visti

1

Politica

14-10-2025

Legati dal destino

Visto 17.372 volte

2

Elezioni Regionali 2025

14-10-2025

Numeri civici

Visto 16.626 volte

3

Politica

16-10-2025

Fratelli d’Antenna

Visto 10.971 volte

4

Attualità

13-10-2025

Scempio Ossario

Visto 10.112 volte

5

Politica

14-10-2025

La deturpAzione

Visto 10.048 volte

6

Politica

15-10-2025

Iliad Attacks!

Visto 9.581 volte

7

Attualità

15-10-2025

Mona mour

Visto 9.519 volte

8

Attualità

16-10-2025

Violenza degenere

Visto 8.919 volte

9

Attualità

16-10-2025

Missione: Missing

Visto 8.645 volte

10

Politica

17-10-2025

Maria che polemica

Visto 8.503 volte

1

Elezioni Regionali 2025

21-09-2025

L’evoluzione della specie

Visto 22.659 volte

2

Elezioni Regionali 2025

01-10-2025

Global Chiara Flotilla

Visto 20.238 volte

3

Elezioni Regionali 2025

09-10-2025

Santo Stefani

Visto 19.486 volte

4

Attualità

28-09-2025

Un sacco bello

Visto 17.958 volte

5

Politica

14-10-2025

Legati dal destino

Visto 17.372 volte

6

Elezioni Regionali 2025

14-10-2025

Numeri civici

Visto 16.626 volte

7

Attualità

24-09-2025

La prova del Nove

Visto 11.591 volte

8

Attualità

22-09-2025

A Day in the Life

Visto 11.491 volte

9

Attualità

26-09-2025

Il Grande Assente

Visto 11.368 volte

10

Attualità

23-09-2025

Raasm, 50 anni di orgoglio

Visto 11.216 volte